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Mercoledì

Mercoledì

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D

da quant'è che sono rintanata quì dentro?
Non ne ho la più pallida idea.
Che cosa ho intenzione di fare?
Ehm... domanda di riserva?

La mia mente è affollata da pensieri, ansie, preoccupazioni e... paure.
Sì. Paure.
Ho paura di quello che mi potrebbero far fare i miei ormoni che dire che sono alle stelle è dire niente.
Non riesco più a pensare lucidamente quando c'è lui nei paraggi.
Dio, odio questa cosa.
Non posso permettermi di trasformarmi in una patetica adolescente che muore dietro a un tizio a caso. No, non posso.
Io sono Mercoledì Addams, quella che fino all'estate scorsa si divertiva a dissotterrare corpi e prendere in giro le ragazzine viziate della mia vecchia scuola annotando il loro nome di battesimo sul mio Death Note quando si permettevano di schernirmi... non è possibile che non riesco a pensare a nient'altro se non a lui.
Che schifo.

Nel mentre che ero quì a rimuginare sul perchè fossi su questo mondo, ho provato a gettarmi dalla finestra. Aspettate, mi spiego meglio.
Appena sono entrata quì dentro ho tolto a raffica le lenzuola dal letto. È stato terribile. Ci avevo messo una vita a farlo senza nemmeno una piega. (anche se in realtà ai piedi del letto c'erano... si può sapere che diavolo sto dicendo?)
Comunque... dicevo.
Dopodichè le ho legate tra di loro con ben quattro nodi ben saldi, successivamente ho aperto la finestra quasi ammazzandomi. Dato che io detesto la luce, quando abitavo ancora quì, prima di partire per la Nevermore, non la aprivo mai. Quindi quando ho deciso di farlo, dato che non si apriva, ho spinto così forte che mi sono tirata il legno in faccia. Mi è venuto un livido proprio in mezzo alla fronte. Meno male che ho la frangia, se no quelli che si definiscono la mia famiglia inizierebbero a fare storie come ad esempio: "oh mio Dio, ti è venuto un livido! Come ha fatto a venirti di questo porpora così acceso?" o una cosa del genere. Non posso di certo giustificarmi dicendo: "Oh, state tranquilli, stavo solo cercando di evadere da questo penitenziario che voi definite casa tirandomi la finestra in faccia dato che sono rincoglionita a livelli estremi, ma No Problem, ho subito di peggio!"
No, decisamente no.

Dopo la mia botta che mi ha fatto scordare per dieci minuti buoni come mi chiamavo, ho gettato le lenzuola fuori dalla finestra legando la prima al davanzale, ho provato a scavalcarlo per evadere, ma prima che potessi salirci sopra, le lenzuola hanno smesso di reggere cadendo nel giardino sotto casa.
In quel momento volevo imprecare così forte che sicuramente se l'avessi fatto mi avrebbero sentito fino in Australia.

Quindi il mio piano di fuga come si dice gergalmente è andato a puttane.

Cosa sto facendo?

*ride*.
Non è vero.

Sono seduta alla mia scrivania intenta a morsicare il retro di una matita rigorosamente nera che ho trovato all'interno del cassetto. Sarà lì dalla preistoria. E io me la sto mettendo in bocca?
Che schifo!
Butto chissà dove la matita con tutta la forza che possiedo. Un secondo dopo realizzo quello che ho appena fatto e mi guardo intorno.
È sparita.
Dissolta.
Nel nulla.

MY OXYGEN -Weyler edition-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora