1. A New Beginning

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Controllai il mio borsone per la sesta volta (come minimo) e, finalmente, mi convinsi che c'era tutto. Non ero abituata al fatto di poter dimenticare qualcosa ed avere la possibilità di tornare a prenderla in un secondo momento. Era una cosa strana e bella allo stesso tempo.

«Avanti!» esclamai, dato che qualcuno aveva bussato alla porta della mia camera.

«Ehi, vedo che sei quasi pronta.» sentenziò Beth, con un sorriso. Ci aveva chiesto espressamente di non chiamarla "zia" perché la faceva sentire vecchia.

«Si, stavo solo controllando per la milionesima volta che ci fosse tutto.» replicai, chiudendo la cerniera del borsone.

«Hai preso qualche libro da leggere?» domandò, con un sorriso complice.

«Direi che quanto a libri, sono a posto per i prossimi... Trent'anni!» risposi, ridendo brevemente.

Era la fine di ottobre, ossia era passato un mese da quando ci eravamo trasferiti nel minuscolo paesino a mezz'ora da Aberdeen. All'inizio le cose erano strane e l'imbarazzo regnava sovrano, ma nel giro di una settimana, la tensione si era sciolta e mi ero resa conto che mio padre aveva completamente ragione: adoravo Beth. Era spiritosa, dolce, simpatica e le piacevano gli stessi libri che piacevano a me.

In quel mio primo mese in Scozia non avevo fatto granché; più che altro me ne ero stata sdraiata a pancia in giù nel giardino su cui si affacciava il balcone di camera mia a leggere o ascoltare musica. Ogni tanto, io e Colton ci allontanavamo dalla villetta un po' isolata in cui vivevamo e ci recavamo in paese per fare qualche commissione, o semplicemente per fare due chiacchiere con la dolce signora Daily, la proprietaria dell'emporio, che ci regalava sempre la sua marmellata di fragole fatta in casa.

«Tuo fratello ti aspetta di sotto, credo che abbia già caricato le sue cose su Harvey.» mi informò, sedendosi sul mio incasinato letto ad una piazza e mezza.

«Prendo le ultime cose e lo raggiungo.» annuii io.

«Shiver...» esitò. «Sai che puoi tornare qui ogni volta che vuoi, vero? Questa è... È casa tua ora.»

Ebbene si, alla fine io e Colton avevamo deciso di frequentare quel college a Stirling; il che implicava trasferirsi li, tornare a casa solo durante le vacanze (e magari qualche weekend) e dividere la camera con un'altra ragazza, che nel mio caso sarebbe stata una certa Jenna Melville.

L'idea della convivenza mi terrorizzava, certo, ma forse avere un'altra ragazza intorno mi avrebbe portata ad avere un'amica per la prima volta in vita mia, e questo a sua volta mi avrebbe portato, forse, a sentirmi meno strana... Ma chi volevo prendere in giro? Io sarei sempre stata la ragazza strana!

«Credo che l'esperienza al college mi farà bene, Beth,» asserii senza guardarla, per non rischiare di lasciarmi andare ai sentimentalismi che tanto detestavo. «ma stai certa che non ti libererai così facilmente di me.»

«Lo spero.» replicò, con un sorriso dolce. Si alzò e mi si avvicinò, prendendomi cautamente il viso tra le mani. «Dio, sei così simile a tua madre. Ma queste» disse, toccando delicatamente le lentiggini che avevo sotto agli occhi. «e queste» proseguì, questa volta sfiorando le mie labbra. «sono decisamente un'eredità di tuo padre.» concluse, con tono nostalgico.

» concluse, con tono nostalgico

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Shiver || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora