Avevo indossato un pantalone di jeans nero e una camicia bianca che valorizzava la mia corporatura -Qua si mangia da Dio- commentò Apollo mangiando dell'insalata di mare -In effetti sí- concordò Eva sorridendogli -Eva Christin ti ha chiamata in questi giorni?- gli chiese mia madre e lei si bloccò all'istante, la guardò e ingoiò una porzione di riso -No, lo farò io domani- scrollò le spalle e tornò a mangiare con indifferenza pura e non capivo che avesse, ha litigato con Percy per caso?
-No, che cavolo!- urlò Eva spostandosi con la sedia lontano dal tavolo -Oddio scusami, non l'ho fatto apposta- si giustificò Apollo dopo avergli fatto cadere l'acqua sul pantalone -Tranquillo almeno é acqua, vado al bagno e mi asciugo- disse prima di alzarsi e andare verso la toilette, presi l'occasione dopo un po' di andare al bagno anch'io.
Quando la sentii uscire, uscii anch'io dal mio bagno e ci incontrammo lí, lei mi guardò e si lavò le mani -Come sta il pantalone?- ridacchiai guardandola, aveva un pantalone abbastanza largo verde sbiadito e una maglia stretta verde e nera -Non c'è nulla da ridere, sta bene comunque- sbuffò, questo suo atteggiamento mi innervosiva -Che hai?- chiesi all'improvviso -Cosa? Nulla- deviò palesemente il discorso -Posso sapere che hai sognato stamattina?- mi appoggiai al lavandino e lei sgranò gli occhi -Ma cosa interessa a te, vi ho già risposto a tutte le domande-
-Interessa...sono solo curioso- mi portai i capelli indietro e lei sbuffò -Ho fatto solo un brutto incubo-
-Avanti Eva, puoi parlare con me-
-Ma se non mi fido di te-
-Ah davvero? E di chi ti fidi, di quel tritone di Percy?- lei mi fulminò con lo sguardo e si arrese -Te lo dico solo perché ne ho bisogno di parlarne e non so a chi dirlo, anche se é una stupida idea dirlo a te-
-Avanti- la intimai a continuare -H-Ho sognato un uomo, solo un uomo che cercava di spaventarmi- mi guardò per captare una mia reazione -Un uomo? Chi era?- mi allontanai dal lavandino -Non lo so, non me l'ha detto- la guardai scrollare le spalle confusa, ad un tratto la porta alle mie spalle si aprí rivelando Percy, ci guardò a me e a lei e poi tornò a guardarmi male, entrò e si prese Eva da un braccio portandosela via, li seguii con lo sguardo e sospirai -Neanche stessi scopando con la sua "ragazza"- borbottai e mi lavai la faccia.Una volta usciti dal locale che passammo in totale indifferenza, ritornammo all'hotel e andammo a dormire.
Io non proprio, rimasi sveglio perché il sonno non mi era venuto a cercare, quindi stetti nel letto al telefono, non avevo molti amici anche perché non ero un tipo molto socievole, però c'era sempre qualcuno con cui potevo parlare la notte, magari non riusciva a dormire neanche lui -Mark- sussurrai e lui mi rispose annoiato -Hermes non riesci a dormire?- per me lui era come un fratello, anche se avevo raccontato ad Eva che non eravamo piú amici, era una bugia -Sí- risposi sospirando -Beh neanch'io, come sta mia sorella?-
-Tutto bene, ora ha un nuovo cagnolino- sorrisi al modo buffo di come avevo l'abitudine di parlare di lei -Un cane? Davvero?-
-Ma no deficiente, gli va dietro un ragazzo, come un cagnolino-
-Ahh, e chi é?- chiese curioso -Il mio maggiordomo- sussurrai per non farmi sentire, sentii del silenzio, tanto che guardai lo schermo del telefono per vedere se mi aveva chiuso il telefono in faccia, invece era ancora lí presente, ad un tratto lo sentii ridere come un matto -Cos'hai da ridere-
-É il tuo maggiordomo e mi viene da ridere coglione-
-Stronzo- sospirai -Perché non riesci a dormire?- mi chiese ad un tratto -Lo sai perché Mark- risposi annoiato -Sí, ma non capisco-
-Mark non c'è nulla da capire, le cose stanno cosí e non so come fare a..- all'improvviso mi bloccai sentendo delle urla -Mark scusa devo andare- gli chiusi il telefono in faccia senza farlo protestare o rispondere e mi alzai dal letto per andare verso la stanza di Eva, sentii delle urla provenire da lí, sicuramente stava facendo uno dei suoi incubi, non sapevo se entrare o no, probabilmente potevano essere anche urla di piacere, magari se la stava facendo con Percy. C'era la possibilità.
Ma lo scacciai perché Percy si trovava nel suo letto a dormire.
Entrai senza problemi, la vidi sul letto intenta a dormire mentre si contorceva e faceva dei mugolii, chiusi la porta e mi avvicinai a lei -Eva...- la toccai appena per svegliarla e lei sobbalzò spingendomi, ma rimasi sul posto -Tranquilla..sono Hermes- lo dissi come se fosse la cosa piú normale del mondo, ma lei non sembrò avere problemi, si stropicciò gli occhioni celesti e mi guardò -Che grande rassicurazione- ecco adesso sembrava farsi problemi, sospirò e mi guardò meglio ingoiando rumorosamente -Che hai sognato stavolta?- chiesi alzandomi dal suo letto -Mia madre penso..- titubò -Che-Che subiva violenze..non so neanche perché dico queste cose a te- sbuffò irritata -Violenze da chi?- ignorai tutto il resto -Non lo so- cominciò a piangere senza un reale motivo, gli andai incontro e mi sedetti di nuovo vicino a lei -Non é reale tranquilla- gli dissi serio, preferivo non farmi vedere vulnerabile alcune volte, quindi rimasi composto nel mio stato, mi guardò strana -Io non ricordo neanche mia madre o quello che ho fatto nella mia infanzia Hermes- abbassò lo sguardo, gli alzai il viso e feci in modo che inchiodasse i suoi occhi nei miei -Nemmeno io Eva, non ho nessun ricordo dei miei vecchi genitori, e se non ne ho é meglio cosí, vuol dire che non erano genitori degni di essere chiamati cosí- gli sorrisi e lei rifletté alle mie parole appena dette, io in tutta risposta mi alzai, dovevo andarmene di lí -Ora vado- dissi e lei si alzò con me, mi bloccai e la guardai, lei mi guardò pure da capo a piedi, sapevo che avevo un certo effetto sulle ragazze e sapevo anche di esser entrato con solo i boxer nella sua camera -Ehm...volevo dirti grazie, anche se fai schifo come persona dolce- infatti non lo era mai stato dolce con le persone, solo con i miei fratelli e avevo anche tanti motivi per farlo. Per me dolce valeva a dire essere deboli ed io non volevo piú farlo vedere -Ah sí?- mi avvicinai pericolosamente a lei e la sovrastai per via della mia altezza -Sí- le guardai le gambe nude, era coperta come sempre solo da una maglia larga lunga, poi la guardai in faccia e la vidi arrossire -Vai a dormire ora fragolina- gli feci un sorriso di approvazione e lei si imbarazzò ancora di piú -Non so se ci riesco- o no sicuramente mi avrebbe chiesto di rimanere lí e non potevo accettare -Vai dal tuo ragazzo- dissi subito allontanandomi da lei -Non é il mio ragazzo, ma sí dovrei- mi rispose sbuffando e infilandosi le ciabatte, la guardai e la vidi uscire dalla sua stanza come se nulla fosse, non mi degnò piú di alcuna considerazione, sbuffai e ritornai nel mio letto, avrei passato la notte in bianco, ma almeno avevo fatto qualcosa di buono.Uscii dal bagno dopo aver fatto una doccia e vidi Percy che accarezzava Eva accoccolata a lui, per un momento avrei pensato che fossero cosí carini, ma non lo feci.
Arrivato al mio letto con solo un asciugamano che mi copriva la parte intima, presi i miei boxer e le cose che dovevo indossare, quando mi girai verso la direzione del letto di Percy, lo vidi guardarmi male -Tranquillo che non mi spoglio davanti a voi- feci gli occhi al cielo e me ne andai in bagno.
Quando uscii li vidi tutti svegli e pronti, mi chiesi quanto ci fossi stato nel bagno, ma scrollai le spalle e non ci diedi tanto peso.
Oggi saremmo dovuti andare all'Universal Studios di Los Angeles e la cosa mi elettrizzava un pochino -Io sulle giostre pericolose non ci vado- commentò Percy e io in tutta risposta gli feci una smorfia di disapprovazione.
L'avrei portata dovunque ad Eva, perché sapevo che aveva una passione per le giostre, ci avevo passato letteralmente tutta l'infanzia solo che non se lo ricorda.
La guardai e notai il luccichio dei suoi occhi appena entrati al parco, mi sarei divertito senza Percy tra i piedi.
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Written in the stars
Любовные романыEva una ragazza adottata con un forte problema di scarsa memoria, si ritroverà a dover combattere con i problemi del suo passato a casa di amici di famiglia. Ma due ragazzi metteranno a dura prova la sua memoria, riuscirà Eva a mettere insieme il pu...