T/n's pov
Prima di entrare al centro commerciale, chiesi ai miei amici se avessero già in mente qualcosa.
«Io, io! Mi voglio travestire da lupa mannara. AUUUUUUUU!»
«Direi che ci può stare. Tu Gon?»
«Pensavo a un fantasma verd-»
«Guarda che esistono anche altri colori! Te lo approvo solo se il verde è fosforescente e quindi si illumina al buio. Killua?»
«Tu, invece? Perché pensavo che sarebbe stato carino fare dei costumi coordinati...»
«Awww... non mi aspettavo che me lo chiedessi. Comunque no. Halloween va preso sul serio.»
«Uff. Allora cosa mi consiglia la stilista?»
«Mhh... secondo me ci staresti bene come vampiro... ma niente occhi rossi o neri: i tuoi sono ipnotici già di loro.» Mi lanciò uno sguardo vagamente malizioso mentre annuiva.
«E io farò la sposa cadavere. Andiamo!»Dopo aver girato vari negozi , fatto merenda col gelato e aver riso molto, eravamo a questa situazione: i due fratelli Zoldyck avevano trovato dei costumi già finiti, quello di Gon andava dipinto e il mio andava cucito da zero. Eh si, perché la sottoscritta sa anche cucire, ed è abbastanza discreta.
Mentre Gon e Alluka tornavano al campo, Killua mi accompagnò al mio vecchio appartamento dove avevo la macchina da cucire, aghi e fili. Nel chiudermi la porta alle spalle, però, l'albino mi ci sbatté delicatamente contro e iniziò a baciarmi, un bacio affamato, pieno di foga. E di sicuro non mi dispiaceva. Quello che successe poi lo sappiamo solo io e lui.
Verso le dieci di sera tornammo al campo anche noi con i costumi terminati, e mi potevo ritenere alquanto soddisfatta: mi era uscito un capolavoro. Un abito nero elegante dell'inizio del Novecento, con le balze stracciate e coperte di sangue (finto, ovviamente). Il tutto era completato da un velo da sposa nero tutto forato e delle scarpe col tacco incrostate. Durante il tragitto avevamo dovuto fermarci a un negozio di cosmetici per acquistare un correttore coprente, così da nascondere dei segni che mi erano stranamente spuntati sul collo. Ero stanca morta, e appena vidi il letto mi ci buttai sopra, provando un leggero dolore camminando. Nemmeno feci in tempo a cambiarmi che già gli occhi mi si erano chiusi.
Il giorno dopo mi svegliai, come sempre, in anticipo. Mi preparai e andai a scuola, eccitata: l'indomani sarebbe stato Halloween! Non stavo più nella pelle, avrei potuto vantarmi del mio costume. A scuola, quel giorno, era tutto addobbato a tema: dalle porte pendevano ragnatele, sia finte che vere (di quelle millenarie che non venivano mai tolte). I banchi erano stati dipinti di arancione (anche se questo molto probabilmente era opera degli studenti) e le sedie di nero. Comunque, nonostante tutto, passai sei ore annoiata a morte. A parte a storia, dove venni interrogata e mi divertii a far innervosire la prof. Non che le avessi detto qualcosa di particolare, solo che stavo praticamente dormendo in classe e credeva di beccarmi impreparata, per questo continuava a farmi domande difficilissime, anche su argomenti dell'anno precedente, e io continuavo a risponderle perfettamente. Ma il meglio successe a fine ora: era esausta e continuava a pensare a cosa chiedermi, quando mi fece una domanda sul programma dell'anno successivo. E io, splendidamente, le risposi con le stesse parole scritte sul libro, poi aggiunsi:
«Professoressa, con il dovuto rispetto, ma si sente fiera di sé a chiedere una cosa del genere a qualcuno solo perché stava con la testa appoggiata al banco?» Non sapendo come rispondere, si alzò dalla cattedra e uscì fuori. Appena la porta si chiuse, i miei compagni scoppiarono in un applauso e io feci loro un inchino. Poi però la prof tornò con la preside dietro e mi sospesero per una settimana. Andavo in una scuola molto severa. Soddisfatta, tornai al campo saltellando: quella tiranna aveva avuto quel che meritava. Quando raccontai la mia coraggiosa impresa, Gon e Killua mi fecero i complimenti, Alluka non ci capì nulla e Bisky mi tirò uno schiaffo.
«Ahi! Se lo meritava, insomma! E poi sai quanto me ne frega della scuola, sono stata costretta ad andarci. Bisky, lo sai che di solito ti rispetto, e giustamente aggiungerei, ma in questo caso non posso proprio darti ragione. Sono solo stata sospesa, non espulsa. E poi così mi posso vantare di qualcosa.» Scrollai le spalle, mentre lei scuoteva la testa: era evidente che non fosse d'accordo con me. Però era ingiusto che fossi l'unica ad andare a scuola. Sospirai e mi allontanai, iniziando a fare stretching. Era un po' che non mi allenavo con i ragazzi, mi mancava. Cinque chilometri di corsa veloce, cinquecento flessioni e mille addominali, cinque ore di Ren, poi allenamento nel Ken e nel Ko. La sera crollai distrutta. Il giorno dopo, finalmente, potei dormire fino a tardi: era Halloween per tutti, e Kite aveva perciò disattivato la sua maledetta sveglia. Più o meno, gli altri iniziarono a svegliarsi verso le dieci. Ma io erano due mesi che mi svegliavo alle cinque, e recuperai qualche ora di sonno. Quando riuscii ad alzarmi, percepii una presenza molto rapida avvicinarsi a me.
«Killua, non serve essere così furtivi, anche perché è inutile con me.»
«Uff, e io che volevo solo farti un gesto carino.» Mi era comparso alle spalle e mi stava abbracciando da dietro. Gettai indietro la testa, posandola sulla sua spalla e guardandolo negli occhi.
«Allora ti ringrazio. Che ore sono?» «Più o meno le tre del pomeriggio.» Sbarrai gli occhi.
«Ma quanto diamine ho dormito? Oddio, è tardissimo! E il peggio è che tornerei a dormire.» Mi staccai da lui: era davvero tardissimo. Lui non aveva idea di quanto ci volesse per prepararsi per Halloween, in quanto non doveva ricoprirsi tutto il busto e le braccia di tempera per il corpo bianco-verdastra, ne indossare un vestito come il mio. E per di più dovevo sistemare l'appartamento: sicuramente qualcuno sarebbe dovuto andare in bagno già dall'inizio, e casa, per quanto piccola, era un disastro. E dovevo cambiare assolutamente le lenzuola. In circa venti secondi mi ero vestita e iniziai a trascinare via Killua, che ancora non capiva il perché di tanta fretta. Dopo tre ore finimmo di pulire, e lo mandai a prendere Alluka e Gon, mentre io tiravo fuori tutti i trucchi. E fidatevi quando dico che vendendoli ci avrei guadagnato migliaia di Jenny. Iniziai a pensare a come truccare ciascuno di loro: a Gon dovevo solo abbassare i capelli, per Killua non andava fatto molto visto il suo colorito naturale. Ad Alluka andava fatto un normale make-up, giusto con qualche cicatrice sulle braccia e sul viso. Quando arrivarono ci mettemmo all'opera, finimmo per le otto e mezza, ma ne valse la pena: a mio parere, eravamo i migliori costumi di tutta la città. Rimanemmo mezz'ora dentro casa a non fare nulla, chi stava sul telefono e chi leggeva. Alla fine Gon non si era lasciato abbassare i capelli, perciò era un fantasma a punta.
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La mia Moonshine (KilluaxReader)
FanfictionSei la sorellina minore di Hisoka Morou e, visto che ti sei stufata di vivere da sola, decidi di provare ad entrare nel gruppo di Hunter di cui fa parte tuo fratello. Durante la prova per entrare, conosci Killua Zoldyck. Possono due personalità dive...