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Mercoledì

È da tutto il pomeriggio che sono rinchiusa in questa stanza

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È da tutto il pomeriggio che sono rinchiusa in questa stanza.
Rivolgo lo sguardo fuori dalla finestra e noto che é già buio.
Da quant'è che sono qui?

Non ho coraggio a uscire, non dopo quello che stava per succedere.
Che razza di persona sono diventata?
Una piccola parte di me desidera uscire da questa stanza e andare da Tyler, ma l'altra, quella razionale, mi dice: "ma che cosa stai facendo? Sei stupida per caso? Mercoledì Addams che corre dietro a un ragazzo? Mai e poi mai".
Mi sto torturando le mani per il nervoso.

No. Io non scappo.
E cosa più importante... non provo paura.
Mi alzo dal letto ad acqua - mamma mia, mi sta venendo la nausea - e mi dirigo verso la porta.
Faccio per abbassare la maniglia ma...
No. Non riesco. Non ce la faccio.
Faccio per ritornare indietro ma sento la porta aprirsi.
Sobbalzo girandomi di botto.
«Hai intenzione di stare qui dentro fino a domani?»
Mi rimprovera mettendo le mani sui fianchi.
Come è possibile che sia riuscito a entrare?
Convinta di aver chiuso a chiave.

«Non si bussa più?»
Sputo acida.
Mamma mia, quanto è bello.

Smettila razza di deficiente!

«Non hai risposto alla mia domanda».
Esclama chiudendosi la porta alle spalle.
«Tu non rispondi a nessuna delle mie, quindi».
Incrocio le braccia.
«Possiamo parlare di quello che é successo poco fa? Prima che ti rintanassi qui dentro?»
Spalanco gli occhi agitata.
«No».
Dico atona ritornando seria.
«Davvero vuoi dirmi di non aver provato nulla?»
Fa girare la chiave.
Bene.
Sono in trappola.
No, non è vero, c'è la finestra.

Lui si avvicina a me ma io indietreggio.
«Non puoi negare che tra di noi ci sia chimica».
Si avvicina sempre di più, sempre di più, finché capisco di non poter più indietreggiare, dato che lo spazio è finito.
Sono con la schiena appoggiata all'armadio.
Mette le mani ai lati della mia testa per reggersi.
«Non credo di resistere ancora a lungo».
Sento il suo respiro sul mio viso e ho una voglia matta di ripetere quello che é successo quella sera al Whatervine.
Sa di menta e caffè.
Caffè... capite?
Il mio ossigeno praticamente.

Mi guarda dritto negli occhi facendomi venire un nodo allo stomaco.
Non ce la posso fare a resistere.

Sì invece.
Sì. Posso farcela.

«Cosa ti fa pensare questo?»
Cerco di non fare trasparire nessun tipo di emozione.
«Il fatto che ogni volta che mi guardi ti perdi nei mie occhi, tremi al mio tocco... lo stesso vale per me».
Il battito del mio cuore aumenta.
Ora è paragonabile a una locomotiva.

Mercoledì, calmati per la miseria!

«Allontanati, per cortesia».
Lo prego spingendolo mettendogli la mano in mezzo al petto.
Indossa ancora il maglione di Natale.
Quanto è carino.

Smettila o giuro che mi tiro uno schiaffo da sola. Questo sarebbe il secondo.

Afferra le mie mani e le intreccia alle sue accarezzandone il dorso.
«Lo vuoi davvero?»
«Sì».
Distolgo lo sguardo dai suoi occhi bellissimi.
«Allora dimmelo guardandomi».
«No».
«Guardami».
Insiste.
Riposo lo sguardo su di lui.
«Io voglio...»
Mi blocco rimanendo incantata dalla sua bellezza.
«Sì?»
Si avvicina ancora di più al mio viso.
Ora la distanza tra le nostre labbra è pochissima.

MY OXYGEN -Weyler edition-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora