2 - A place for us

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"La Magia è equilibrio, Cyno. Tu ne sei soltanto un tramite: è eleganza, disciplina e giustizia."

Gli sembrava di risentire la voce del suo Maestro, le parole che aveva ripetuto mille volte. Quelle che si era sforzato di capire, giorno dopo giorno, per essere sicuro di avere abbastanza potere da contenersi, prima o poi, quando il peggio sarebbe arrivato.

Perché era certo che sarebbe successo, e che avrebbe dovuto proteggere tutto ciò che esisteva al di fuori di lui. Era come un'esplosione interiore, un disastro che si poteva vedere solo da dentro, eppure lasciava intorno sangue e carne straziata.

Se ne ricordava ancora.

"Te lo ricordi ancora?"

Aveva risposto di no, perché era solo un bambino, allora, e sperava che ripetendo qualcosa lo si potesse rendere vero.

"No, no, non ricordo."

Ma ricordava.

"La Magia, caro Cyno, è la tua volontà imposta sul mondo materiale. Non serve la vista, o l'udito, o l'olfatto, per esercitarla. Serve il respiro, ma non i polmoni. Serve la mente, ma non il cervello."

Ogni gesto andava replicato con una precisione il più vicina possibile al cento percento. Ogni centimetro del corpo doveva essere guidato da quella forza, a occhi chiusi, a petto in fuori e muscoli contratti.

Non poteva sbagliare, o quella ragazzina sarebbe morta. E tutti erano sicuri che ce l'avrebbe fatta. Lisa ne era convinta. Il Maestro ne era convinto. Quella ragazzina dipendeva da lui, in un esame davvero troppo crudele perché fosse possibile fallire.

Se avesse fallito, cosa sarebbe successo?

"Il dubbio uccide la volontà, Cyno. Se non credi nella tua volontà, come pensi che possa funzionare?"

Certo, ovvio. Doveva ricordarlo. Giungere le mani, con ogni falange a sfiorare l'altra. Nemmeno mezzo centimetro di distanza, ma non coincidenti. Lento. La testa inclinata in avanti. Le labbra socchiuse. Mascella in tensione.

Ogni dettaglio era fondamentale.

Ma avrebbe fallito? Stava dimenticando qualcosa? Poteva sul serio?

Cyno aveva aperto gli occhi, solo un istante, perché aveva paura, e Collei lo stava fissando con un terrore che lui non aveva mai visto.

Quella era Collei, e Collei adesso non era più padrona della sua vita, perché tutto dipendeva da lui.

Chiudi gli occhi. Labbra socchiuse. Da capo. Concentrati. Piano.

"Sei in gamba, ma sei troppo insicuro, Cyno. Non hai motivo di temere così tanto un insuccesso."

Davvero? Be', oppure sì, insomma. Nessuno gli aveva spiegato che sarebbe finito in una situazione del genere.

Anche se non avrebbe potuto evitarlo.

Perché era stato salvato nello stesso modo, e adesso toccava a lui passare il testimone, per così dire.

Occhi chiusi, maledizione. La gola secca è accettabile? Avrebbe dovuto bere, prima. O andare in bagno, magari, ma ormai era tardi. Troppo vento. Basta! Focus!

"So che ci riuscirai", gli aveva detto Lisa.

Oh no, non Lisa, non ora.

Silenzio. Solo silenzio. Ok? Silenzio.

Non esiste nulla. Non c'è più niente. Ci circonda il nulla, esiste solo...

Collei.

Le parole erano quelle, non faticava a riportarle alla mente e alla bocca. Era il momento di pronunciarle.

After darkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora