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[15] straight off the plane to a new hotel

Le ore scorrono veloci ed io e Sharon parliamo del più e del meno. Le racconto di come ho conosciuto Harry fuori dall'ambito scolastico, delle corse e dell'incidente con Zayn, la quale conosce, e di come Harry mi abbia detto delle sue altre tre "allieve".

-Quindi tu non hai avuto più relazioni con lui?- le domando strappando alcuni fili d'erba accanto al mio piede. Alzo lo sguardo e noto che il cielo sta già iniziando a scurirsi, e da come sono andate le cose non penso che trascorrerò questi prossimi tre giorni da Harry.

-Tesoro non te l'ho detto? Io sono lesbica.- sorride e alzo lo sguardo.

-Come? E con Harry?- alzo il sopracciglio.

Sospira. -Il periodo in cui presi la decisione di beh, denunciarlo, è stato molto difficile. Era da un po' di tempo che avevo accettato di essere sottomessa da lui, all'inizio ero davvero contraria, ma mi faceva impazzire e non resistetti. Lui mi filmava, così in caso avessi detto qualcosa alle forze dell'ordine avrebbe mostrato un video nella quale si vedeva che ero perfettamente consapevole di ciò che mi stava facendo e glielo facevo anche fare. Quindi, come dicevo, era da un po' che avevo accettato la cosa, quando andai alla festa di maggio di Margareth Walker.- Spiega e le si illumina il viso a nominare il nome della ragazza.

Non faccio a meno di pensare al fatto che Harry obbligava Sharon ad avere rapporti con lui.

-Come si sa alle feste ci si diverte, e finii in uno sgabuzzino con questa Margareth, e lo facemmo.- ride. - Non avevo mai provato emozioni simili, io e lei provammo a frequentarci e dopotutto funzionava. Il problema era Harry, a lui non andava giù. Mi minacciava e presa dal panico decisi di denunciarlo. Il tutto mi fece ripetere l'anno e dovetti dire addio a Margareth, i nostri non sapevano della nostra relazione e per paura che lei venisse importunata da qualche professore venne mandata in un istituto femminile.- continua e non riesco a credere che stiamo parlando dello stesso Harry.

-Mi... mi dispiace- Balbetto e ci alziamo. In realtà mi dispiace veramente molto per lei, e questo mi porta a voler chiedere la versione dei fatti di Harry.

-Nah. Tu piuttosto, ti voglio aiutare a scovare le altre tre giovanotte.- sorride scherzosamente facendomi ridere.

-Ci incontriamo domani per un gelato?- azzardo. Lei sorride. -Andata Wilson.- Mi saluta ed usciamo dal parco aprendo questa volta il cancello.

Arrivo a casa sfinita per l'ondata di informazioni ricevute da Sharon e mi butto sul divano. Mi alzo e zampetto velocemente in camera mia per infilarmi la mia camicia da notte, nuova di zecca perchè mai usata, per poi ritornare sul divano. Mia madre è ormai partita e quindi accendo la tv per fare zapping tra i canali.

Proprio mentre accenno uno sbadiglio sento bussare alla porta.

Mi alzo per andare ad aprire, quando socchiudo la porta mi ritrovo davanti un petto con sopra tatuata una rondine, che intravedo dalla camicia semi trasparente. Alzo lo sguardo ed ho gli occhi di Harry puntati addosso. Il viso è incorniciato dai capelli ricci completamente bagnati, infatti guardandolo meglio vedo che è bagnato fradicio.

-Hai tutto pronto?- domanda entrando nell'appartamento.

-Per cosa scusa?- lo guardo ancora dalla soglia della porta.

-Non venivi a stare da me?- alza il sopracciglio retorico.

-Dovevo.- abbasso lo sguardo ricordando le sue parole.

-Che intendi dire? Prendi le tue cose che andiamo.- Harry porte le mani sui fianchi e si guarda in giro.

-No.- sbotto.

-No?- ride.

-No.- ripeto mordendomi il labbro. Non puó comandarmi.

Harry si passa una mano sul mento divertito, prima di avanzare verso di me leccandosi il labbro.

-La mia bambina sta facendo arrabbiare il suo papino, eh?- sussurra facendo scorrere il suo sguardo dalle mie labbra alla spallina del mio reggiseno.

-Harry non vengo.- ripeto decisa guardandolo negli occhi.

Mi fissa serio, dopodiché un ghigno gli si forma sul viso. -Facciamo le trasgressive? Mi devi chiamare papino troia.- con una mano tira la spallina per poi mollarla, facendomi sussultare.

-Non chiamarmi troia- sputo spostandomi da lui.

Lui scoppia in una risata dura. Mi raggiunge bloccandomi sull'anta di una porta accanto all'entrata, cerco di dimenarmi ma mi tiene ferma con una gamba. Si avvicina e mi morde il labbro, provocandomi la pelle d'oca.

-Ascoltami tesoro, ora porti il tuo bel culetto in auto, vieni con me e ti trovo una bella punizione per tutto quello che hai fatto.- sibila serio nel mio orecchio e mentre si allontana mi lascia un dolce bacio sulla guancia.

-Mi fai schifo.- sussurro e si volta verso di me. Non esita prima di sollevarmi come un sacco di patate e mi appoggia sulla spalla.

Traffica tra le varie chiavi appese accanto alla porta e quando le trova esce dalla casa chiudendola.

-Sei incredibile.- sbotto alzando gli occhi al cielo.

Lo sento sghignazzare e mi domando perché riesce sempre a catturarmi.

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Sorratemi il capitolo è corto, ma vi ano e quindi domani doppio aggiornamento.

Canzone: London Queen - Charli XCX
Film: Pitch Perfect 2

Spero vi piaccia,

Vi ano! BOCCOLI

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