6 - And I cannot say a word to you like this

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Notte.

Passi, quelli che ben conosce. Drizza le orecchie e si sente meglio, si sente bene.

Anche se non dovrebbe.

"Nari."

Cyno si avvicina e lo cinge, lo contiene. La ferita fa male, ma va bene così.

"Non avrei mai dovuto lasciarti da solo, in questa situazione. Mi dispiace tantissimo."

"Non hai fatto nulla di male, Cyno."

Era stato debole. Era finito a ferirsi, perché è debole.

Maledizione.

"Come ti senti, adesso?"

Cyno ha occhi preoccupati davvero, non riesce a fargli smettere di fissarlo. Cerca di divincolarsi, di guardare altrove, ma lui non allenta la presa sulle sue braccia.

"Sto bene."

"Non stai bene per niente, Nari. Ti prego, posso aiutarti? Devi riposare."

La sua voce, quando gli parla, si fa sempre... soffice. In quel momento lo è ancora di più. Non c'è nulla da temere, invece; è soltanto una ferita. Passerà. Il suo corpo è in grado di ripararsi, potrebbe spiegarne il funzionamento senza problemi. Ma Cyno lo guarda ancora e gli fa un cenno verso il letto.

"Non serve, sto bene."

Diventa severo. La sua espressione è un po' difficile da leggere, ora. Tighnari si sforza di capire, anche se la testa pulsa e gli occhi sono pesanti. Però deve farcela, o rimarrà in balia di chi potrebbe curarlo, e non potrà capire cosa succede. Non sarebbe accettabile.

"Vieni."

Cyno lo solleva, in un momento, e mentre gli manca il terreno sotto ai piedi gli gira la testa. Si rassegna. Si abbandona.

Sente che gli sta cambiando le bende sul petto. I suoi gesti sono lenti e rispettosi; non lo tocca sul serio, è metodico, ha imparato bene. Tighnari ricorda quando gli ha insegnato a medicarsi. Quasi ne sorride; è in gamba, oh, che bravo studente, il Generale.

"Sei stato attento, allora" mormora.

Cyno fa una risata amara, breve. "Sono sempre attento quando mi parli, Nari. Ora però stai fermo e zitto, ok?"

La benda è stata cambiata in modo corretto; la sua pelle brucia un po', ma è tutto a posto. Serve solo del tempo.

Tighnari si sforza di mettersi a sedere. Ogni energia sembra esser venuta meno; è così, il potere dei fulmini? Così si sente Cyno ogni volta...? Come fa? Come può gestire questo sentire così tanto... potente?

"Non avevo idea di come fosse" prova a dire. Ha la bocca asciutta.

"Ecco, bevi."

"Oh, grazie. Sei un ottimo infermiere, caspita. Non me l'aspettavo."

"Dovresti star zitto e dormire."

"Hai sempre sognato di dirmelo, ammettilo."

Cyno ora ride, a bassa voce ma apertamente. "Eccome."

"Ma sto bene, posso anche alzarmi."

"Non ne hai motivo, è tardi. Dovremmo dormire in ogni caso."

Lo spinge giù con delicatezza. Tighnari lo lascia fare. Si sente... docile, non sa perché. Ha avuto paura, in effetti, anche se non lo ammetterebbe. Il dolore è stato immenso. Era sicuro di morire. Non era mai successo.

A Cyno sì, invece.

Tante volte.

Per qualche motivo, questo lo riempie d'ammirazione. Come se non avesse mai compreso quel lato dell'esistenza di Cyno, e soltanto adesso potesse vederlo. Come può rimanere così... pulito... nonostante quelle esperienze? Tighnari avrebbe voglia di urlare, e pestare i piedi, e urlare ancora, di fronte alla possibilità di morire così, in un istante, per caso, senza ragione, senza poter dire addio.

After darkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora