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T/n's pov

Dopo la cena andammo in un parco e iniziammo a parlare, fu così che mi venne in mente la mia impresa del giorno precedente. Mi alzai in piedi e richiamai il silenzio.
«Udite udite! La sottoscritta, dopo aver lottato per il rispetto verso gli studenti, è stata sospesa per due settimane.»
«CHE!?»
«Vi racconto com'è andata. Stavamo facendo storia, e io stavo dormendo sul banco. Quella allora mi chiama e inizia a interrogarmi su cose dell'anno scorso, o addirittura fatte alle medie. Comunque, sta di fatto che mi ricordavo e le ho risposto in modo giusto. Verso fine ora mi fa una domanda sul programma dell'anno prossimo, e io le recito letteralmente le parole del libro. Poi le dico tipo: "Ma si sente fiera di sé a chiedere cose del genere a qualcuno solo perché era disattento?" È uscita dalla classe ed è tornata con la preside, e sono stata sospesa.»
«AHAHAH Chi l'avrebbe mai detto che di tutti noi saresti stata proprio tu quella a essere sospesa prima.»
«Prima di Akahito! Te lo meriti proprio un applauso.»
«Ci hai battuti tutti.»
«E sono anche stata presa a schiaffi per questo.»
«Tuo fratello che ha detto?» Rabbrividii.
«Lui non lo sa e non lo dovrà sapere mai.»
«Giochiamo a oblligo o verit-»
«T/n?» Una voce conosciuta mi chiamò. Mi girai e trovai...
«Phinks? Feitan? Che ci fate qui?» I due membri della Brigata stavano camminando tranquillamente attraverso le aiuole con scritto "Non calpestare" che tutti, custode compreso, calpestavano. Phinks aveva in mano una busta, dove, a giudicare dal tintinnio che producevano, dovevano trovarsi delle bottiglie di vetro.
«È Halloween, no?»
«Che fantasia che avete avuto con i costumi.» Erano vestiti come sempre, ma avevano in testa dei cerchietti con le corna da diavoli, e delle cicatrici in faccia. 
«Le cicatrici sono vere?»
«Potrebbe darsi. Che fate? Oh? Ma ci sono anche Gon e Killua! Che piacere» Feitan stava già iniziando a diventare fastidioso. Lo guardai male, come a dirgli: "Non pensarci nemmeno".
«T/n, chi sono loro?»
«Loro sono Feitan e Phinks. Uno è mio amico, l'altro no.» Il nano mi si avvicinò minaccioso.
«E chi dei due sarebbe il tuo amico?»
«Di sicuro non il trentenne alto un metro e credici.» Dopo questa affermazione vidi gli occhi di Setsuko spegnersi, mentre gli altri rimasero a bocca aperta.
«Comunque, sono due membri della Brigata Illusoria.»
«Giusto per capire un attimo: la cretina è la sorella di uno psicopatico, sta con un ex-assassino ed è amica della Brigata Illusoria. Nonostante questo non ha mai insultato veramente qualcuno in vita sua, e ha la media del dieci periodico anche se non studia mai. Le opzioni sono due: o è una psicopatica schizofrenica che soffre di doppia personalità, o è semplicemente un'aliena.»
«Non credevo avessi così tanto cervello da fare un ragionamento del genere, sai, Giichi?»
«Bla, bla, bla. Giochiamo a obbligo o verità?»
«E noi due?»
«Giocate pure voi. Inizio io, e lo faccio a... Gon. Obbligo o verità? Ricordo a tutti che una volta scelto obbligo poi non si può cambiare in verità, e viceversa.»
«Boh... obbligo.» Sorrise malefico.
«Ti obbligo a fare il giro del parco di corsa.»
«Ma che obbligo è? Vado.» Passarono circa trenta secondi: era un parco abbastanza grande.
«Eccomi. Io lo faccio ad Alluka. Obbligo o verità?» Il cretino travestito da me rimase a bocca aperta. Non riusciva a capacitarsene.
«Verità.»
«Mh... hai mai... baciato qualcuno che non fosse un tuo parente? Sulla guancia, intendo.» Alluka sembrò pensarci, e nel mentre percepivo l'aura di Killua continuare a crescere. Mi preparai vicino a lui per trattenerlo, e si rivelò decisamente necessario.
«Sì...»
«Chi è stato? Dammi nome, cognome, indirizzo, tutto quello che sa-AHI!»
«Stai un po' zitto. Ha 14 anni, non tre. E soprattutto non dipende da te. Alluka, a chi lo fai?»
«Allora... lo faccio al ragazzo travestito da Hisoka.» Alias Reijiro.
«Ma se nemmeno mi conosci?»
«Ma tutti gli altri sì, giusto? Obbligo o verità?»
«Obbligo.»
«Ti obbligo a... a scompigliare i capelli del mio fratellone.» Come poteva farmi questo? Dopo tutto il tempo passato a pettinarlo? Mentre il ragazzo si alzava e adempieva al suo obbligo, dentro piansi e maledissi Alluka (anche se la vedevo come una sorellina).
«Io lo faccio a Tsumugi.»
«Obbligo.»
«Dai un bel bacio appassionato al tuo ragazzo.» Arrossì ma eseguì. Erano così carini!
«Sei proprio un alce pelosa puzzolente. Killua, obbligo o verità?»
«Obbligo, non ho paura.»
«Mica c'è da avere paura con me. Paura ce la devi avere con Akahito e Kumiko. Loro si che sono crudeli. Prendi in braccio T/n e tienila per tre turni.»
«In braccio come?»
«Come se fosse una principessa.» Annuì, venne dietro di me e mi sollevò, mentre io ero tutta rossa.
«Phiks, obbligo o verità?»
«Verità.»
«Quanto è alto Feitan, di preciso?» Giustamente, gli risposi:
«Poco.»
«Oh, ma sta' zitta. Ha parlato la gigantessa.»
«Non so quanto sia alto, ma come ha giustamente detto T/n poco. Ti accontenti?» Vedendo l'albino annuire, continuò.
«Bene, bene, bene. T/n cara, obbligo o verità?» Dal tono in cui l'aveva detto aveva in mente qualcosa per una delle due categorie, molto probabilmente un obbligo. Ma se avesse avuto pronta una domanda che avrebbe rivelato una delle cose avvenute quando stavo molto con loro? Insomma, in quel periodo non ero io. Mi facevo paura da sola. Perciò, valutando le possibilità, decisi che scegliendo obbligo avrei comunque rischiato di meno.
«Obbligo.»
«Temeraria la ragazza.» Estrasse qualcosa dalla busta, e quel qualcosa erano... bottiglie di birra.
«Bevi un sorso di una di queste.» Sbarrai gli occhi.
«N-no. Ma poi mi spieghi chi gira con sei bottiglie di birra? Oltre a un alcolista?»
«Non ti puoi rifiutare...» Il nano si faceva sempre più irritante. 
«Moonshine, qual è il problema? È solo un sorso.»
«Il problema è che il mio corpo non regge per nulla l'alcol. In pratica, il mio potere Nen si basa sul controllo, no? Bene, appena la mia mente vacilla questo la indebolisce ulteriormente: la mia aura in realtà è maggiore di quanto pensiate, ma non la mostro mai. La prima -e unica- volta che ho bevuto ero con la Brigata e mio fratello. Avevo appena assaggiato, e poi non ricordo nulla da quel momento. Il giorno dopo sono stata varie ore a vomitare. Io... non ero più io, non avevo il controllo. E dopo quello che è successo...»
«T/n, però hai scelto tu obbligo.» Sbuffai e feci cenno a Phinks di aspettare un secondo. Andai alla recinzione del parco, staccai una quantità sufficiente di filo di ferro e tornai dagli altri. 
«Accetto, ma mi dovete legare alla panchina.» Mi avvicinai al biondo, leggermente tremante, e afferrai una bottiglia che era già anche stata aperta. La osservai e, deglutendo, me la portai alle labbra. Un piccolo sorso e la restituii, dopodiché tornai dove mi trovavo in precedenza porgendo a Killua il filo. Fece un lavoro degno della sua fama: nonostante la fragilità del filo, era riuscito a produrre una treccia che, tirando, si stringeva, e spingendo non si muoveva: in pratica poteva essere rimossa solo da qualcun altro.
«Kumiko, obbligo o verità?»
«Obbligo.»
«Ti obbligo a...» Iniziò ad offuscarmi la mente, ma la cercai di combattere ancora un istante.
«A restare in verticale per altri due turni.» Pronunciata quella frase cedetti, e smisi di essere T/n Morou per circa due ore. Quando mi risvegliai mi ritrovai al campo nel mio letto, con Killua che mi accarezzava i capelli.
«K-Kil... che cosa... cielo che mal di testa! Che cosa è successo?»
«Sicura di volerlo sapere?» Annuii e iniziò a raccontare.

La mia Moonshine (KilluaxReader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora