67. Eva

4 1 0
                                    

Con l'asciugamano mi tamponai i capelli bagnati, ero appena uscita dalla piscina e mi trovavo negli spogliatoi.
Mi guardai allo specchio e notai che le mie lentiggini si vedevano di piú dopo esser stata in acqua. Mi avvolsi il corpo nel mio asciugamano e me ne andai di lí.
Mi ritrovai quasi a terra se non fosse stato per un ragazzo che mi ha sorretto -Sapevo di essere irresistibile, ma non fino a questo punto- rise come un deficiente e a quel punto capii di chi si trattava -Tu..- arricciai le labbra, quel ragazzo che aveva provocato Hermes insieme a quella ragazza Claire, aveva anche il coraggio di parlarmi? Wow.
-Penso di non essermi presentato- si avvicinò, ma io indietreggiai -Menomale- commentai a disagio -Sono Vincent, tu..bellezza?- toccò il mio asciugamano -Si chiama "Non sono cazzi tuoi"- la voce baritonale e inquietante di Hermes si fece strada dietro di lui -Tanto lo sapevo come si chiamava- mi sorrise -E allora non é servito a un cazzo chiederglielo non credi?- perché si stava comportando cosí, non volevo scoppiasse una guerra -Ci dovevo provare in qualche modo no? Prima gli chiedo il nome e poi passo avanti- mi strizzò un occhio e vidi la mascella di Hermes fare un guizzo -Tu non devi provare proprio un cazzo, hai già perso in partenza ora va' via- stavano parlando come se io non fossi lí con loro -Te la sei già fatta eh?- incrociò le braccia al petto -Non se ne fa scappare neanche una- sogghignò e sapevo che Hermes stava cercando di non fare una pazzia -Giustamente quando il tuo povero maggiordomo l'ha lasciata ti sei dato da fare tu- sgranai gli occhi, non pensavo che arrivasse a tanto, la cosa strana era come faceva a saperlo..
Vidi Hermes alzare un braccio per colpirlo, feci l'unica cosa che sapevo l'avrebbe fermato. Caddi per terra facendo finta di esser svenuta -Va' via ora- gli ordinò a denti stretti per poi fiondarsi su di me. Sentii le sue mani posarsi sulle mie spalle -Eva?- mi richiamò ed io aprii leggermente gli occhi per spiare che Vincent se ne fosse andato. Mi misi a sedere e lo guardai -L'hai fatto apposta?-
-Ovvio, possibile che non posso parlare con un ragazzo?- si alzò sbuffando -Parlare? Ma l'hai sentito?-
-E quindi? Adesso un ragazzo non ci può piú provare con me?- inarcò un sopracciglio -Lui no-
-E allora chi? Lui no, quell'altro no, l'altro ancora neanche. Chi allora- mi alzai da terra -Oggi esci con Victor?- si mise le mani in tasca -Non dirmi che non va bene nemmeno lui perché l'unico che non va bene sto pensando che sia tu- lui sorrise facendomi vedere le sue bellissime fossette -Può darsi, ma con me puoi stare- mi guardò da capo a piedi e d'istinto mi coprii -Giustamente- ingoiai a disagio -Non coprirti, non voglio farti nulla- mi toccò il braccio e lo lasciai scivolare lungo il fianco -Perdonami se ti ho fatto scappare via ieri-
-Non voglio saperne nulla- mi allontanai e lui abbassò lo sguardo -Tranquillo, tanto anche i tuoi amici ti conoscono- il mio riferimento a Vincent non sembrò turbarlo affatto -Victor almeno é sano?-
-Di certo non é come me, ma non é un santo-
-Mi stai dicendo di non starci?-
-L'ho detto?-
-No-
-Eh allora, per me puoi fare quello che vuoi-
-Oh okay, farò quello che voglio allora- scrollai le spalle -Anche tu miraccomando-
-Già lo faccio- mi prese dai fianchi e mi avvicinò a lui, con la punta del naso toccò la parte del mio collo piú sensibile -Posso fare quello che voglio..- fece una pausa e la sua presa sui miei fianchi si fece piú forte -..con te?- sussurrò roco al mio orecchio, con la lingua leccò il punto sensibile e poi prese a baciarmi il collo -A-Assolutamente n-no- balbettai andando faticosamente indietro -Non mi sembri per nulla sicura carotina- ghignò, é un bastardo sapeva che effetto aveva su di me, ne voleva solo la conferma, e l'avrebbe avuta a tutti i costi.
-Indietro- gli ordinai -Non sono un animale- ridacchiò -E poi non hai detto che devi fare quello che vuoi? Perché se quello che vuoi sono io non ti lasci andare- corrugai la fronte -Io non ti voglio- misi in chiaro -Certo che sei una pessima bugiarda- si avvicinò a me lentamente come un predatore si avvicina alla sua preda -Non..Non é vero- indietreggiai di piú, ad un tratto fece uno scatto verso di me ed io corsi via -Non mi prendi- dissi ridendo -Non mi sfidare carotina- a dividerci c'era solo una panchina, se avesse voluto mi avrebbe preso subito, ma a quanto pare gli piaceva giocare -Non mi prendi- scandii bene le parole e lui ghignò -Hai ragione- ho ragione?
Si girò verso l'entrata degli spogliatoi e si passò una mano tra i capelli, chiuse la porta e provò a riaprirla -Ma che fai- corrugai la fronte -Cazzo..non si apre piú- disse preoccupato -Ma che stai dicendo-
-Ti giuro, l'ho chiusa perché volevo farti uno scherzo, ma non si apre piú cazzo- provò a tirare piú forte, ma quella porta doveva essere solo buttata giú. Mi avvicinai a lui e lo guardai preoccupata -E ora?-
-E ora..- sentii lo scatto della serratura e capii di esser stata fregata -Ti ho preso- sussurrò quando mi prese dai fianchi, feci gli occhi al cielo -Non ti sei neanche sprecato-
-Guarda che mentire é faticoso- mi sorrise ed io non potei fare a meno di sciogliermi -Ora dovrei andare a prepararmi- cercai di allontanarmi da lui, ma non ci riuscii -Victor aspetterà- mi baciò languidamente il collo -H-Hermes ti prego..-
-Shh- mi schioccò un bacio sotto all'orecchio -Non farò nulla che tu non voglia carotina- mi fece indietreggiare e mi sedetti sulla panchina -Devo andare Hermes-
-Ho detto che Victor aspetta- si mise sopra di me, diciamo che stesi sopra ad una panchina non era molto comodo -É anche il tuo migliore amico-
-E chi te l'ha detto- si bloccò a guardarmi -Secondo te?-
-Tipico di Vic, non sa chiudere quella bocca- sussurrò a un centimetro dalle mie labbra -Non sai quanta voglia di baciarti ho..- mi baciò al lato della bocca -Hermes..non farlo-
I suoi ghiacci mi trasmettevano tranquillità, amore, gioia, di tutto tranne quello che dovrebbe trasmettere un colore freddo e distaccato.

Written in the starsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora