23. Eva

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Eros mi aveva chiesto se quella sera gli avrei fatto un po' di compagnia in piscina e io ovviamente non ho rifiutato l'invito.
Quel giorno é stato un po' particolare, Percy era sempre nei paraggi a guardare quello che facevo, ma non avevo visto Hermes tutta la giornata, chissà se stava bene.
Misi un costume viola intero e mi portai un asciugamano, andai verso la piscina e vidi Eros in acqua -Eva!- disse euforico e mi schizzò un po' d'acqua addosso -Non iniziare- lo redarguí ed entrai anch'io in acqua, con calma perché era fredda.
Dopo un po' uscimmo perché avevamo le rughe alle mani e le mie labbra stavano diventando viola, mi misi su una sdraio e senza farlo apposta mi addormentai.
Passò un'oretta e qualcuno mi svegliò, era una donna -Presto Eva- mi porse la sua mano, ma io la guardai confusa, mi sono drogata?
Non era possibile, io non mi ricordavo nemmeno che ci fosse questa signora in casa -Eva sono tua madre- mi disse quando vide che la guardavo come se fosse un alieno, fu allora che capii che stavo facendo un altro dei miei sogni o incubi..
-Avanti vieni con me- mi tese di nuovo la mano, ma quando provai ad afferrarla, la sua mano diventò fumo, non era tangibile -Andiamo ti devo portare in un posto sicuro, sta arrivando- disse spaventata -Chi sta arrivando mamma?-
-Lui, il mostro arriva- si guardò intorno, non era messa per nulla bene, aveva la faccia pallida e un sacco di lividi che si intravedevano -Ti prego nasconditi Eva- mi sussurrò ed io mi svegliai come se fossi appena sopravvissuta ad uno strangolamento. Mi guardai attorno spaesata e mi diressi immediatamente nella mia camera, ma quando ci fui davanti mi girai nella direzione della stanza di Hermes, avrei voluto chiedergli di ieri dato che Percy non voleva dirmi nulla e speravo fosse in camera.
Me ne fregai che ero in costume ed entrai nella sua stanza, ma non vidi nessuno, bussai alla porta del bagno, ma anche lí nulla, speravo non si fosse cacciato in brutti guai.
Andai in camera mia, mi misi il pigiama e mi sistemai nel mio letto, sicuramente non mi sarei addormentata di nuovo, quindi stavo comoda a guardare il soffitto, finché dopo un po' sentii dei passi provenire dal corridoio. Mi alzai silenziosamente e andai verso la porta, poi sentii del rumore di chiavi proprio vicino, aprii subito la porta e mi ritrovai Hermes davanti, alzò lo sguardo verso di me e non mi diede alcuna considerazione.
Andò in camera sua ed io lo seguii chiudendo la porta alle mie spalle -Dove sei stato- chiesi preoccupata e lo analizzai, aveva un'aria stanca, si tolse la giacca di pelle e mi guardò -Cosa te ne frega a te-
-Calmo prego, voglio solo sapere se stai bene- scrollai le spalle -Sto bene, ora va' via-
-Devo chiederti prima una cosa- si bloccò a fissarmi e mi analizzò -Ho parlato con Percy ieri a quanto pare..ma non ricordo nulla di quello che é successo, puoi dirmelo tu?- alzò un sopracciglio e fece un sorrisetto arrogante, non mi avrebbe detto nulla -Perché non lo chiedi a lui-
-Beh pensi che non ci ho provato? Non ne vuole parlare di nuovo-
-Coglione- borbottò -Sí, abbiamo litigato ieri perché ero diciamo un po' ubriaco- si mise seduto sul letto -Non parlare se non ho finito, non ho finito- feci gli occhi al cielo -Ho detto che Percy non ti ha detto come sono andate realmente le cose-
-Quindi tu..-
-Non ho finito carotina, sto dicendo che io non c'entro un cazzo, e che é stato lui a picchiarmi per prima, ora se ci vuoi credere bene se no puoi anche levarti dal cazzo- sbuffai per il suo modo di parlare, ma il mio istinto diceva che stava dicendo la verità, anche perché si vedeva a distanza di un miglio che Percy fosse geloso di lui, e pensandoci bene perché Hermes l'avrebbe dovuto picchiare..
-Io non so cos'avesse in testa, ma mi dispiace, mi dispiace anche di non averti parlato o calcolato- farfugliai confusa -Non fa nulla, l'importante ora é che sai la verità- disse finalmente calmo -Dove sei stato tutto il giorno?- tentai di nuovo -Eva a te non importa dove sono stato, ora sparisci- mi rispose minaccioso, incrociai le braccia piú curiosa di prima -Non me ne vado da qui-
-Esci immediatamente- mi venne incontro e mi torreggiò pensando di farmi paura -Mi sono preoccupata- lo guardai in faccia e lui sbuffò, finché fece qualcosa che non mi aspettavo minimamente facesse, con la sua mano mi prese dal collo e mi sbatté alla porta, mi guardò le labbra e con nonchalance si leccò le sue come se avesse voglia del mio sapore, mi guardò negli occhi -Ora sta' zitta o sarò costretto a non lasciarti piú- tutto ciò lo disse con una serietà di cui non ero a conoscenza.
Tutti e due avevamo i battiti del cuore accelerati ed io arrossii per quello che aveva detto, finché non notò la mia mano sul suo petto, come per distanziarlo da quello che pensavo volesse fare, perché sapevo che Hermes non aveva una buona reputazione in fatto di..donne.
Nei suoi occhi vidi qualcosa, lo vidi per la prima volta vulnerabile -Aspetta- dissi afferrandolo per la maglia e lui mi guardò confuso, non sapevo cosa stessi facendo, ma seguii il mio istinto -Mi fa piacere che tu ti preoccupi per me, ma me la so cavare da solo- mi guardò il collo e corrugò la fronte, non capivo perché c'era qualcosa che lo allarmava, mi guardò tutta, sentii il freddo quando si allontanò da me, era davvero bellissimo con i capelli arruffati, pensai -Che c'è...? Non ti piaccio?- chiesi ironica e lui mi guardò piú nervoso di prima -Spogliati- ordinò, sgranai gli occhi e pensai fosse pazzo -Cosa?- era la seconda volta che mi chiedeva una cosa del genere e di certo non l'avrei fatto -Hai sentito bene, fallo- arrossii e pensai un qualche metodo per fuggire da quella situazione -Hermes ma stai scherzando, non mi spoglierò mai davanti a te- dissi imbarazzatissima, lui rifletté, forse capendo che aveva agito male -Perdonami, voglio solo vedere se hai altri lividi- indicò il mio collo, corrugai la fronte e andai verso lo specchio che aveva in camera, mi analizzai e vidi due segni sul collo, non me ne ero assolutamente accorta, mi mordicchiai il labbro inferiore e lui andò su tutte le furie, camminando a destra e a sinistra -Hermes stai calmo- mi girai verso di lui
-Cazzo lo uccido- sussurrò poi, sbarrai gli occhi capendo dopo di chi stava parlando -Oh no no Hermes, non c'entra nulla Percy- dissi cercando di tranquillizzarlo -Ne sei cosí sicura? Non dirmi che non ti ha toccata, perché non ci credo- si sedette sul letto con le mani in faccia -Beh sono sicura, e comunque non c'entra se mi ha toccata, se l'ha fatto, l'ha fatto con il mio consenso e non mi ha mai fatto del male- lo rassicurai, anche se non ne capivo il motivo -Perché ti interessa tanto?- chiesi curiosa e lui alzò la testa verso di me -Perché odio le persone che fanno del male ad altre persone, specialmente se sei tu, perché ero legato molto alla tua famiglia e di conseguenza a te- si mise le mani in faccia -Va' via- sospirò stendendosi sul letto -D-D'accordo- decisi di andarmene cosí facilmente perché da una parte avevo paura di cosa poteva fare.

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