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Mercoledì

Mercoledì

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Incredibile.
Non pensavo potessi essere in grado di sentirmi così triste.
Strano a dirsi, lo so, molto strano.
Stanno accadendo troppe cose.
Che senso ha eliminare Xavier? Era coinvolto in qualche modo con Goody? Questa volta ha decisamente toccato il fondo.
Io e Xavier non siamo sempre andati d'amore e d'accordo, ma eravamo amici. Insomma, dopo lo spiacevole evento successo lo scorso semestre avevamo messo da parte le nostre avversità. Non posso davvero credere che sia successo. Continuo a sperare che tutto questo sia solo un'altra vicenda di un incubo, ma il mio cervello non ha intenzione a svegliarsi.
Che ci faceva a casa mia?
Come ci è arrivato?
E soprattutto perché è stato ucciso?
Era una persona buona sotto tanti aspetti, non ha mai fatto del male a una mosca... perché far terminare la sua vita in questo modo? Non aveva nemmeno diciassette anni. Li avrebbe compiuti tra due settimane.
Lo prometto, lo giuro su qualsiasi cosa che quando troverò Goody la farò soffrire. La vendetta come si dice sempre è un piatto che va servito freddo. La mia sarà lenta e dolorosa.

«Hey, stai bene?» mi domanda apparendomi alle spalle.
Una volta ricevuta la triste notizia mi sono fiondata nella mia stanza dimenticandomi di serrare la porta.

Sbuffo rimanendo girata continuando a fissare il foglio che ho pasticciato finendo una ricarica intera.
«Tu che dici?» rispondo fredda.
Lo sento sospirare.
«Non immagino nemmeno lontanamente come ti stai sentendo in questo momento. Insomma, vedere il corpo senza vita di un proprio amico è un immagine che ti rimane impressa nella mente per sempre» mi giro di scatto incastrando i miei occhi nei suoi. «scusami».
«Fa' niente. Ora per favore... lasciami sola» taglio corto con il mio solito tono distaccato. Riafferro la penna che avevo posato accanto al foglio riprendendo a scarabocchiare.
«Non volevo disturbare»
«Beh, lo hai fatto»
Cala il silenzio. Un triste silenzio.
«Se hai bisogno di qualsiasi cosa, mi trovi di sotto» dice con tono dolce.
«Non sperarci troppo».
Subito dopo sento la porta della mia stanza chiudersi.
Prendo un grande respiro.
Certe volte non mi rendo conto che il mio modo di fare lascia tagli profondi sulle persone. Ma sto vivendo una situazione troppo complicata.
Anche se non mi devo di certo giustificare.
Devo indagare e scoprire di più. Non stare nella mia camera a fare la depressa disegnando simboli totalmente a caso. Osservo la pagina. È piena di croci ricalcate e coltelli. Per non parlare della miriade di cerchi che invadono gran parte dello spazio a disposizione.
Un'improvvisa onda di tristezza e rabbia mi travolge.
Una serie di immagini mi appaiono davanti agli occhi.


"Bentornata"
"Mi fa piacere che non sei cambiata. Se preferisci diciamo che ti ho restituito il favore"
"Xavier Thorpe... non puoi ricordati di me"
"Se io sono il mostro, allora perché non ti ho fatto del male?"
"Perché per qualche assurdo motivo, sembra che io ti piaccia molto"
"Nulla mi piace di te"
"Sei dannosa!"
"Vattene!"
"Mi hai rovinato la vita!"
"Mio padre pensa che la mia salute mentale sia un problema di immagine che deve nascondere. Vuole tenere il figlio problematico fuori dai tabloid"
"Dopo il ballo ho provato a dimenticarti, ma non ci sono riuscito. Allora sono venuto quì a dipingere"
"Quando suoni vedo la vera te"

MY OXYGEN -Weyler edition-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora