Sixth;

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Harry: Niall?

Harry: Non so se stai dormendo, vorrei solo un passaggio.

Harry: Okay, scusami.

Niall: Harry, sono le 3.15

Harry: Lo so scusa.

Niall: Dove ti vengo a prendere?

Harry: Non fa niente Niall

Niall: sono sotto casa tua

Harry: ti odio

Harry camminó di nuovo verso casa sua, scorgendo il motorino del biondo.

-Che succede Harry?- chiese, appena partirono.

-Io...- Il riccio sospiró. -Ho avuto un attacco di panico davanti al mio tutor di Fisica.- Niall rimase in silenzio.

-E?- lo incitò a continuare.

-E cosa penserà ora? Continueró ripetizioni per un po', perché diciamocelo, io in Fisica sono una frana, che poi non é tanto vero, perché ho preso sei meno meno all'ultimo compito, si lo so che corrisponderebbe ad un cinque e mezzo, ma c'é scritto sei, quindi sufficienza.- Harry si bloccò sospirando.

-Parlo troppo. Continueró ripetizioni per un po' e vederlo tutte le volte sarebbe troppo imbarazzante.-

Niall parcheggiò vicino ad un parchetto, ed entrarono.

-Harry, un attacco di panico é normale. Come prendere la febbre. A te fa pena uno con la  febbre?-

Scosse la testa, guardando in basso.

-Io non...so perché li hai, ma deve essere succesoo qualcosa di orribile, Harry. Per cui non sei penoso, sei forte.-

Il più alto lo guardó sorridendo, ma secondo lui non era forte.

Le persone forti erano quelle che superavano le delusioni, Harry non riusciva a smettere di pensarci.

Niall si appoggió alla staccionata, guardando il laghetto di fronte a lui.

-Ti va un bagno?- chiese il biondo d'impulso.

Harry non rispose, ma sorrise e si levò i vestiti, fino a rimanere in boxer.

L'altro lo imitó, e insieme si buttarono nell'acqua.

-Porca troia! É  ghiacciata!- urló Harry, non appena rimise la testa fuori.

Niall rise e abbracció il ragazzo.

-Io sono sempre caldo- Il biondo alzó le spalle, mentre Harry arrossì.

-Umh, grazie.- Sorrise, mostrando due fossette.

Niall sentì Harry rabbrividire, così gli prese la mano e lo portó fuori.

Si sdraiarono, bagnati, sulla sabbia.

-Harry, non pensi sia ora di tornare a casa?- Niall poggió la testa sulla sua spalla.

-Vuoi gia liberarti di me eh?- Harry e Niall risero.

-Comunque credo di si.- Si alzarono e si rivestirono, per poi tornare a casa di Harry.

Ormai erano le quattro e mezza.

La madre lo avrebbe ucciso.

Abbracciò Niall e lo ringrazó, per essere venuto praticamente subito alle tre di notte.

Infiló la chiave nella toppa, la giró ed entró.

La madre era stretta a Louis e piangeva, borbottando cose come 'É stato investito' e cose così.

Sempre esagerata Anne.

Louis lo vide, e, senza un emozione nello sguardo, fece girare la donna.

La madre corse di fronte al figlio, e gli diede uno schiaffo. Poi si buttó tra le sue braccia.

Harry sospiró e ricambiò l'abbraccio, lo schiaffo se lo era meritato.

Louis intanto guardava impassibile la scena.

-Dove sei stato fino ad ora Harry?- Il riccio abbassó lo sguardo.

-Umh, in giro.- Scrolló i capelli ancora umidi, come i cani.

-Con chi?- Harry sospiró, sarebbe partito il terzo grado.

-Sono stato al parco con Niall, abbiamo fatto il bagno nel lago.- Anne lo guardó seria negli occhi.

-Harry, non farlo mai più okay? Se esci avverti, non importa cosa stia succedendo o che ore siano.- Il ragazzo annuì, colpevole.

Anne si rilassó e andó in cucina, per preparare il cibo a Gemma.

Gli occhi di Louis e Harry si incontrarono, prima il che il più piccolo abbassasse lo sguardo, ormai umido per via delle lacrime.

Le trattenne. Non uscirono. Ma c'erano.

Louis entró nella camera di Harry e preparó la sua roba.

Il ragazzo lo seguì.

-Dove vai Louis?- chiese, con voce calma.

Ma dentro si sentiva morto, perché Louis era deluso. O arrabbiato.

In ogni caso aveva sbagliato, e si sentiva tremendamente in colpa.

-Tu puoi uscire senza dire dove, e io non posso farlo, mi pare giusto.- Replicó acido il liscio.

Harry annuì, mentre si lasciava sfuggire una lacrima.

-Scusa.- sussurró, senza sapere che Louis lo aveva sentito.

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Twitter- GottakiIlurmind

Tutor || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora