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T/N's pov

Dopo aver sentito la voce delle mie amiche, ero carica di energia, e avevo bisogno di tenere la mia mente occupata, altrimenti sarei esplosa probabilmente. Perciò chiesi a Bisky se le andasse di giocare a scacchi, ma mi disse che non ci sapeva giocare molto bene, e probabilmente l'unico a saperci giocare era Kurapika, che però era occupato.

«Che ne dici di parlarmi un po' di quelle tue amiche e delle cose che avete fatto insieme? Tipo come vi siete conosciute.» Io annuii e iniziai a raccontare. 

«Le ho conosciute alle medie, eravamo compagne di classe. La prima con cui ho fatto amicizia è stata Tsumugi. Anche lei è una lettrice accanita nonché fan di Harry Potter. E poi in generale abbiamo due personalità in parte opposte e in parte identiche. Il primo giorno, io ero una delle poche che non conosceva nessuno in classe, e lei è arrivata con la mano tesa. Poi ho fatto amicizia con Kumiko e Setsuko. Nemmeno Kumiko conosceva nessuno, e si è legata particolarmente a Setsuko: tutte e due maledettamente testarde e chiacchierone, tanto che si interrompono a vicenda e poi si arrabbiano l'una con l'altra. Siamo diventate il quartetto meraviglia. Una volta, per il mio compleanno hanno organizzato un pigiama party a casa di Kumiko e siamo state sveglie a parlare e sparlare fino alle sei del mattino, poi Tsumugi si è addormentata, e noialtre avevamo finito gli argomenti di cui parlare.»

«Durante la seconda a noi quattro si sono aggiunti altri quattro ragazzi: Reijiro, Giichi, che è stata la mia prima cotta, Mutsohito e Akahito. Tutti casi umani e casinisti modello. Per farti capire, al campo scuola fatto in seconda Mutsohito non voleva far entrare il suo compagno di stanza, e questo ha iniziato a spingere. Anche Mutsohito spingeva e ha smontato la porta. L'ha sollevata dai cardini. Poi è andato a chiamare Reijiro che stava in mutande quando ha aperto la porta, chiedendogli una mano. Si è vestito ed è andato, quando è passata la prof: nessuno sa come, non ha notato il casino della porta. E poi, un'altra volta, era arrivata una prof antipaticissima che non piaceva a nessuno in classe, e noi cosa abbiamo fatto? L'abbiamo bersagliata di aeroplanini di carta. Tu immagina solo che avevamo pure un piano: i primi due sarebbero stati di distrazione, poi a lanciare sarebbero stati quelli delle ultime file, e mentre la prof andava dietro erano quelli davanti a tirare. Siamo anche riusciti a scampare la nota.» Ogni cosa che raccontavo, la faccia di Bisky diventava sempre più stupita e incredula, mentre io sorridevo.

«Poi avevo un'altra grandissima amica: si chiamava Beatrice. È un nome italiano, perché lei è italiana. Ha fatto parte di un progetto di scambio culturale perché anche in prima media aveva dieci e lode al corso di giapponese, ed era abbastanza brava in tutte le materie, soprattutto in arte. Mi è dispiaciuto molto quando a fine anno è dovuta tornare in Italia, ma ci scriviamo regolarmente e ogni tanto ci chiamiamo anche. Era molto timida, ma era cristallina come l'acqua: non parlava mai male di nessuno ed era sempre pronta ad aiutare gli altri. Andava pazza per anime e manga, da questo la sua fissa per il Giappone.» Le raccontai ancora delle medie, mentre continuavo a sorridere felice. «Poi c'era questa ragazza, Nahoko. Era una falsa a livelli professionistici: era la preferita delle professoresse, a parte qualcuna che mi ero ingraziata io. Praticamente si faceva degli "amici" per poi usarli. Copiava i tratti divertenti delle persone e li rendeva suoi, manco fosse stata un robot. Metteva zizzania tra di noi. Io non sono mai caduta nella sua trappola, ma Kumiko e Setsuko si. Erano già BFF, ma Nahoko è riuscita a farle litigare a dei livelli altissimi: non si sono parlate per un mese circa. Poi a una certa le voci sono girate e l'hanno allontanata tutti. Ti dico solo che per parlare di tutto quello che ha fatto in quattro ci sono servite più di cinque ore. E con questo penso tu possa capire quante ne ha combinate.» Io sospirai nostalgica. Le medie erano state decisamente i tre anni più divertenti della mia vita. 
«Ora andiamo ad allenarci? Ho bisogno di muovermi.» 
«Va bene... comunque me li devi far conoscere questi tuoi amici.» 
«In realtà avevo già intenzione di presentarveli, anche perché ad Halloween c'è la rimpatriata del gruppo, ma ognuno può portare i suoi nuovi amici per farli conoscere agli altri.» Ci avviammo verso il solito posto chiacchierando amabilmente.

SKIP TIME

Dopo l'allenamento mi ero pentita di aver chiesto espressamente di muovermi, perché ero totalmente sfinita. Mi trascinai a letto dopo una lunga doccia bollente (probabilmente chi era entrato dopo di me si era sciolto, ma shhh). Presi il libro di fisica e iniziai a ripassare dagli schemi a fine libro: i primi riguardavano le forze e il lavoro, per cui gli diedi solo una letta veloce per ripassare i termini, poi ripassai tutto il resto del programma. Tutto sommato non era così difficile ricordarsi quello che avevo studiato, il problema era quello che non avevo studiato durante l'anno. Gettai la testa all'indietro e sospirai disperata, quando le teste di Gon e di Killua sbucarono da sopra le mie spalle per provare a leggere. A Gon iniziarono a fumare le orecchie e svenne, mentre Killua continuava a chiedermi: 
«Che vuol dire quello?» 
«Come si legge questa formula?»
«Sul serio ti interessa?» 
«Si, mi interessa. Mi interessano davvero tutte queste cose, solo che... non mi va di studiare. Ho sempre, e dico sempre, studiato il minimo indispensabile, e alle medie non studiavo proprio. L'unica volta che l'ho fatto l'interrogazione è andata a rotoli.» Mi girai verso l'albino e lo guardai negli occhi. 
«Lo so che prima tu e Gon avete ascoltato mentre parlavo con Bisky.» 
«Ma come... come è possibile? Il nostro Zetsu è quasi perfetto!» 
«Ti devo ricordare chi mi ha insegnato il Nen? Comunque non c'è problema, anche perché non erano segreti di stato: erano tutte cose vere e che tutta la classe sapeva, quindi due o tre o quattro o cinque persone in più non fanno differenza. Anche se a questo punto penso che con voi ci fosse anche Hisoka.» Il ragazzo scosse la testa sorridendo. 
«Sei un mostro, cara la mia T/N. Peggio di tuo fratello, su certi aspetti.» Io feci un'espressione fintamente indignata. 
«Così però mi offendi.» 
«Ti chiedo scusa, se dico la verità.» Io mi girai verso di lui, che sorrideva sghembo. 
«E quale sarebbe questa verità?» Mi si avvicinò, e io arrossii, nonostante stessimo insieme. 
«Questa verità è che sei maledettamente intelligente e spaventosamente forte, dentro e fuori.» Mi baciò delicatamente, poi approfondì il bacio, stringendosi a me. Ci staccammo per mancanza d'aria, poi lui tornò nel suo letto col telefono: stranamente Bisky non era ancora tornata, nonostante fosse uscita dal campo il pomeriggio. Non che fossi preoccupata: sempre di Bisky si trattava, ma ero dannatamente incuriosita dal ritardo della mia maestra.
«Chissà dov'è Bisky...» 
«Aveva detto che aveva una cosa importante da fare, ma per il resto ne so quanto te.»

«'Notte Kil.» 
«Devo trovarti al più presto un soprannome carino. Comunque, notte T/N.»



SPAZIO AUTRICE

Lo so, è un po' corto e alquanto inutile come capitolo, ma volevo introdurre gli amici di T/N. Spero proprio che vi piaccia, CIAUUUUU 

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La mia Moonshine (KilluaxReader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora