Caligo
Spalmai un altro dente d'aglio su una fetta di pane, il rumore del pezzo di stoffa che strofinava contro un piatto di ceramica mi assordava.
«Il signor Blotch è malato. Te l'avevo detto?» Dissi.
«Sì, l'hai detto milioni di volte da quando l'hai scoperto». Mi rispose Ig, alzai gli occhi al cielo, simpatica. «Chi pensi che verrà a fare da insegnante se non il signor Blotch?» Continuò.
«Non ne ho idea, ma sarà probabilmente un altro signore vecchio e noioso con la zeppola. No?» Risposi, ero sinceramente felice che il signor Blotch non sarebbe arrivato quel giorno.
Non conobbi mai una persona più noiosa di lui.
«Sì, probabilmente sarà così». Mi rispose, sembrava che nascondesse qualcosa, più che altro era pensierosa.
Finii di mangiare la fetta di pane e mi alzai dal tavolo.
«Vado a chiedere alla Suxor quando arriverà il nuovo professore». Dissi.
Stare con Ignis mi annoiava nell'ultimo periodo, cosa strana: di solito stavamo sempre insieme e non m'ero mai annoiato.
Salii le scale e bussai un paio di volte sulla porta della padrona.
Non ebbi risposta, e lo feci di nuovo. Questa volta sentii diversi passi venire verso di me e deglutii.
La persona che vidi oltre la porta non era quella che mi aspettavo.
«Caligo, cosa c'è?» Mi chiese Nalor.
Non sapevo se rispondergli o chiedergli perché si trovasse nella camera della persona meno indicata a stare con lui. Decisi di restare muto.
L'espressione di Nalor cambiò dalla completa innocenza a quella di un becchino pronto a scontare tutti i suoi anni all'inferno.
«Chiama Ignis. Iniziamo la nostra prima lezione, nello studio». Mi disse, e poi si allontanò chiudendo la porta in faccia alla Suxor.
Camminava verso lo studio in cui avevo passato fin troppe ore. Dopo alcuni secondi, passati a fissare l'uomo, pensai alle sue parole. "Lezione". Era forse lui il nostro nuovo insegnante?
Scesi le scale e raggiunsi Ignis.
«Non crederai mai chi è il nostro nuovo insegnate. Chi ci aveva promesso delle lezioni?»
Ig spalancò gli occhi e rise.
«Nalor ci farà delle lezioni di calligrafia? Scienze? Storia?»
«Devo dirti che non ne ho idea, ma dobbiamo andare nello studio». Cominciammo a salire.
La stanza in cui ci recammo era molto più impolverata del solito, c'erano milioni di libri, ma più della metà non erano mai stati toccati.
Nalor era già dietro una scrivania che sfogliava un quaderno dalle pagine ingiallite.
«Buongiorno, miei cari. Dal vostro sguardo deduco che abbiate bisogno di una spiegazione in merito a questi nuovi incontri, mi sbaglio?» Chiese.
Lo fissai negli occhi ed annuii, non proferii parola.
«Partiamo dall'inizio. Se vi state chiedendo perché non siete riusciti a tornare al Tutum; come sapete il Tutum è un luogo magico, ed ormai la vostra parte magica si è smarrita. Il mio compito è riportarla a galla». Ci disse.
«In che modo?» Chiesi, appena Nalor serrò le labbra.
Lui fece per sorridere.
«Tutto al suo tempo». Mi rispose. «Ora, però, devo spiegarvi cosa sta succedendo in vostra assenza. Sempre se vi interessa, mi sbaglio?»
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Tutum: a kingdom in risk
Fantasi🏰🍃🥀💚⚔🫧🩸 (Romantasy anche se non sembra, all'inizio...) In questa storia vi voglio narrare delle anime senza identità che cercano disperatamente un modo per scappare da chi li vuole controllare. Sono queste il tipo di anime che vivono al Tutum...