47. Unbreakable

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Do you feel like you can't take no more
Broken heart, all your pieces on the floor
Like you're running out of breath
Tryna find yourself before you blow away in the night.
Every word you ever said,
Every way you ever felt,
I know it's hard but baby tonight...

[Unbreakable - Madison Beer]

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«Dov'è Beth?» domandò Jenna, sedendosi sul mobile della mia cucina e sgranocchiando rumorosamente una patatina.

La mia coinquilina aveva deciso di auto-invitarsi a casa nostra non appena aveva scoperto che sarei rimasta sola per un paio di giorni, siccome mia zia sarebbe stata con Andrew per conoscere i suoi genitori e Colton con dei suoi compagni al campus per scambiarsi degli appunti su roba da cervelloni. A dir la verità, mi faceva piacere averla lì, anche perché, da quando avevo lasciato il telefono a casa di Michael, io e lei non ci eravamo sentite granché ed ero sicura che lei avesse un milione di cose da raccontarmi.

Sapevo che in realtà era stato mio fratello a chiederle di venire lì e sapevo anche benissimo perché l'avesse fatto, ma avevamo due giorni interi prima che i nostri discorsi si dirigessero verso qualcosa di serio e triste come quello che avrei dovuto dirle, quindi forse avrei potuto rimandare il tutto ancora per un po'. Perché Colton non voleva che io le parlassi di Michael, no, lui voleva che le dicessi dei nostri genitori. Mio fratello aveva rispettato la mia richiesta di non farne parola con Jenna, ma ora era giusto che lei sapesse. In fondo, era la cosa più simile che avessi ad una migliore amica.

«Te l'ho detto, passerà il weekend con Monroe.» sospirai, riponendo i piatti con cui avevamo pranzato qualche ora prima nella lavastoviglie.

Capodanno era passato da qualche giorno ormai, ma nessuno di noi aveva fatto granché di speciale. Io ero rimasta a casa con Beth e mio fratello, Jenna lo aveva passato con dei suoi vecchi amici e dei ragazzi ormai non avevo notizie da un po'.

Dopo lo shock iniziale per la notizia bomba che aveva sganciato Beth la sera della vigilia di Natale, dopo avermi rassicurata dicendo che non si sarebbero sposati prima di giugno e dopo aver festeggiato come due adolescenti che impazziscono per qualche boy band con membri particolarmente carini, i giorni successivi erano trascorsi nella più totale tranquillità. Avevamo guardato qualche film tutti e tre insieme, ci eravamo lanciati in imbarazzanti sfide a Just Dance, avevamo scartato i regali di Natale tutti insieme ed io e Beth ci eravamo lanciate in serate tra donne all'insegna del gelato e di stupidi programmi su Real Time.

Mi aveva chiesto più volte se al campus avessi conosciuto qualche ragazzo carino o se qualcuno di loro mi avesse invitata fuori per prendere un caffè, ed io avevo sempre negato. Lo avevo fatto almeno fino a quando non avevo deciso che potevo vedere Beth più come una sorella maggiore che come una vera e propria figura genitoriale. Allora le avevo raccontato di Michael, di come le cose spesso fossero complicate tra di noi, ma di come lui fosse anche l'unico che mi avesse davvero fatto provare qualcosa in diciannove anni di vita. Non era stato facile aprirmi con lei, ma alla fine fui felice di averlo fatto e Beth fu felice di sentirmi parlare in quel modo di una persona, di vedermi così coinvolta da qualcuno, in parole povere, Beth ne fu talmente felice che quasi si commosse.

«Sono una coppia davvero carina.» sorrise Jenna con sguardo sognante, riportandomi alla realtà... e alla montagna di piatti che avevo appena accatastato nella lavastoviglie.

«Già.» bofonchiai, chiudendo lo sportello e dirigendomi pigramente verso il salotto.

«Shiver, dove stai andando?» squittì la mia amica, saltando giù dal mobile e seguendomi immediatamente. Le sue pantofole imbottite (fucsia, ovviamente) provocavano uno strano e buffo rumore a contatto con il pavimento e, se non fossi stata così frustrata da tutte le domande che mi vorticavano in testa e dal fatto che non sapevo quando avrei riavuto il mio telefono, probabilmente avrei riso a crepapelle per ore, ascoltandolo. «Shiver!» ripeté, con voce sempre più irritata.

Shiver || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora