-Eccomi qui piccola- entrò Hank nella stanza, mentre io me ne stavo ferma nel mio angolino.
La cosa strana che notai quando entrò nella stanza erano i guanti in lattice che indossava, perché li indossava?
-Ora ci divertiremo- mi prese dalle gambe e mi tirò per poi sdraiarmi -Devi stare calma ora- disse slegandomi i polsi, mi tenne stretta, mi cacciò via la maglia e mi legò di nuovo i polsi.
Ribellarsi non aveva senso, portava le armi con sé.
Mi cacciò via anche i pantaloni e poi mi sorrise -Sei cresciuta molto- non volevo neanche piú vederlo o sentirlo, gli tirai un calcio nel suo punto piú debole e cadde a terra -Cazzo!- urlò -Stupida ragazzina- mi alzai in piedi e scappai piú lontano -Vieni qui!- mi prese dalla caviglia e mi fece cadere per terra. Avevo sbattuto la testa per terra e mi ero sbucciata anche il gomito destro. Non mi riuscivo a muovere, sentii i passi doloranti di Hank -Non puoi sfuggirmi ragazzina- mi prese le gambe -No! No!-
-Sta' zitta!- mi legò anche le gambe, fin quando non sentimmo dei rumori.
Fece cadere le mie gambe e aprí la porta -Eros fai piano- era la voce di Hermes -Vorrei sapere dove stiamo andando- Hank chiuse piano la porta, ma non la chiuse a chiave, sapeva che sarebbero entrati -Come cazzo hanno fatto a trovarsi qui- mi guardò e sbuffò nervoso -Tu stai zitta- si mise attaccato al muro vicino alla porta -Un'altra porta..- sussurrò qualcuno da dietro di esse, vidi Hank afferrare il manico del pugnale e la porta si aprí piano, rivelando il viso di Hermes, era confuso, si guardò attorno fino a quando i suoi ghiacci non caddero su di me -Eva..- sussurrò e mosse dei passi verso di me, gli feci di no con la testa e lui senza esitare neanche una volta mi raggiunse -Che ti ha fatto..- prima di piegarsi verso di me, Hank si avvicinò a lui -Hermes!- gridò Eros, ma lui non si girò in tempo. Gli affondò la lama nello stomaco -No! Stronzo!- urlò Eros che si avventò su di lui, ma fú piú scaltro e lo mise KO con una gomitata sul naso, che gli fece perdere i sensi. Ed io guardavo quella scena senza forze -Perché cazzo non vi fate i cazzi vostri- prese Eros dalle braccia e lo legò ad un tubo dall'altra parte della stanza. Hermes invece si alzò in piedi barcollando -Ancora sei sveglio- borbottò Hank e gli tolse la lama dallo stomaco -F-Fermo- dissi -Ho detto zitta-
-Non gli dare ordini- la sua voce era come una cura per me, ero felice che fosse qui, ma per quello che mi aveva fatto la mia mente mi portava ad essere diffidente nei suoi confronti -Uhm sei cosí patetico- gli tirò un pugno con il manico del pugnale sul naso che lo fece cadere per terra, lo prese dalle gambe e lo portò dalla parte opposta di Eros, legò anche lui ad un tubo -Verrò tra un po'- sbuffò -Mi devono far perdere la pazienza a me- chiuse la porta.
***
Era passata quasi un'ora e né Eros e né Hermes si erano svegliati. Io con la poca forza che aveva mi ero trascinata di fronte ai due ragazzi in un angolino -E-Eva..- sussurrò flebile Hermes, alzai lo sguardo verso di lui. Perdeva ancora sangue e con le mani legate sopra al suo capo non poteva fermarlo.
Nonostante ce l'avessi con lui era venuto a cercarmi -Non sforzarti- sussurrai quando lo vidi provare a rompere il tubo. Mi trascinai vicino a lui e gli strappai un pezzo della maglia -Che stupida- borbottai, mi ero scordata che non potevo usare le braccia -Ho un coltellino nella tasca davanti a destra- infilai la mano nella tasca e tirai fuori il coltellino. Mi misi in ginocchio e tagliai la corda che legava i suoi polsi al tubo -Grazie- scrollai le spalle e lui si strinse il pezzo di stoffa intorno alla vita -Che ti ha fatto- mi accarezzò la ferita al viso ed io mi scostai dal suo tocco -Posso capire, ce l'hai con me e fai bene-
-Tu mi hai usato-
-No, questo no- mi liberò i polsi e le gambe -Non ti credo Hermes- mi alzai e andai da Eros, gli liberai i polsi anche a lui -Senti..devi andartene da qui- si alzò barcollando, gli diedi il coltellino -Dobbiamo-
-Ragazzi..- sussurrò Eros -Che bello non sono morto- sospirò alzandosi da terra -Cazzo hai perso molto sangue-
-Ce la posso fare, ma voi dovete uscire da qui-
-Aspettiamo Apollo- gli guardai confusa -C'è anche lui?-
-Certo- disse Apollo sorprendendoci della sua presenza -Perfetto, andate, uscite da qui- si avvicinò a me -Eros portala a casa sana e salva-
-Eva i tuoi..vestiti?- chiese Apollo -Me li ha presi Hank- prima ancora che commentasse mi girai verso Hermes -Non mi ha fatto nulla-
-Andiamo!-
-Vieni anche tu?-
-No Eva se vengo con voi lui ti cercherà, se io sono qui lo terrò occupato-
-M-Ma non puoi stare qui- e tutte le cose che mi aveva detto preservarono il posto all'amore che provavo per lui -Vai ti prego- lo disse con sofferenza, come una supplica e prima di dire altro, con la poca forza che aveva mi spinse fuori e chiuse la porta -Ora andate- Eros chiuse le serrature e scappammo via.
Ci trovavamo nella casa di Percy?
Come non me ne ero accorta.
Corremmo a casa degli Hover e non ci trovammo nessuno -Mi pare di aver visto Christin, lei dov'è? Sta bene?-
-Sí tranquilla Eva, sta bene, mi ha mandato un messaggio- mi mordicchiai il labbro inferiore per l'ansia -Voi state qui, io devo cercare il libro e poi ce ne andremo-
-Quale libro Eros? Posso aiutarti-
-No ferma qui- disse correndo al piano di sopra -Bene..siamo io e te Apollo- scrollai le spalle.
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Written in the stars
RomanceEva una ragazza adottata con un forte problema di scarsa memoria, si ritroverà a dover combattere con i problemi del suo passato a casa di amici di famiglia. Ma due ragazzi metteranno a dura prova la sua memoria, riuscirà Eva a mettere insieme il pu...