33 - And letting go could be orgasmic, but I guess I wouldn't know

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Tighnari ha capito di piacere a Cyno soltanto dopo molto tempo. O meglio, non è che non lo sapesse; era chiaro a chiunque. Lo ha capito, diciamo, con certezza, con quel fremito delle possibilità, solo quando ha notato quanto Cyno fosse insensibile al dolore.

In un primo momento, si era convinto che il Generale fosse un po' una mammoletta. Correva da lui continuamente, anche per un taglio leggero che neppure sanguinava tanto. Senza commenti, in ogni caso, l'aveva medicato ogni volta, perché lo riteneva suo dovere, considerando che Cyno combatteva nel deserto per il bene di Sumeru e della foresta.

"Dovresti fare attenzione" aveva commentato ogni tanto, mentre fasciava e disinfettava. E Cyno se ne stava lì seduto e annuiva, serio, come se prendesse a cuore quel consiglio banale.

Non riportava mai ferite importanti, ma chiedeva lo stesso delle cure. Quindi, Tighnari credeva fosse un po' viziato; le sue lotte non dovevano essere poi così pericolose, visto che al massimo si faceva qualche taglietto.

E non solo: Cyno aveva preso l'abitudine di portargli un po' chiunque, persino animali trovati in giro. Se un cittadino di Sumeru aveva mal di pancia, Cyno lo conduceva da lui. Se trovava una volpe con una zampina graffiata, la portava da lui. 

"Non sono un veterinario" si era lagnato, e Cyno si era abbassato il copricapo sulla faccia e aveva emesso una specie di "mh" di assenso, ma dopo due giorni gli aveva portato un tucano con il becco lievemente scheggiato.

Quantomeno, non era il tipo che urla per un po' di bruciore, anzi. Rimaneva sempre zitto, immobile. Come se la medicazione fosse un rito da rispettare. Tighnari gli toglieva quel coso dalla testa e gli sollevava il mento con una mano, scrutandolo con aria severa per controllare che stesse bene.

Poi, un giorno.

Stavano solo riposando, dopo un giro per raccogliere cibo. Si erano fermati su una sponda, per potersi rinfrescare. Le loro voci, però, avevano attirato l'attenzione di una tigre, che doveva avere lì vicino dei cuccioli; li aveva puntati subito, e prima che Tighnari potesse comprendere la scena si era ritrovato Cyno davanti, a fargli da scudo.

Non era un evento eccezionale. Era abituato agli animali, e sapeva come comportarsi con loro; avrebbe potuto schivare l'attacco facilmente, e la tigre si era spaventata più per lo scatto di Cyno che per altro. E l'aveva morso, a un braccio.

Erano corsi via e nulla di gravissimo era successo. Ma dopo Tighnari aveva posato lo sguardo sul braccio di Cyno e aveva urlato.

Lui allora l'aveva guardato, perplesso, e poi aveva fatto una risatina d'imbarazzo, perché non se n'era accorto.

"Ah, scusa" aveva detto.

"Ma di che?? Vieni, dobbiamo rattopparti subito o ti verrà un'infezione."

Nella sua capanna, aveva tirato fuori in fretta il necessario. Aveva spinto Cyno a sedere sul letto, e iniziato a scegliere cosa usare. Cyno se ne stava in silenzio, fermo, in attesa.

"Non fa male?"

"Abbastanza."

"Sì? E sei così tranquillo? Sembra una ferita profonda, dovrò darti dei punti."

Cyno non aveva commentato. Come sempre, l'aveva lasciato fare, docile e quasi divertito.

"Non ho niente, ora, per anestetizzare. Mi spiace, farà male."

"Nessun problema."

Aveva sollevato il viso per guardarlo, in ginocchio di fronte a lui. "Sul serio? Fa male, sai. Senza anestesia di alcun tipo, fa male."

After darkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora