18. Nightmares

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- Sono stanca morta. - borbottò Jenna, mentre insieme risalivamo la scalinata per raggiungere la nostra camera.

- Anche io, ma prima di infilarmi a letto ho decisamente bisogno di un tè. - biascicai, sfregandomi gli occhi con le mani. - Quindi mi fermo un attimo in cucina. -

Ad ogni piano di ogni dormitorio, vi erano delle cucine comuni in cui solitamente cenavano, dato che la mensa non era mai aperta la sera. Non erano molto grandi, ma vi si trovavano sempre cose interessanti... o, a volte, disgustose. Come una banana marcita a tal punto da essere irriconoscibile, o un avanzo di pizza completamente invaso dalla muffa.

- Come ti pare, io ti aspetto in camera. - sbadigliò lei.

Entrai nella cucina deserta e recuperai da uno scaffale non troppo in alto una bustina di tè alla vaniglia (decisamente il mio preferito) ed un bollitore.

Cercai disperatamente una tazza, ma non ne trovai nemmeno una. Possibile che in una cucina universitaria non ci fosse nemmeno una dannata tazza?

Sbuffai sonoramente e mi diressi verso la mia camera, con l'intenzione di recuperare quella di Mickey Mouse che Beth mi aveva infilato in valigia prima di partire. Non avevo capito perché l'avesse fatto, inizialmente, ma probabilmente doveva aver predetto una situazione del genere. In fondo, lei era stata all'università prima di me.

Girai pigramente la chiave nella toppa ed entrai.

- Jen, non ci sono taz... OMMIODDIO! - esclamai, trovando la mia coinquilina e mio fratello a sbaciucchiarsi sul suo letto.

 OMMIODDIO! - esclamai, trovando la mia coinquilina e mio fratello a sbaciucchiarsi sul suo letto

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- Shiver! - urlò lei, alzandosi. - Scusa, pensavo fossi in cucina! -

- Già... non c'erano... non c'erano tazze. - balbettai, grattandomi la nuca per l'imbarazzo. - Prendo la mia e... e me ne vado. -

- No, no vado io. - sentenziò mio fratello, anche lui a disagio.

- Davvero, Col, resta qui, io andrò... andrò da Lux. - annuii io, con un piccolo sorriso.

- Pulce, non... -

- Davvero. - sorrisi ancora, afferrando la mia tazza ed uscendo dalla camera.

L'immagine della mia coinquilina e di mio fratello che si sbaciucchiavano nel suo letto non avrebbe mai abbandonato la mia mente. Rabbrividii di disgusto al pensiero.

Prima di tornare in cucina, feci una tappa alla camera di Lux, ma, quando bussai, nessuno venne ad aprire. Probabilmente lei non era ancora tornata dalla passeggiata con Ash e la sua coinquilina forse era già a letto.

Avrei passato la notte in cucina. Splendido.

Sospirai pesantemente e tornai nella mia camera improvvisata per quella sera. Misi su il bollitore dell'acqua e mi sedetti a gambe incrociate su uno dei tavoli in metallo, estraendo l'ennesimo romanzo dalla mia borsa malandata.

Shiver || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora