97. Hermes

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Quel viso.
Quel fottuto viso.
Si era rovinato a causa mia.
L'avrei sentito sempre nella mia testa il rumore del suo cuore che si rompeva.
Sarebbe stata lontano da me però e questo era un sollievo.
-Quando volevi dirmelo di essere mio fratello?- mi sorrise in un modo inquietante, non lo riconoscevo piú -É bello vederti soffrire- sorvolò la mia domanda e mi legò piú stretto all'asta di metallo sopra la mia testa, sembravo un prosciutto appena steso.
-Perché mi odi cosí tanto, perché hai fatto quello che ti ha chiesto lui!- gli urlai contro, ma mi feci solo male -Tu non capiresti- sussurrò girandosi dall'altra parte -Avanti!- sbuffò frustato e mi guardò -Essere il figlio minore non é bello con un padre del genere- mi strappò via la maglia -Che cazzo fai-
-Me l'ha chiesto papà-
-Non capisci che vuole incastrarti-
-Non lo farà dopo quello che ho fatto con Eva- digrignai i denti quando sentii una lama piccola e affilata trafiggermi al fianco destro -Non capisci che anni di merda mi hai fatto passare, non lo reputavo un padre, perché "Hermes é migliore di te" "Hermes fa ciò che gli dico" "Hermes violenta le ragazze, tu non riusciresti neanche ad uccidere una mosca"- mi guardò e tirò fuori dalla mia carne la lama -E ora..é fiero di me- guardò la lama insanguinata ed io non potei che pensare che fosse pazzo, uno psicopatico.
-Percy- sospirai -Non capisci che ti sta facendo diventare un mostro cosí?- sospirai ancora -Non mi importa ormai, mi basta che ora sia fiero di me- ad un tratto la porta si aprí rivelando Hank nella stanza -Sei ancora in tempo- gli sussurrai -Bravo figlio mio- gli diede una pacca sulla spalla -Se sbagliavi di nuovo come prima che hai permesso loro di entrare ti avrei ucciso- fece una risata inquietante -Eva é fuggita per colpa tua- alzai lo sguardo verso Percy che si era improvvisamente spaventato ed Hank ridacchiò -Lascia stare Eva, ora hai me- mi intromisi -Non potevi scappare a lungo da me- mi disse e si rubò la lama dalle mani di Percy -Sai..ora sarà piú bello ucciderti- si guardò la lama tra le mani e mi infilzò di nuovo, ma questa volta a sinistra, quasi vicino al petto -Perché non mi hai detto che avevo un fratello- dissi con affanno, non sarei riuscito a trattenermi ancora per molto -Perché me lo sarei tenuto per questo giorno-
-Perché mi fai questo?- chiedere non sarebbe servito a nulla, ma almeno mi teneva attivo -Perché mi hai mandato in carcere- girò la lama ancora infilata dentro la mia carne, urlai dal dolore e lui mi sorrise soddisfatto -Tieni qui- gli ordinò a Percy -Non lo fare- dissi sperando mi ascoltasse -Sta' zitto- mi ammoní Hank e Percy prese il manico del coltello e lo tolse -Vai a lavarlo- gli ordinò di nuovo, lui se ne andò e restammo io ed Hank da soli -Quel ragazzo é un coglione e tu ti sei rammollito da quando stai con quella famiglia- borbottò -Ma lui mi serve e anche tu-
-Perché lo usi cosí, perché devi rovinare la vita della gente cosí?- ghignò -Mi conosci, se ti troveranno, troveranno le sue impronte e non le mie-
-Hai toccato il coltello- mi fece vedere le mani -Guanti in lattice- sussurrai -Eh già- se li sfilò e li buttò nella spazzatura lí vicino -Ecco qua papà- indicò una mensola davanti a me -Come avete creato tutto quanto- mi guardai attorno con piú attenzione e lui ridacchiò insieme a Percy -É un segreto- disse il ragazzo -É arrivato il momento, vado a riposarmi, tu sorveglialo- lui acconsentí e guardammo Hank andarsene via -Aiutami ti prego- sussurrai dolorante, lui come risposta si sedette su una sedia e stette fermo.
Sospirai in preda al nervosismo, non ero pronto a morire, ma se doveva succedere, almeno avevo salvato lei.
-Cosa vuole Hank da me?-
-Lo sai-
-Vuole catturarla di nuovo-
-Sí-
-Non ci riuscirà- alzò lo sguardo verso di me -Pff, ti verrà sicuramente a salvare-
-Non penso, mi odia- sorrise -Quello che ti meriti-
-Va' all'inferno-
-Ci sono già- sospirai dolorante, tossii -Ti prego non fargliela prendere-
-Si prega in chiesa- rise -Tu sei come lui- velocemente si alzò e con rabbia mi venne incontro -Io non sono come lui e mai lo sarò-
-Ma a quanto pare hai dimostrato di essere cosí- si passò una mano tra i capelli -Ma se non ho detto nulla che eravate qua, nonostante vi avessi visto dalle telecamere- sospirò -Sapevo ci fosse Apollo-
-Perché l'hai fatto?-
-Cazzo stai zitto, basta- mi tirò un pugno che mi fece perdere i sensi.
***
-Hermes..- qualcuno provò a chiamarmi -Hermes..- provò ancora, finché non aprii lentamente gli occhi e vidi Eva là davanti -Hey, tutto bene?- era piena di lividi con la pelle pallida, cadaverica e del sangue che gli fuoriusciva dal collo -E-Eva che ti é s-successo?- domandai agitato -Hank mi ha ucciso, ma stai tranquillo sto bene-
-NO!- urlai e mi svegliai da quel terribile incubo -Che stupido- borbottò Percy -Liberami e muoviti coglione-
-Non puoi farmi nulla in quelle condizioni e non vivrai a lungo stando cosí- scrollò le spalle -Perfetto, procediamo- disse Hank entrando nella stanza.
Guanti in lattice e lama affilata -Ecco a te- porse il coltello a Percy -Ma, ma dovevi farlo tu- disse confuso -Hai sempre voluto distruggerlo e ora fai la femminuccia?- lo sapevo che voleva incastrarlo -No, no io..-
-Tieni non c'è tempo- gli diede il coltello e si avvicinò a me, ad un tratto l'allarme suonò.
Probabilmente prima non era suonata perché Percy l'aveva tolta.
-Sono arrivati-
-Che faccio?- disse agitato Percy -Uccidilo muoviti!- lo spinse verso di me, ma lui non sembrò sicuro di farcela -Ahhhh! Fai fare a me- gli prese il pugnale tra le mani ed io chiusi gli occhi, aspettai la mia ora, a questo punto sperai che Eva dopo la mia morte trovasse il mio libro e che capisse che non volevo fargli del male.
La lama mi affondò dritto al cuore e presto sentii di non esser piú presente con loro.
Non mi restava piú molto tempo..
O forse neanche ce l'avevo il tempo, per vederla un'ultima volta..

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