Thirtyfifth.

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Così, sabato pomeriggio, si ritrovarono in macchina.

Erano lì dentro da un ora, e Harry non poteva non sorridere, e chiedere ogni due secondi dove stessero andando.

-Louuu! Dai dove andiamo?- chiese sorridedo e spalmando la faccia sul finestrino, sperando di riconoscere qualcosa.

-In un posto.- Louis sentiva il cuore esplodere, notando il sorriso del piccolo.

Il riccio incroció le braccia. -Okay, allora non ti parleró fino a che non arriveremo.- Borbottó, come un bambino.

-Okay.- Spalancó gli occhi a quella risposta, per poi mettere su un un broncio.

Louis afferró la mano di Harry, ridacchiando.

-Tanto non te lo dico dove andiamo.- Il riccio giró la testa da un altra parte.

-Tanto a me non interessa.- Louis scoppió a ridere.

-Mi hai parlato!- Il riccio aprì leggermente la bocca, per poi rimettere il broncio, ritraendo la sua mano.

Passarono il resto del viaggio così, dopo circa un'oretta Louis parcheggió l'auto. (In realtà in auto Holmes Chapel- Londra sono tipo tre ore e mezza ma sono una ribelle)

Harry aveva visto vari cartelli, quindi sapeva dove si trovassero, e quando scese corse ad abbracciare Louis.

-Mi hai portato a Londra?!- Chiese urlando, facendo ridere il maggiore, che gli baciò la testa riccioluta.

-Gia. Non sapevo bene che fare, così ho deciso di venire a Londra. Facciamo una passeggiata per le strade, visitiamo un po' la città, mangiamo qualcosa al volo, facciamo una passeggiata sul Tamigi, poi entrimo in macchina, tu ti addormenti, io guido, poi ti porto in camera e dormiamo.- Harry sorrise felice, tornandod abbracciare Louis.

-Grazie grazie grazie- Il liscio fece per lasciargli un bacio sulle labbra, ma Harry si allontanó.

-Non si bacia al primo appuntamento!- Lo sgridò, ridacchiando.

-

Louis ed Harry giravano per le strade di Londra.

Il riccio guardava ogni cosa, sgranando gli occhi.

-Guarda Lou! Il London Bridge!- Saltelló, stringedogli la mano.

Il maggiore rise e gli baciò la guancia.

Continurono a camminare per qualche oretta (e okay, forse, fecero un po' di Shopping). 

Louis teneva in mano tutte le buste, osservando Harry che sorrideva felice.

-Lou? Possiamo mangiare qualcosa?- chiese timidamente, guardando il pavimento.

-Certo piccolo- Louis si bloccò, arrossendo.

-Piccolo?- chiese Harry, sorridendo.

Vedendo l'imbarzzo di Louis, gli baciò la guancia.

-Mi piace. Anche se sono più alto di te.- Il liscio gli fece la linguaccia.

Harry rise, e si strinse a Louis.

La sera cominciava a calare, e così le temperature, e il riccio cominciava a sentire freddo.

Louis lo notò, e lo avvolse con il suo braccio.

-Sarai anche più alto, ma ho quattro anni più di te piccoletto.- Gli bació di nuovo la fronte.

Er incredibile come la gente non lo notasse.

A Londra su queste cose si aveva una mentalità più aperta, anche i più vecchi.

Nel paesino dove erano loro, molti guardavo storto gli omosessuali.

Mentre qui, nessuno ti giudicava.

Louis era sempre stato convinto che la gente non poteva dirti come dovevi vestirti, cosa dovevi dire e come, figurati se si sarebbe lasciato dire chi amare.

Come poteva Harry, il suo piccolo tenero Harry, essere un errore?

-

I lilo che si baciano sono stati una cosa epica.

Mi scuso per il ritardo ma, di solito tendo a scrivere con la musica, per cui ne cercavo una che mi ispirasse, invece ho scritto meglio senza vbb.

Nel prossimo capitolo continuerà l'appuntamento e forse arriverà la parte smut ehehehee.











O forse no ehehehehe.

Twitter- GottakiIlurmind

Tutor || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora