22 - What does that even mean?

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L'espressione di Cyno passa dal vago stupore all'incertezza, poi alla rabbia.

"Sei serio?"

Cyrus annuisce, compunto, come se fosse una risposta accettabile. "Certo."

"Ma... Tighnari mi ucciderà. Come ti è saltato in mente di..." Non finisce la frase. Attende. Forse spera in una spiegazione.

Ormai è grande. Non lo sono le sue mani, non molto; sono eleganti, dolci. Non è diventato alto, o possente. Quando era soltanto un cucciolo impaurito, Cyrus non aveva neppure provato a immaginare come sarebbe stato da adulto. E ora eccolo: con quello sguardo deciso, a fissarlo tutto arrabbiato perché teme di venir sgridato dal suo compagno.

Il suo compagno, che è il figlio di...

"Scusami" dice, più o meno sottovoce. "Lo so, so che è una situazione complicata, e mi spiace che tu ci sia in mezzo."

"Sì, ok, ma... Nari non ha alcun bisogno di parlargli, direi. Quel tipo è odioso. Non mi piace l'idea di esporci ai suoi insulti, francamente."

"Lo capisco."

"E allora perché gli hai detto tutto di noi?"

Cyrus torna a sedersi sulla poltrona, lentamente. Vorrebbe trovare delle frasi che possano trasmettere ciò che intende, in fretta e in maniera ottimale, ma non è mai stato bravo nel farlo. In quel caso, poi, è ancora più difficile.

"Be'... è un vecchio amico, sai. Ed è venuto lui a chiedermi spiegazioni."

"Ma..." Cyno assume il tono scocciato di un adolescente che si lagna. Tenero, in un certo modo, specie pensando a cosa sia oggi, al generale Mahamatra tanto rispettato che poi in realtà è quel ragazzo che ha quella voce con quel tono, se parla con suo padre. "Saranno affari miei, però."

"Certo, è vero."

"Eh."

"Ma, Cyno... Sei sicuro che secondo te Tighnari non possa trarre giovamento da una discussione con lui?"

Ci pensa un istante. E Cyrus ne è orgoglioso, perché è ovvio che vorrebbe solo dire che sì, ne è sicuro e non ne vuol sapere niente, però si ferma a pensarci per valutare la sua opinione.

"Non dovrei esserlo?"

"No, non penso che dovresti. Penso che dovresti parlarne con Tighnari. Non gli hai detto nulla del vostro incontro?"

Guarda altrove. Si sente in colpa. "No, non gliel'ho detto."

"E come mai?"

"Be'... perché non sono riuscito a reagire come avrei voluto."

Cyrus trattiene una risata. "A me però ha detto di essere rimasto colpito."

"Colpito...? Da me?"

Annuisce. Cyno lo fissa con occhi grandi.

"Ha detto proprio così."

"Davvero? Ma se mi ha solo insultato..."

"Hai risposto a tono, difendendo Tighnari."

"Mh. Quindi gli importa, in fondo, di Nari."

"Certo che gli importa, è suo padre."

"Nah, non funziona così. Non sempre."

"Hai ragione. Però... in questo caso potrebbe."

Cyno si accarezza il mento. "Quindi secondo te non è proprio una persona orribile?"

Altra risatina trattenuta. "Secondo me non lo è. Anzi. Diciamo che è... un testone. E anche molto antipatico. Un po' come Tighnari, direi."

"Mi ha detto che dovrei vergognarmi."

"Per i fumetti, Cyno. Ok, non era poi così opportuno parlarti in quel modo, ma ammetterai che siano un po'... strani, da vedere, per un padre."

Cyno si imbroncia. "Nessuno ti ha chiesto di vederli."

"Ma infatti io non li guardo, se vuoi saperlo."

"E nessuno lo ha chiesto a lui."

"Gli è capitato per caso."

"Mh... ma ha anche fatto commenti contro di noi, cioè..."

"Lo so, Cyno." Gli fa cenno di avvicinarsi, e lui si siede su un lato della poltrona, dove si dovrebbero appoggiare le braccia. Come facevano sempre, un tempo. Vicini, lui che ascolta. "Vedi, il padre di Tighnari è... molto conservatore, è vero. Ma in effetti non si aspettava per nulla che voi due foste una coppia davvero. Quando l'ha capito se n'è andato, perché si vergognava anche lui di come si era posto. Voleva proteggere il figlio, a modo suo."

"Che modo del cavolo."

"Già."

"Bah, non so. Non sono sicuro di volerne parlare a Nari."

"Di cosa hai paura?"

Cyno lo guarda. Come se con quella domanda l'avesse scoperto. Poi distoglie lo sguardo.

"No, non paura... vorrei evitargli un altro dolore. Ogni volta in cui c'entra suo padre, Nari sta male."

"Capisco. Allora forse potresti dargli una mano a risolvere la situazione, in un modo o nell'altro. Altrimenti quello lì finirà per presentarsi a Gandharva e sarà un macello."

Cyno gli lancia un'occhiata. "Come mai sei così interessato alla cosa? Non vi parlavate da anni e anni, no?"

Ecco. Prima o poi dovevano arrivare a quella domanda.

Cyrus ha detto tante, tante idiozie a Cyno, man mano che lui cresceva, più che altro per divertirlo, per riderne insieme, ma non gli ha mai mentito.

"Uhm... sì, non ci sentivamo più, ma era perché... ci sono state delle complicazioni, in passato."

"Complicazioni?"

"Sì."

Si guardano, per un bel po'.

"Oh" dice poi Cyno. "Oh. Ok."

Ed è strano, lo capisce. Resta a osservarlo mentre lui vaga con lo sguardo, per non tornare a incrociarsi, e rimane in silenzio. Certo, è bizzarro. Anche Cyrus è rimasto sorpreso. Come se fosse il destino, giusto? Come se... pur senza che ci sia una discendenza reale...

"Ma, nel senso" riprende Cyno, all'improvviso, "c'è stata... una relazione?"

"Una notte."

"Ah."

Altro silenzio.

Ancora Cyno: "E poi, come mai..."

"Poi si è sposato. Doveva... sai, era l'unico della sua... cioè..."

"Oh. Sì. Wow."

Silenzio.

Temeva un po' di dirglielo, ma il suo Cyno non lo delude: non reagisce in alcun modo particolare, resta soltanto zitto e fissa il pavimento, e chissà cosa sta pensando. Chissà cosa si chiede.

Chissà se pensa sia una storia triste.

"Va bene" risponde infine. "Ne parlo con Nari."

"Di... cosa?"

"No, no. Della questione di suo padre, non di questo."

"Ah, ok, ottimo."

Cyno si mette in piedi, lo scruta, poi si china ad abbracciarlo, sorridendo.

"Grazie."

"E di che?"

Non risponde.

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