52. Can't Stop

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I guess this is what it's supposed to feel like
No, we don't talk, no, we don't talk, we don't talk anymore.
I guess this is what it's supposed to sound like
The universe, the universe, universe is torn.

[Can't Stop - Onerepublic]

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6 giugno 2014

«Jenna!» urlai dalla stanza in cui mi trovavo, sperando che la mia amica non avesse ancora il phon acceso e che mi sentisse al primo tentativo.

Soltanto pochi secondi dopo, la testa bionda della mia migliore amica spuntò da dietro la porta del bagno e i suoi occhi si fissarono immediatamente sul mio viso, in attesa che le comunicassi il motivo per cui l'avevo chiamata. Aveva tra i capelli dei buffi bigodini rosa acceso e l'eye-liner applicato soltanto su una delle due palpebre, con il risultato che il suo occhi sinistro sembrava tre volte più grande del destro.

«Mi aiuti con la zip, per favore?» gesticolai in direzione della mia schiena, spostando poi i capelli - che ormai erano abbastanza lunghi da raggiungere le mie spalle - per facilitarle il compito.

«Ma certo.» sorrise lei, avvicinandosi e rivelando di non avere ancora il suo vestito addosso. «Adoro questo colore, Shiver, mette in risalto i tuoi occhi.» la vidi nuovamente sorridere nel riflesso dell'enorme specchio che era di fronte a me, poi si applicò per fare ciò che le avevo chiesto.

Io e Jenna eravamo andate a scegliere gli abiti per quell'occasione speciale almeno un mese prima e, nonostante all'inizio non fossi per niente convinta di voler indossare un vestito di un colore così acceso, le continue proteste della mia amica su quanto mi stesse bene e le parole incoraggianti delle commesse del negozio in cui l'avevamo comprato, alla fine mi avevano convinta a fare quella piccola follia.

In realtà, si trattava di un vestito rosso piuttosto semplice, ma era pur sempre un vestito e di un colore più vivace di quelli che avevano sempre caratterizzato il mio abbigliamento.

«Hai visto Lux? Avrebbe dovuto essere qui già dieci minuti fa.» bofonchiò la mia amica, finendo di tirare su la mia zip.

«No, in effetti non l'ho vista.» ponderai, lisciando l'abito che scendeva morbido sul mio corpo. «Ora controllo se per caso mi ha chiamata o mi ha scritto un messaggio.» annunciai, avvicinandomi al tavolino su cui avevo appoggiato il mio cellulare.

«Hai finito con il vestito? Questo specchio è molto più bello di quello del bagno e potrei finire di truccarmi qui.» chiese Jenna, rivolgendomi un sorriso supplichevole.

«Certo.» ricambiai distrattamente, sbloccando il telefono e trovandolo pieno di messaggi da parte di mio fratello, ma nessuno da Lux.

Alzando gli occhi al cielo, digitai il numero di Colton e, praticamente al primo squillo, lui rispose con voce affannata. «Shiver, grazie a dio! Ti sto chiamando da almeno venti minuti, dove diavolo eri finita?» mi urlò in un orecchio.

«Mi stavo preparando!» protestai, scuotendo la testa. «Che succede?»

«Non so quale cravatta abbinare alla mia camicia!» urlò ancora.

«Mi stai seriamente chiamando per questo?» brontolai, alzando un sopracciglio. «E non eri tu a dover andare a ritirare la torta in pasticceria?»

«Sono tornato mezz'ora fa.» mi informò. «Ma continui a non essermi d'aiuto, Shiver.»

«Come posso scegliere una cravatta da abbinare ad una camicia se non sto vedendo nessuna delle due?» sospirai esasperata, vedendo Jenna rientrare nella stanza con almeno cinque prodotti per capelli tra le braccia e in mano due buste che supposi essere piene di trucchi.

Shiver || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora