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[34] Mama told me not to waist my life

Guardo la porta della cucina ansiosa, facendo scrocchiare le ossa della mia mano. Sto davvero per dirle tutto.

Sto per spiegare la verità a mia madre.

-Ciao mamma.- dico entrando nella stanza. Lei é intenta nel tagliare le cipolle per la cena quando si volta verso di me dedicandomi la sua attenzione.

-Tesoro.- Mi guarda lei sorridendo, nascondendo tutta la fatica che indossa da ormai tutta la settimana.

-Cosa c'è?- mi chiede poi quando nota che rimango immobile sulla soglia della porta.

Mi avvicino titubante e continuo a guardarla. -Ti devo dire una cosa.- ammetto avvicinandomi. Le gambe mi tremano e scommetto che lei si stia giá iniziando a preoccupare. I capelli mossi e biondi le ricadono sul viso fino ai seni.

-Dimmi.- continua lei accigliandosi.

Mi inumidisco il labbro inferiore, guardandola. -Ti ricordi Il ragazzo che frequento da un po' di tempo?- cerco di essere la più diretta possibile.

Lei annuisce. -Certo.-

Mi gratto il naso, nervosa.

Ho programmato il discorso da giorni, ma non rifletto prima di parlare.

-Questo mese ho saltato il ciclo, mamma.-

Quando le parole lasciano la mia bocca non la vedo scomporsi neanche di un millimetro.

-Avrai un ritardo.- dice lei sperando di non aver compreso.

-Mamma, ho fatto un controllo ed è positivo.- mi mordo il labbro e lei resta immobile. -Lui mi ha detto che mi aiuterà a crescerlo.-

-Stai scherzando, vero?-

-No mamma.-

Si avvicina a me e mi afferra i capelli, facendomi dimenare.

-Ti devi vergognare!- urla esasperata mentre tenta di colpirmi.

Mi difendo, in parte mi aspettavo una reazione simile, ma quando si allontana ha le lacrime agli occhi.

-Perchè? Cosa ho fatto di male?- urla al cielo disperata.  Non so cosa fare, le lacrime scendono copiose sul mio viso.

-Hai sedici anni, Charlotte.- si lamenta guardandomi.

-Sono al quinto mese mamma. È una femmina.- dico inutilmente.

-Quinto mese?- ribatte lei con tono di disprezzo.

-Sei una vergogna per noi, cosa dirà tuo padre? Non potremmo nemmeno presentarci in giro.- si lascia andare su una sedia singhiozzando.

-Perché ti sei rovinata la vita?- continua e le sue parole non fanno che ferirmi. Me la sono cercata, ha ragione.

-E perché tu non provi a metterti nei miei panni invece che fare cosí? Mi fai sentire ancora peggio.- esclamo alzandomi in piedi.

-Tu?- ride acida. -Sei tu quella che deve mettersi nei miei. Un bambino Charlotte, e dovrai gestirlo da sola.- scuote la testa.

-Helen mi darà una mano.- la guardo con gli occhi gonfi.

-Tua sorella non sa un cazzo, è una sciocca irresponsabile quanto te!- urla e rimango ogni volta colpita dall'arma delle parole di mia madre.

-Ti odio mamma.- sputo singhiozzando, mentre corro in camera mia.

Sbatto la porta e mi lascio scivolare contro ad essa, singhiozzando. Mi tocco il grembo di ormai cinque mesi e le immagini di mia madre che si avventa su di me si ripetono nella mia testa.

-Piccola mia..- sussurro accarezzandomi la pancia.

In quel momento promisi a me stessa che mia figlia avrebbe avuto la vita più bella che potesse desiderare.

-Ti prego, non commettere il mio stesso errore.-

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Okay questo è tipo un flashback di un personaggio mu ah ah ah.

Sono pessima. Non aggiorno da taanto mi scuso, adesso dovrei riprendere con gli aggiornamenti normali.

Arriva un nuovo capitolo a cui sto già lavorando tra oggi domani o sabato, nel frattempo, meditate su questo capitolo.

Vi ano, il trailer manca poco per finirlo, BOCCOLI.

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