3 - It's in my arms, it's in my arms

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Cyno riapre gli occhi nella luce fioca di un primo mattino qualsiasi, una giornata senza impegni. Intendeva passarla con Nari e Collei, come accade con tutte le sue giornate libere dal lavoro. Invece si mette a sedere fra le coperte e si guarda intorno; Tighnari sta ancora dormendo.

Si sono abituati a dormire insieme, senza che ci sia un motivo particolare. Non lo racconterebbe in giro, perché sarebbe strano farlo, però loro due hanno le loro abitudini un po' strambe ed è la loro norma, e va bene così. Non c'è mai stato niente di male, niente di imbarazzante o negativo, in quell'usanza. Cyno ha iniziato senza porsi domande, soltanto perché in casa di Tighnari c'è un solo letto, e lui non intendeva dormire sul pavimento.

Ma oggi è diverso.

Oggi Nari ha un viso dolce, nel sonno. Ha i capelli sparsi sul cuscino, un'espressione pulita. Le guance colorate appena, le mani abbandonate accanto a lui, quasi a sfiorarlo.

Cyno lo osserva e ricorda cosa stava sognando. Allora rimane immobile, man mano si sveglia del tutto e realizza.

Si tratta di una cosa tremenda. Una cosa che non dovrebbe accadere, non con Nari. Giusto? Cyno abbassa lo sguardo, anche se nessuno lo vede, e corruga la fronte chiedendosi: giusto? Qualcosa non va. C'è qualcosa che... E perché, poi, dovrebbe...?

Tighnari si muove per un momento, e Cyno sobbalza e arrossisce, come colto in fallo.

"Mh, buongiorno... Sei già sveglio?"

Ogni mattina, Nari si rianima al suo minimo movimento. Il suo sonno è leggerissimo; basta respirare in modo diverso, ed eccolo in piedi. Sembra impossibile che fino a un minuto prima stesse dormendo in quella maniera così rilassata.

"Sì, scusami. Ti ho svegliato io?"

"Non fa nulla, sarà tardi."

Stira le braccia verso l'alto, e Cyno guarda altrove. Non perché abbia senso farlo, ma perché non aveva ancora smesso di processare il sogno e non ci ha ancora pensato abbastanza. Non sa ancora che ne pensa.

Guardare le braccia di Nari con quei pensieri sarebbe un'offesa.

"Che c'è?"

Lo ha già scoperto. Dannazione. "Mh? Niente."

Le sue braccia sono... particolari. Sono sottili, però definite. Sa avere una forza non da poco, quando vuole, anche se non sembra. In genere non vuole, ed è quello che lo rende così...

"Sei sicuro?" Tighnari si china per guardarlo meglio in viso, e Cyno si ritrae e si mette in piedi, veloce.

"Sì, ho detto di sì."

"Ok, ok. Wow. Piede sbagliato, oggi?"

Forse... è il modo in cui si muove. Ha un modo così aggraziato di esistere, Nari; lieve, posato, come se fosse sempre in controllo di ogni singola azione. E le sue mani sono così affilate, e il modo in cui sa guardarti è...

No, decisamente qualcosa non va.

"Nari... Penso di doverti parlare."

Lui fa quel che lo rende lui: subito si sistema a sedere, ancora sul letto, senza neppure fare domande. Immediatamente si adegua alla richiesta. Si volta verso Cyno, seduto e composto, e sorride.

"Ma certo, dimmi pure. Ti ascolto."

Ed è quello, il dramma: come diamine potrebbe, Cyno, ora, confessare a quella persona così stramba e bella che ha appena sognato qualcosa di così sciocco, e che quel sogno lo sta mettendo in imbarazzo? Sarebbe assurdo. Ma come potrebbe non farlo, del resto? Lo osserva: Nari inclina il capo e lo fissa, in attesa. Potrebbe rimanere così paziente per delle ore, se ne avesse voglia.

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