23. Let Me In

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Rigirai per l'ennesima volta la forchetta negli spaghetti al ragù davanti a me sul tavolo. Non stavo nemmeno seguendo i vari discorsi dei miei amici, troppo impegnata ad arrovellarmi sul motivo per cui il ragazzo che ora era seduto accanto a me aveva deciso di comportarsi in modo così gentile e diverso dal solito, prima, sugli spalti.

Anche lui stava mangiando in silenzio, per nulla turbato dall'ennesima discussione tra Luke e Jenna. Le uniche eccezioni erano le scarse parole che scambiava con mio fratello, riguardo qualche gruppo musicale mai sentito o qualche squadra di calcio altrettanto sconosciuta. Ogni tanto, gli rivolgevo qualche occhiata furtiva e puntualmente trovavo il suo sguardo già su di me. Continuavo a non trovarvi traccia né di ironia né di ostilità.

- Shiver, stai bene? - domandò Jenna, smettendo finalmente di litigare con Luke e avvolgendo le braccia intorno al bicipite di Colton.

- Mmh, si. Perché? - chiesi, con espressione confusa, posando definitivamente la forchetta sul tavolo e lasciando più di metà del mio pranzo nel piatto.

- Hai delle occhiaie epocali. - mi spiegò, addentando una carota. - Se questa mattina me ne fossi accorta, avremmo potuto risolvere con un po' di correttore! - sbottò, agitandomi l'ortaggio davanti al volto come ammonimento.

- Si io non... Non ho dormito molto questa notte. - alzai le spalle, sentendo gli occhi di Michael e quelli di Colton su di me. Entrambi sapevano dei miei incubi, ma soltanto uno dei due sembrava aver trovato un modo per fermarli. Certo, forse era stato solo un caso e l'aver dormito insieme a Michael non c'entrava nulla, ma, d'altra parte, era strano che avessi passato una notte tranquilla proprio quando lui era con me.

- Potevi svegliarmi, avremmo visto un film insieme! - asserì lei, mettendo su un piccolo broncio e facendomi tenerezza.

- Grazie Jen, ma penso che nemmeno la banda sarebbe in grado di svegliarti, mentre dormi. - le sorrisi, provocando una breve risata di mio fratello.

- Non è affatto vero! - si lamentò lei, con un'espressione sconvolta. - E tu piantala di ridere, Colton. Io almeno non russo. - affermò, arricciando leggermente le labbra verso di lui.

- Avevo il naso tappato! - protestò mio fratello.

- Tu russi sempre, Col. - replicai io, con un mezzo sorriso.

- Non ti ci mettere anche tu, Pulce. - strinse gli occhi verso di me, facendomi scappare una breve risata.

- Mi piaci anche se russi. - sussurrò Jenna, in tono dolce, sporgendosi verso mio fratello e lasciandogli un leggero bacio sulle labbra. Distolsi lo sguardo dalla scena, che ancora ritenevo disgustosa, e lo spostai su Claire, seduta accanto a Lux e di fronte a Luke. Si era ambientata immediatamente tra i miei amici e riusciva persino a rendere quasi comunicativa la ragazza vicina a lei.

- Tuo fratello potrà anche russare, ma almeno non ha i piedi che sembrano due iceberg. - bisbigliò Michael, in modo che soltanto io potessi sentirlo. Mi voltai verso di lui con occhi spalancati e mi resi conto che il suo sguardo non era su di me, ma sulle sue labbra vi era un mezzo sorriso ironico.

- Sei tu che ti sei infilato nel letto con me. - alzai le spalle, distogliendo lo sguardo dal suo viso a mia volta. Se davvero voleva fare questo gioco, non glielo avrei di certo reso facile.

- Il letto di Luke era duro come una pietra. - sussurrò ancora, indurendo leggermente il tono della sua voce.

- Questo lo hai già detto. - lo ammonii. - E comunque non eri obbligato a tenere i tuoi piedi attaccati ai miei, se ti davano così fastidio. -

Lui soffiò dal naso per l'irritazione. - Non ho detto questo. -

- E cosa hai detto, allora? - lo sfidai, voltandomi verso di lui ed incontrando i suoi grandi occhi verdi. Sapevo che gli stavo dando fastidio, molto fastidio, ma era tempo che Michael mi desse qualche spiegazione sul suo comportamento così lunatico, perciò non mi sarei arresa facilmente.

Shiver || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora