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Mercoledì

Mercoledì

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No.
Io non vado al compleanno di Enid.
No.
Non ce la faccio a vedere così tante persone.

Tanto so già che ci andrò lo stesso perché se così non fosse Enid mi ficcherebbe gli artigli nei bulbi oculari, e questa è un'azione che posso fare solo e soltanto io.

Ora mi trovo davanti alla porta d'ingresso dell'albergo e sto riflettendo se entrare o meno.
Opzione uno:
. Scappo e mi rifugio da qualche parte a leggere

Due:
Entro dentro e dovrò sorbirmi: gli scleri da parte di Enid e Bianca perché il vestito accidentalmente si è macchiato di qualcosa che agli occhi delle persone comuni non può essere visto, le litigate per decidere chi sarà la prima a cui Mano acconcerà i capelli e varie Sinclayate varie.
Si, lo so, non esiste il termine che ho appena utilizzato, ma avete capito che cosa intendo.

Sin da quando ero piccola mi divertivo -modo di dire- a inventare parole così che quando i bambini della mia età mi sentivano, non potevano comprendere quello che dicevo.
Tanto non lo avrebbero fatto ugualmente dato il mio modo forbito nel parlare.
Considerato il fatto che all'età di nove anni mi sono letta tutti i classici possibili immaginabili.
Sono proprio una forza della natura.
Lo so, me la tiro.
E cosa c'è di male?
L'importante è saperlo fare nei modi appropriati.

Decido di prendere in considerazione la prima opzione: la fuga.

Lo so bene che non è così che si affrontano i problemi, ma per una volta farò un eccezione.

Così torno indietro tenendo stretta a me la mia amatissima borsa a tracolla.

Le mie gambe mi portano nell'ultimo posto che mi sarei mai aspettata: un centro commerciale.

Attenzione: non voglio comprare dei nuovi vestiti ma altro.

Bensì mi serve:
.Un telo mare
.Una protezione +50
. Un cappellino per ripararmi da quei fottutissimi raggi del sole
. Un costume.

E voi vi domanderete: per cosa?

Per andare in spiaggia ovvio.
Ma non per domani sera. Bensì per oggi.
Ho bisogno di stare da sola. Con i miei film mentali e il mio amatissimo giallo.
Forse prima o poi ce la farò a finirlo.

Strano detto da me ma penso che il mare sia uno dei posti migliori dove fare risposare la mente abbandonando tutte le preoccupazioni.
Il contatto dell'acqua sugli scogli, l'odore salmastro, la sensazione della sabbia sulle dita dei piedi... non le batte nessuno.
E adesso mi serve proprio un po' di tranquillità.
Ne ho bisogno e me la merito.
Così entro dentro sbuffando.

Inizio a percorrere le corsie del negozio. La mia attenzione ricade su un vestito in particolare.
È nero -ovviamente- con vari tipi di tessuto diversi.
Un leggerissimo scollo a V sulla parte anteriore e dei piccoli riflessi argentati ai lati.
Devo dire che è davvero stupendo.

MY OXYGEN -Weyler edition-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora