Thirtytwo;

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-Minigolf?- chese Louis ridendo e osservando l'enorme insegna verde.

Harry sorrise imbarazzato. -Si, in teoria dovevo venire qui con Niall e lui è fissato.- Louis gli bació la guancia.

-Grazie.- Lo prese per mano, ed entrarono.

-

-Andiamo Harry, non é difficile!- rise Louis, vedendo che il riccio aveva sbaglito ancora una volta.

-Senti, tu sei più basso e vedi meglio per terra, per cui sei avvantaggiato!- rispose imbronciato l'altro.

-Non sono basso, sono solo fatto apposta per entrare in tutte le porte, okay?- Harry rise, per poi tirare l'ennesimo tiro sbagliato.

Louis scosse la testa, sorridendo.

-Vieni, ti faccio vedere come si fa-

Si avvicinó a lui, poggiando le mani sulla mazza (da golf, birbantelli) sopra le sue, e si mise proprio dietro di lui.

Il suo fiato cadeva sul collo di Harry.

-Okay, Haz, ora ti pieghi un po', muovi la mazza indietro e mentre tiri ti rialzi. Sei vicino, quindi non metterci tanta forza, e questo é un campo per principianti, non c'é nemmeno vento. Pronto?-

Mosse le sue mani indietro, facendo quindi muovere l'oggetto.

Arrivati in fondo, piegó le gambe, facendolo fare anche al riccio, del tutto concentrato.

-Pronto?- Chiese Louis, e Harry annuì.

Mossero le braccia in avanti, colpendo la pallina che finì vicinissima al buco. (Perché il golf é così pieno di doppi sensi?)

-Ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta Louis! Grazie grazie grazie! Non sono così scarso!- Harry abbracciò Louis, che rise.

-

-Dai Harry, non ho vinto di tanto!- Provò a consolarlo Louis, pur ridendo.

-Solo di trenta punti, che sarà mai!- Harry scosse la testa sconsolato.

-Faccio schifo. Ma almeno abbiamo passato una giornata insieme.- Si strinse a lui, prendedogli la mano.

-E ne passeremo un altra. Sabato. Va bene per te?- chiese Louis, guardandolo negli occhi.

-É un appuntamento?- chiese Harry, ridachiando.

-É un appuntamento.- Confermó Louis, prendendo entrambe le mani del riccio.

-Mi faró trovare in camera di Gemma.- Sorrise, per poi lasciare le mani del maggiore ed entrare in macchina.

Louis sorrise, rendedosi conto di essere proprio cotto di quello strano, ma bellissimo, ragazzo.

-

Quando tornarono a casa, Harry trovò un bigliettino attaccato al frigorifero.

"Harry, io esco fuori a cena. Non aspettarmi alzato,okay?
-Anne :)"

Harry scosse la testa, anche sua madre era una persona strana.

Era l'ora di cena, dove cavolo poteva essere andata?

Scosse la testa, andando da Gemma.

La prese in braccio, osservando come stesse crescendo.

Ormai parlava spesso, era riuscita a dire molte parole in più di "Mama" o di 'Har'.

E ormai scorrazzava libera per la casa, anche se preferiva di gran lunga dormire.

-Harry?- Louis si avvicinò, osservando la piccola.

E si immaginó Harry, più grande, con una bimba di cinque anni sulle spalle, che rideva con delle caramelle appena comprate. Poi accanto a lui c'era Louis, che lo sgridava per aver comprato le caramelle alla bambina, ma allo stesso tempo era felice di vederla sorridere.

Così, si ritrovó a prendere la mano di Harry, sorridendo come uno stupido.

Perché la bambina, ne era certo, non era Gemma.

-

NANANANANANANNA
BATMAAAN

Dovevo aggiornare ieri buuut, sono andata ad una cena con tutta la famiglia. Poi bo, il pezzo finale era con Ed Sheeran come sottofondo per cui niente, é uscito così.

Twitter- GottakiIlurmind

Tutor || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora