17. Affection

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JENNA.

- Ehi, biondina, hai visto Moe? -

Mi voltai, non prima di aver alzato gli occhi al cielo, ed incontrai il volto sorridente di Luke. - No, è sparita subito dopo il vostro bacio. Fossi in te, mi farei due domande. - sorrisi in modo tirato, poi mi voltai per andarmene.

- Aspetta! - esclamò lui, afferrandomi per un polso e facendomi nuovamente girare verso di lui.

- Che vuoi ancora? - sbottai, irritata.

- Senti, posso capire di non andarti a genio, anche se è solo per una stupidaggine accaduta un anno fa, mentre entrambi eravamo ubriachi, per giunta, ma ci tengo davvero a Moe e nemmeno tu mi stai così antipatica. -

Lo squadrai con un sopracciglio alzato e poi mi lasciai andare ad una risata sarcastica. - Wow, Luke, grazie. -

Scossi la testa e mi incamminai nuovamente, sperando che almeno questa volta mi avrebbe lasciata andare, ma ovviamente mi seguì.

- Cosa ho detto ora di sbagliato? - sbuffò lui, parandomisi davanti.

Tutto.

- Lascia stare. - sospirai. - È arrivata la tua adorata Moe. -

E, detto questo, me ne andai una volta per tutte, lasciando un Luke confuso al centro dell'improvvisata pista da ballo.

Non avrebbe mai capito.

MOE.

- Grazie al cielo ti ho trovata! - esclamò Luke, lasciando andare un sospiro di sollievo.

Lo guardai confusa, perciò mi guidò in una parte della casa in cui la musica fosse meno forte, così da poter parlare: la cucina.

Lui si sedette su uno degli sgabelli, mentre io mi accomodai sull'isola al centro della stanza, spostando i bicchieri di birra e cercando un punto in cui non ci fosse bagnato.

- Che volevi dirmi? - domandai, inclinando la testa.

- Sei arrabbiata con me? - chiese, con un'espressione triste e preoccupata insieme.

- Arrabbiata con te? -

- Si, sai, per... per il bacio. - annuì, imbarazzato.

Mai nella vita avrei pensato di riuscire a vedere Luke Hemmings in imbarazzo.

Sorrisi leggermente. - Era un gioco. Non mi arrabbierei mai con te per una cosa del genere. -

- Ma sei scappata via. -

- Odiavo avere tutti gli sguardi addosso... e tutte quelle risate. - abbassai lo sguardo, studiando le mie unghie mangiucchiate.

- Quindi noi siamo a posto? Non cambia niente? - chiese speranzoso.

- Ma certo. - gli sorrisi caldamente.

Lui tirò un sospiro di sollievo e mi rivolse un'occhiata grata, ma presto si trasformò nuovamente nella sua espressione maliziosa. - Come è stato? -

- Cosa? - domandai, ingenuamente.

- Il bacio. -

Io risi brevemente, nascondendo la bocca dietro le maniche della felpa. - Vuoi una risposta sincera? -

Lui annuì, con il suo solito sorriso sul volto.

- È stato come baciare mio fratello. - ammisi, ridendo nuovamente.

- Così ferisci il mio orgoglio, Moe. - disse in tono grave, fingendosi offeso, ma terminando con una risata a sua volta.

- Scusa. - gli sorrisi, con un'espressione da bambina.

Shiver || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora