Tutor || Larry Stylinson

First;

Louis aprì la porta, trovandosi davanti un sedicenne riccio, alto più o meno quanto lui, con degli occhi verdi incredibilmente belli.

Aveva bisogno di soldi per continuare a vivere da solo, così si era messo a fare ripetizioni.

-Ehy- salutó il ragazzo entrando. Louis richiuse la porta dietro di sé.

-Devi essere Harry- Il riccio annuì, restando in piedi, con lo zaino in mano.

-Prendi Algebra, inizieremo da quella- Harry sorrise, mostrando due adorabili fossette.

-Io sono qui solo per Fisica, in realtà.- Louis arrossì, se l'era dimenticato.

-Giusto, scusa. Prendi Fisica allora.- Si sedettero sulle sedie accanto al tavolo.

-Allora, Harry. Le leggi di Newton. Le conosci, no?- Harry arrossì leggermente.

-Umh, non esattamente. Hai degli occhi stupendi- Flirtó poco velatamente.

-Grazie.- borbottó un Louis infastidito

-Le leggi di Newton sono tre. La prima dice che in assenza di forze, un corpo in quiete resta in quiete, e un corpo che si muove a velocità rettilinea e uniforme continua così indefinitamente.- Harry segnó le informazioni sul quaderno ordinato di Scienze.

Era intenzionato a passere quest'anno, a costo di prendere ripetizioni per cinque giorni alla settimana.

-Chiaro?- chiese Louis, giusto per essere sicuro.

Harry annuì, non del tutto sicuro.

-Cosa c'é che non hai capito?- Harry arrossì leggermente, peró poi sorrise.

-Se io spingessi l'astuccio sul tavolo, prima o poi si fermerebbe, no? Ma la legge di Newton dice che...- Louis interruppe il riccio, che mentre parlava gesticolava.

-L'attrito. Forza di attrito. Se tu lanciassi l'astuccio in un posto senza attrito, l'asruccio continuerebe a muoversi.- Harry annuì, capendo finalmente.

La sua professoressa alle medie non era stata altrettanto chiara.

-Hai anche una bella voce.- riprovò Harry, trovava dannatamente carino Louis, nonosante avesse probabimente qualche anno più di lui.

-Di nuovo, grazie. Ma, Harry, sei qui per Fisica, non Anatomia.- Harry rise leggermente e decise di lasciar perdere...per il momento.

Anche Louis trovava Harry carino, ma era etero. E fidanzato, per di più.

Ovviamente i gusti sessuali di Harry non erano un problema per lui.

Passarono un ora a parlare di Fisica, e dopo quell'ora il piccolo non ce la faceva più.

Si portó due mani alle tempie.

-Okay basta, non riusciró a sentir altre parole su questa robaccia!- chiuse violentemente il libro, rimettendolo nello zaino.

Louis sorrise per la reazione del ragazzo, odiava proprio fisica.

Peró da quanto aveva visto era sveglio, e capiva le cose al volo.

Si sedettero sul divano.

-Che facciamo ora? Io ho pagato per due ore, ed é passata un'ora e mezza- Louis scosse le spalle, era lui ad aver scelto di smettere di studiare.

-Potremmo farci delle domande, sai, per conoscerci meglio- Louis, di malavoglia, accettó.

-Inizio io. Hai un secondo nome?- Harry sospiró. -Babe, hai delle domande da farmi e mi fai questa? Comunque si, Edward.- si bloccó un secondo.

-E non provare a fare la battuta "Io sono Jacob" perché giuro che se lo fai non vengo più.- Louis rise.

-Va bene, ora. Sei single?- Harry andó diretto. Non aveva mai avuto filtri, semplicememte si buttava.

Louis restó spiazzato, ma rispose comunque. -No.- Harry rimase un po' deluso per la sinteticità della risposta.

E anche per la risposta.

Trovava Louis davvero carino, sarebbero potuti uscire insieme.

-Sei gay?- chiese Louis. Insomma, normalmente non lo avrebbe mai chiesto, ma Harry era diverso, non si offendeva per nulla.

Harry annuì solamente. Louis storse le sopracciglia. -Che succede?-

Harry sorrise. -Nah, niente.- Louis non ci credeva, ma decise di lasciar perdere.

Il timer posto sul tavolo squilló, avvisandoli che Harry doveva tornare a casa.

Il riccio raccolse lo zaino e andó sulla porta.

-Ciao Louis, grazie.- salutó uscendo dalla porta, per tornare a casa.

Louis pensò che quel ragazzo fosse davvero strano. Era educato, ma allo stesso tempo abbastanza insolente.

E carino, dannatamemte carino.

Ma lui stava con Eleanor, e la amava.

Decise di non pensarci, e di preparasi per l'uscita con, appunto, Eleanor.

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