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Premessa: Gon e Killua qui hanno 16 anni.

T/N's pov

Mi svegliai quando un raggio di sole penetrò dalla mia finestra. "Perché diamine non ho chiuso le tende?" mi maledissi fra me e me mentre aprivo gli occhi infastidita: volevo continuare a dormire. Però mi conosco: una volta sveglia, prima di riaddormentarmi passano almeno tre ore, quindi mi alzai e decisi di prepararmi. Mentre mi trascinavo verso il bagno, mi cadde un occhio sul calendario. Oggi era il 13 giugno. Il 13 giugno...Ma certo! Il 13 giugno! Oggi avrei provato ad entrare nel gruppo di mio fratello! Con questo pensiero mi svegliai completamente ed entrai in doccia subito. Quindi andai in cucina e mi preparai la colazione e mentre aspettavo che le fette di pane fossero pronte mi andai a vestire: mi misi un paio di jeans larghi strappati e una maglietta a maniche corte nera. Quando sentii il tostapane trillare misi le due fette in un piatto e le ricoprii di Nutella. Le finii in un battibaleno e corsi a lavarmi i denti. Mi infilai lo zaino e mi legai in vita la mia arma, che dall'esterno sembrava una normalissima katana, ma in realtà era una frusta. Perciò chiusi a chiave la porta di casa e mi fiondai alla fermata dell'autobus. Riuscii a salire appena in tempo. Grazie alla mia licenza di Hunter non mi serviva il biglietto, ma il conducente mi guardò comunque in modo strano, d'altronde come biasimarlo: è raro vedere una Hunter di soli quindici anni!

Poche fermate più tardi scesi e iniziai a correre seguendo il navigatore. Corsi per circa mezzo chilometro, fino a quando scorsi delle rovine di un castello. All'interno di ciò che restava delle mura vidi circa dieci tende messe intorno ad uno spiazzo quadrato in sterrato.

Non c'era ancora nessuno in giro, a parte un individuo appoggiato ad un muro, perciò mi  avvicinai. Mi bastò poco prima di riconoscerlo: 

«Hisoka?» Nel sentir pronunciare il suo nome anche lui mi riconobbe ed iniziò a camminare verso di me. Io affrettai il passo e lo abbracciai con nostalgia. 

«Hisoka! Non immagini quanto mi sia mancato!» 

«Anche tu mi sei mancata sorellina» Mi disse sorridendo. "Wow. Sorellina. Erano quasi cinque anni che non mi chiamava così" 

«Sapevo che eri entusiasta, ma non ti aspettavo così presto!» 

«Ehmmm...» farfugliai io arrossendo leggermente. 

«Come stai?» Il mio sguardo si rabbuiò. Come poteva chiedermelo dopo tutto quello che mi aveva fatto? Tuttavia misi da parte il rancore e gli risposi, seppur un po' freddamente: 

«Bene. Ho lasciato ieri il lavoro con la polizia. Erano dispiaciuti ma erano anche contenti per me. Comunque Hisoka, ti vorrei chiedere un favore.» 

«Dimmi pure.» 

«All'inizio...potremmo non dire che siamo fratelli? Non perché mi vergogni o roba simile, non fraintendermi» mi affrettai a precisare, vedendo il suo sguardo intristirsi. 

«È solo che... voglio che mi accettino perché sono io, non perché hanno paura di te. Voglio essere "T/N", non "la sorella di Hisoka". Mi capisci, fratellone?» 

«Si, questo lo capisco. Anche se mi dispiace un po' farò come mi chiedi.» 

«Grazie!» esclamai abbracciandolo di nuovo. Dopodiché sentii una voce assonnata provenire da una tenda, poi una sveglia trillare da un'altra e dei lamenti provenienti un po' da tutte in risposta. Perciò io e mio fratello ci sciogliemmo dall'abbraccio e lui mi condusse allo spiazzo.

Da lì vidi uscire tutti dalle tende. In media erano tutti fra i venti e i trent'anni, a parte tre ragazzini: due maschi e una femmina. La ragazza avrà avuto intorno ai tredici anni, aveva i capelli biondi e un vestito stile principessa dello stesso rosa degli occhi. Uno dei due ragazzi aveva i capelli verdi sparati in aria, un completino verde stile elfo di Babbo Natale estivo e degli occhi dolci e ingenui, mentre l'altro aveva dei capelli bianco-argentei che sembravano molto soffici e degli occhi azzurro ghiaccio che nonostante sorridessero comunicavano una tristezza che pochi hanno provato. A differenza dell'altro era vestito benissimo: dei pantaloni lunghi lilla larghi e un dolcevita blu scuro. Nel guardarlo mi sentii avvampare. "T/N svegliati!" mi dissi "non sei qui per questo!" 

«Hisoka chi è lei?» a parlare era stata una ragazza bionda con degli occhi grigio scuro e una pettorina blu ed oro. 

«Stai calmo, Kurapika, non ha cattive intenzioni. Si chiama T/N. Vuole solo entrare a far parte del gruppo.» "ASPETTA UN SECONDO: È UN MASCHIO????" 

«Ma prima deve provarci la sua forza» a parlare era stato capelli verdi 
«Perciò prego, scegli pure uno chiunque di noi da sfidare. Ti basta mandare a segno un colpo e sarai dei nostri.» Valutai all'istante la situazione: quanto a forza fisica mi battevano sicuramente tutti, perciò mi girai automaticamente verso i tre ragazzi più piccoli. Capelli verdi, da come aveva parlato, era molto forte e aveva fiducia nelle sue capacità. Quanto alla ragazzina...mi sembrava nascondesse qualcosa, perciò non la considerai nemmeno. Quindi rimaneva...

«Scelgo te.» dissi indicando occhi blu. 
«Sicura? Poi non potrai più cambiare idea.»

 «Sicurissima.» 

«Bene allora» Disse Hisoka.

«Combattete»

La mia Moonshine (KilluaxReader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora