28 - Love away the fear

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Com'era, prima della vita con Nari?

Com'erano i giorni, come respirava? Che sapore aveva il cibo, senza i suoi funghi preparati in modo così preciso? Misura ogni grammo di ogni ingrediente, come se i piatti fossero formule magiche, o meglio esperimenti di chimica, il che a Cyno sembra un po' la stessa cosa.

Grazie a quelle mani, un oggetto così scialbo come un fungo può diventare una meraviglia. Lui non avrebbe saputo da dove iniziare, nel cucinarlo; Tighnari invece applica le sue conoscenze scientifiche persino nel processo di cottura.

Ogni tanto, quasi si vergogna, della differenza. Lui può eseguire i rituali cardinali senza neppure leggere le formule, ma Tighnari è capace di riparare un robot e farlo ritornare in vita, è in grado di generare pasti con poco. Sa far a meno di soldi e spese, perché convinto che tutto venga dalla foresta; ed è vero.

In più, Cyno potrebbe non stancarsi mai di osservarlo. Così serio, mentre lavora, e così deciso in ogni mossa. Lo guarda, seduto in un angolo, lasciando le gambe ciondolare dalla piattaforma di legno, mentre l'altro è intento fra i suoi intrugli e neppure si accorge dello sguardo.

Ed è suo, Tighnari. Il suo compagno. Il suo amante, il suo amico, la metà, quel che rimarrà sempre, quel che vuole proteggere. Ed è suo con le sue dita lunghe, che sfiorano il vetro delle ampolle. Con quei vestiti troppo pesanti per il clima, anche se riesce a non essere mai sudato, mai impresentabile. Suo così coperto per chiunque, tranne lui.

Sorride. Uno sbuffo veloce, che però fa voltare Tighnari.

"Cosa?" gli chiede.

"Niente."

"No, cosa?"

Il sorriso si allarga. "Pensavo solo a quanto sei carino."

Lo mette sempre in imbarazzo, quando gli fa un complimento. Anche se in fondo ne ha bisogno.

Si acciglia, per un momento. "Già, mentre preparo anticoagulanti sono un amore."

"Be', sì, lo sei."

Tighnari sbuffa. "Potresti renderti utile, invece di spiarmi."

"Certo, cosa posso fare?" Cyno balza in piedi e si avvicina. "Ti serve che vada a prendere un ingrediente?"

Ed è già pronto a partire, in ascolto, in attesa della richiesta.



Ormai, Tighnari lo sa: il modo in cui Cyno dimostra l'affetto sono gli atti di supporto, di cura. Sarebbe capace di stendergli davanti ai piedi un tappeto a ogni passo, se lo chiedesse, per dimostrargli qualcosa. E lo farebbe in fretta, e bene, e senza alcuna esitazione.

Gli piacerebbe somigliargli, in questo.

Il modo di Tighnari... non gli è chiaro, in effetti. A lui stesso. Forse, sono le lamentele. O la paura. Sì, il modo di Tighnari per mostrare affetto è temere la perdita.

Ha senso.

Più o meno.

Ma adesso lo osserva, ed è suo; il suo compagno, il suo amante, la persona su cui poter contare davvero. Con quelle ciocche scombinate sulle spalle, e quel viso tondo, e così tanta pelle scoperta, sempre, come se non avesse alcun bisogno di nascondere niente, come se sapesse di non avere alcun difetto.

Potrebbe soltanto chiedergli di andare in città a comprare la roba che serve, ma all'improvviso non gli va. Allunga una mano, Cyno la raccoglie, stanno così per un momento.

Chissà se potrebbe essere per sempre, questa sensazione, questo sentimento. La sicurezza che lui ci sia. Che, qualsiasi cosa accada, c'è.

"Potresti renderti utile abbracciandomi, ora."



Ed è carino, proprio come Cyno avrebbe desiderato sentirgli dire, e proprio come lui si sente in questo istante. Come se in due, insieme, le melodie divenissero una senza sforzo, per formarne una più forte.

After darkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora