-Allora?- chiuse a chiave la porta della sua stanza e fece avanti e indietro -Eros mi viene voglia di spaccare qualcosa se continui cosí e non mi dici che devi farmi vedere- mi sedetti sul suo letto -Non devo farti vedere nulla, era solo un modo per portarti qui- sospirò e finalmente smise di camminare -Hermes c'è un grande problema-
-Che problema?-
-Si tratta di Eva, ecco io..- scattai subito in piedi e gli andai incontro -Che cosa gli é successo? É di nuovo lui? Lo sapevo quel figlio di puttana- mi zittí subito e mi spintonò via -Stai zitto e ascoltami- sbuffò -Lui non c'entra nulla, anche se oggi..- fece una faccia schifata -Oggi? Eros perché cazzo non parli!- fece gli occhi al cielo -Oggi volevo salutare Eva e sono entrato nella sua stanza senza bussare, infatti sono stato un deficiente, li ho visti mentre scopavano- sgranai gli occhi e mi venne da tossire all'improvviso -Cosa?-
-Shh!- mi zittì -Alla faccia di chi non ci ha fatto nulla- pensai tra me e me -Cosa? E comunque ora stanno insieme- scrollò le spalle -Eh?-
-Ma fai piano Hermes!-
-Ma sono sorpreso tutto qui, non era confusa?-
-Ma che vuoi che ne sappia io-
-Nulla, dimmi la cosa importante, questo fa solo schifo- feci una smorfia di disgusto nel pensare a loro due in quel modo -Sai se Eva ha sognato cose strane in questi giorni?-
-Beh qualche giorno fa si é confidata con me diciamo, aveva sognato la madre penso- non seppi dirlo con sicurezza, perché neanch'io ricordavo -Beh sai che Eva non si ricordava nulla quando si é svegliata in ospedale, tu eri lí- feci su e giú con la testa e lui continuò -Bene..sai come ha capito da sola che avevi fatto del male a Percy?- sgranai gli occhi e mi bloccai sul posto -Non é possibile- sussurrai -No, é possibile Hermes-
-Cazzo ti prego dimmi che stai scherzando- mi agitai e la mie mani presero a tremare, lui mi si avvicinò e mi accarezzò una mano -Stai tranquillo Hermes, ma da quanto so questi sogni non gli fanno bene-
-Eros non sono sogni ricordalo- lui abbassò lo sguardo e sospirò -Lo so, per questo lei non deve capire, quel giorno Hermes, ha fatto un sogno ad occhi aperti e quando é ritornata tra noi, aveva capito tutto, non é al sicuro, almeno non per molto- arretrai di qualche passo e riflettei sulle sue parole -Il fatto che alcune volte si scordi della giornata trascorsa non é un bene nemmeno, non doveva piú avere questi effetti giusto?- mi sedetti sul letto e feci di no con il capo -Qualcuno gli fa del male, e non pensare sia Percy, l'altro giorno Antony l'ha vista parlare con un ragazzo- mi girai nella sua direzione -Chi era?- lui scrollò le spalle -D'accordo, quindi che cosa dobbiamo fare?-
-Tenerla d'occhio, ma senza farlo notare troppo, tu non stargli troppo accanto, non voglio un'altra lite tra te e Antony, ti ho già coperto troppe volte, anche se lo rifarei altre cento- sospirò e io gli sorrisi -Grazie fratellino-
-Ora scendiamo, e non fare quella faccia da innervosito quando li vedi insieme, Percy é una bravissima persona e lo sai, é questo che ti dà fastidio- feci gli occhi al cielo e lo spinsi fuori dalla camera.
***
Mi trovavo su un divano a casa di Vincent, con la musica a palla e un bicchiere d'acqua in mano. Ballare non era mai di mio gradimento, e soprattutto c'erano un sacco di persone per ballare lí, al solo pensiero mi disgustava, ma d'altronde una ragazza che poteva farmi cambiare idea era proprio tra la folla, con un deficiente affianco. Era proprio bellissima la mia carotina, indossava un vestitino che non era per nulla seducente e aveva raccolto i capelli in una coda, per lasciar vedere la sua bellissima pelle. La tentazione di baciarla non era poca, ma dovevo contenermi, lei non voleva me ed io dovevo stargli alla larga. A rovinare quella bella visuale fu Claire che si sedette vicino a me -Ti serve qualcosa di piú forte mio caro- mi sorrise e cambiò il mio bicchiere con uno alla vodka -Se questo lo chiami forte- lo mandai giù in un sorso e lei ne fu compiaciuta -Come sta andando la serata?-
-Perché sei qui Claire?- l'analizzai, aveva un vestito corto nero e una scollatura che dava poco all'immaginazione -Allora?- ingoiò a fatica e si aggiustò la gonna attillata -Nulla, sono qui per tenerti compagnia-
-Non voglio la tua compagnia- dissi subito non curante di avergli fatto male -Non mi interessa, starò qui-
-Come vuoi- scrollai le spalle intenzionato a non parlargli per il resto della serata -Vuoi ballare?- si sedette sopra le mie gambe, aveva voglia della mia attenzione -No, lo sai che non amo ballare- i suoi occhi caddero sul mio fisico ben definito, era come imbambolata, sapevo di far un certo effetto alle ragazze, e questo mi divertiva.
Gli schioccai le dita in faccia e lei si risvegliò dai suoi pensieri -Sí scusa..hai ragione, ti andrebbe magari di andare di sopra in una camera, magari stiamo insieme- non potevo crederci, voleva solo usarmi -Che cosa ti fa pensare che io voglia?- socchiusi gli occhi in attesa di una risposta -Tu vuoi- con il culo si strusciò lentamente sulla mia parte sensibile ed io non feci nulla per fermarla, anzi volevo che continuasse, e non perché avevo voglia, ma perché volevo scordarmi, perdermi in altro, invece che stare lí a continuare a rimuginare il passato.
-D'accordo- la feci alzare e ci incamminammo verso il piano superiore, ad un tratto una ragazza cadde verso di me con fare impacciato -Questi dannati tacchi- sussurrò la carotina -Scusa..- si bloccò quando mi vide -Tutto okay?- chiesi guardandola tutta, non mi rispose e se ne andò via, ce l'aveva ancora con me?
-Dai andiamo- insisté Claire, sbuffai e la seguii, dovevo togliermela dalla testa quella bambina o non se ne sarebbe mai andata.
***
Tornai a casa sfinito, appesi la mia giacca di pelle e andai verso la cucina per bere un po' d'acqua, amavo il silenzio, soprattutto quando non c'era Percy in giro per casa.
Posai il bicchiere sul lavabo e andai verso la porta sul retro per andare nell'altra casetta, ma notai la porta già mezza aperta, segno chiaro che Percy era lí e non in camera mia, cioé sua, sbuffai e prima di andare fuori ascoltai la conversazione del ragazzo -Sí, va tutto bene, mi pagano bene qui- corrugai la fronte, con chi parlava?
-Tranquillo sta andando bene con lei, piú o meno con Hermes, ma sono riuscito a far pensare male Eva di lui- fece una risatina di gusto, sgranai gli occhi per quello che stavo sentendo, non lo facevo per davvero cosí -Oh e non sai! Piano piano la farò cedere, già l'ho fatta cedere l'altro giorno, non sai come godeva- sembrava che lo stesse facendo apposta, come se sapesse che fossi qua dietro ad ascoltarlo. Quindi pensai bene di non fare nulla, anche se la rabbia poteva prendere il controllo di me, non feci nulla, bensí aprii la porta e mi diressi sotto il suo sguardo nell'altra casa.
Devo scoprire con chi parlava.
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Written in the stars
Любовные романыEva una ragazza adottata con un forte problema di scarsa memoria, si ritroverà a dover combattere con i problemi del suo passato a casa di amici di famiglia. Ma due ragazzi metteranno a dura prova la sua memoria, riuscirà Eva a mettere insieme il pu...