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Mercoledì



«Posso sapere come diamine è possibile che hanno sbattuto fuori anche me?» si lamenta con sguardo incredulo.
Ti sembro per caso un link che recita:
"Fammiunadomandaetirispondoperchènonhonientedafare.com"?

«Te lo sei meritato» rispondo asciutta.

Il solo pensiero che delle persone a me estranee siano entrate in contatto con la mia pelle mi crea parecchio disgusto. Mai mettersi contro Mercoledì Addams. Gusterò la mia vendetta fino all'ultimo sorso.
Appena torno a casa mi tuffo nell'acido come un delfino in preda al suicidio.

«Ah, pure»
Mi giro verso di lui incrociando lo sguardo di un Tyler amareggiato.
«Sai quanto mi è costato l'ingresso?»
«No e non mi interessa saperlo»
«Cinquantasette dollari e cinquanta. A testa» scandisce  sconcertato gesticolando per aria.

Ecco appunto.

«Davvero, non ho parole» continua «fregasoldi del cazzo» sbuffa.

Come dargli torto. Nemmeno il rimborso gli hanno fatto. All'attività manco abbiamo partecipato. E perchè? Ero concentrata sull'attuare il mio piano di fuga. Tyler avrebbe dovuto aspettarselo. Non può organizzare "un'attività" del genere con dei bambini.

Bambini.

Lasciamo perdere, che è meglio.

Ora siamo in un parcheggio auto. Tyler è seduto sul cruscotto con vicino a sé una confezione argentata di Dio solo sa cosa.

Sempre a mangiare sta questo qui.

«Allora... che si fa?» batte le mani in attesa di una mia risposta.
Ci rifletto su un attimo.
Ma un rumore interrompe il mio momento di riflessione.

Volto la testa per capire da dove proviene e dopo pochi istanti riesco nella mia impresa. Si tratta dell'orologio della cittadina in cui ci troviamo. Vi rendete conto che non so nemmeno dove siamo di preciso? Non mi ha fornito nessun tipo di indicazione questo cretino.

Il campanile marrone illuminato dalla Luna segna le 20:30. Come passa in fretta il tempo.

Non ho nemmeno cenato. Io solitamente mangio abbastanza presto, verso le 19:00 circa. Così il resto della serata me lo tengo libero per potermi dedicare ad attività più produttive. Come ad esempio continuare con la stesura del mio romanzo. Quando lo faccio solitamente dormo tipo tre ore. Anzi, è già tanto. Quando inizio a scrivere non riesco più a fermarmi. All'inizio, quando mi siedo davanti a quel maledetto foglio bianco che mi fissa con aria di sfida, la mia fantasia è limitata, a meno che non mi sia venuta un'idea ben delineata nella mia mente. Ma quando inizio a digitare una frase, due frasi, tre... non mi fermo più. Mi vengono un sacco di idee. Anche magari nei posti e momenti più inadeguati. Come sotto la doccia. Quando succede è davvero terribile. Essendo a contatto con l'acqua, mi ritrovo a uscire dal piatto doccia in tutta la fretta possibile cercando una penna e un foglio. Molte volte mi è capitato di appuntare delle idee sulla carta igienica. Per quanto riguarda la vasca... beh, momentaneamente è fuori uso perchè Pugsley ci ha buttato dentro una granata, ma questi sono dettagli. Per colpa sua mi ritrovo a prendere freddo. Non mi interessa che siamo ancora in estate.

Sto divagando, ne sono consapevole.

«Trovato!» esclama saltando giù dal cruscotto assumendo un tono talmente carico di energia che mi spaventa. Distinto indietreggio di un passo. Prima o poi ci rimango secca. Tra lui ed Enid, mio Dio.

«Un altro film su patetiche adolescenti rosette non me lo guardo» decreto.

Ne ho già avuto abbastanza. Mi sono dovuta subire un'ora e trentasei minuti di quel film merdoso, almeno per i miei gusti del tutto instabili.

MY OXYGEN -Weyler edition-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora