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Mercoledì

È ufficiale

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È ufficiale.
Non sono più me stessa quando sono con Tyler.
Nel senso, sono sempre io, un adolescente con un amore profondo nei confronti della tortura e che ammira la morte, ma sono più... emotiva, diciamo. E questa cosa mi da parecchio fastidio.
Io, che non ho mai provato nessun tipo di sentimento, ritrovarmi a desiderare di stare con Tyler Galpin?
Il ragazzo che mi ha ingannata facendomi soffrire per mesi interi?
Pazzesco.
Davvero surreale.

Come è giusto che sia io non ho mai diritto a rilassarmi.
Ti pareva che mi potevo passare "in serenità" almeno le vacanze.
No.
Troppo strano.

Ora Tyler è in soggiorno in cerca di qualcosa di commestibile da mangiare, mentre io sono ancora in camera.
Quale posto migliore per nascondere delle prove se non nella stanza da letto?
Non ho proprio idea di chi possano appartenere le impronte che marchiano le mattonelle in legno della stanza.
Ma di sicuro non a quella pazza fottuta della Thornill, o Laurel, va beh avete capito.
Lei è morta. Ne sono certa. L'ho vista spegnersi davanti ai miei occhi.
Per mano mia.
È stata la prima umana che ho ucciso.
Devo dire che toglierle la vita è stato a dir poco fantastico.
Dopo tutto quello che ha fatto, la morte è proprio il minimo.

Continuo a osservare le impronte con la speranza che mi possa venire in mente un sospettato, ma nulla.
Nulla.
E ancora nulla.
È terribilmente frustrante questa cosa.
Io che mi vanto di essere sempre un passo davanti agli altri, se non di più, e ora mi trovo in difficoltà con una scemenza del genere?
Possibile che quella persona misteriosa sia il proprietario di questa casa?
Beh, penso proprio di sì. Altrimenti non si spiegherebbe come sia riuscito a entrare senza scassinare la porta.
No, quello è il mio stile. E mio soltanto.
Questo significa che la stanza dove mi trovo adesso è la camera del sospettato.
Quindi sicuramente vi saranno delle prove. O almeno spero.
Mi alzo dalla sedia a dondolo dove ero seduta fino a pochi secondi fa e inizio ad andare avanti e indietro per la stanza più nervosa che mai.

Mercoledì, pensa!
Se tu fossi una persona malata di mente, una psicopatica, - allora... - dove nasconderesti delle prove?

Ma certo!
Il letto!
Penso che sia uno dei posti più scontati dove nascondere dei segreti.
Mi dirigo verso di esso alzando leggermente il materasso.
Ma nulla.
Solo polvere.
Ma non mi arrendo.
Continuo a cercare.
Alzo il materasso ancora di più, controllo se ci siano dei tasti strani da schiacciare, ma ancora nulla.
Mi tiro su sbuffando.
Improvvisamente sento la porta aprirsi piano.
«Ehi, ho trovato dei gelati. Penso siano ancora buoni. Anche se l'odore lascia un po' desiderare».
Mi sorride.
«Adesso non posso. Devo indagare su chi potrebbe essere la persona misteriosa che ha lasciato queste».
Le indico le impronte sul pavimento.

Tyler annuisce piano avvicinandosi a me.
«Posso esserti utile in qualche modo?»
Mi accarezza le spalle.
«Non che io sappia».
Dico scostandomi andando dalla parte opposta del letto.
So già che se sto troppo vicina a Tyler finisco per ripetere quello che é successo poco prima.
E per quanto una piccola parte di me voglia farlo, ora non è il momento di pensare a certe cose.
«Ti sei pentita, vero?»
Mi domanda deluso.
«Non ho mai detto questo».
«Quindi... sei disposta a ripetere quello successo qualche ora fa?»
Mi si avvicina piano sorridendomi in un modo inimmaginabile.
«Ora non ho tempo per questo».
Mi allontano da lui controvoglia.
«Dovevo aspettarmelo. Non posso di certo pretendere chissà che cosa dopo tutto quello che é successo».
Non rispondo.

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