Vorrei ritornare di nuovo lí, a quel giorno al parco.
Io amo le giostre, non ne posso fare a meno letteralmente.
Percy aveva la fobia ed Hermes é stato cosí gentile da starmi vicino, anche se da quando ho capito Percy é super geloso di lui, e non aveva tutti i torti, ma sapeva benissimo che io e lui non andavamo per nulla d'accordo.
Bene oggi era anche un giorno che non doveva arrivare.
Il matrimonio.
Mi sarei dovuta inventare qualche scusa per uscire tutta la giornata, cosí raccontai a Phoebe che avevo incontrato mio fratello al supermercato e che mi aveva invitato a passare una giornata insieme proprio oggi, anche se da una parte era vero, avevo davvero visto mio fratello al supermercato.
Mentre mi arricciavo i capelli con il ferro pensai a cosa si fosse inventato Hermes, certo lui non ne aveva bisogno, usciva sempre in qualsiasi momento senza dire nulla e nessuno gli diceva niente, forse diceva qualcosa ad Eros e ne ero quasi sicura.
Mi spruzzai della lacca sui capelli e fui pronta, i miei capelli da ricci facevano vedere molto di piú il mio colore di capelli, gli dava una luce diversa, uscii dalla stanza e scesi di sotto, non vidi Hermes ed era meglio cosí, quindi salutai gli altri e stranamente non vidi Percy, forse stava lavorando di sopra e me ne uscii, l'avrei aspettato vicino alla sua macchina di nascosto.
Avevo indossato dei tacchi a spillo non troppo alti, bianchi, una gonna bianca con delle rose disegnate sopra, lo strappo che arrivava piú sopra del ginocchio mi dava un tocco piú seducente e un top elegante anch'esso bianco con le rose, ovviamente avevo portato un coprispalle nero elegante. Invece per quanto riguarda il trucco non mi ero fatta qualcosa di esagerato giusto un eyeliner e il rossetto bordeaux. Mi sistemai il vestito e alzai lo sguardo verso la figura che stava scendendo le scale di casa, sgranai gli occhi quando lo vidi, stava venendo verso di me mentre si aggiustava la cravatta, presi qualche minuto, dato che era distratto, a guardarlo, aveva una camicia bianca attillata, infatti quando piegava le braccia gli si vedevano i muscoli tendersi, la cravatta nera con qualche pallino bianco era metà sotto il gilet nero che portava, e infine il pantalone e le scarpe anch'esse nere molto eleganti, gli stava tutto cosí dannatamente bene. I capelli all'indietro e qualche ciuffetto che gli ricadeva in avanti lo facevano sembrare un Dio greco.
Hermes il Dio messaggero.
Lui mi vide e mi sorrise come se mi avesse appena beccata a fare qualcosa di proibito -Ciao- dissi in imbarazzo -Dov'è finita la giacca?- chiesi quando notai che mancava qualcosa -Non amo le giacche, verrò cosí- si guardò e mi rivolse uno sguardo malizioso, indietreggiai di poco -Mmh..d'accordo andiamo- mi precipitai in macchina e aspettai che arrivassimo.Dopo aver assistito alla cerimonia tanto "commovente" del mio ex finalmente andammo al ristorante, avevo una fame che neanch'io sapevo come stavo resistendo -Con chi siamo al tavolo?- mi chiese Hermes affiancandomi -Sinceramente non so chi siano- lo portai al nostro tavolo e ci presentammo.
Dopo l'antipasto e il primo andarono tutti a ballare -Ti posso dire una cosa?- mi sussurrò all'orecchio, lo guardai con un attimo di paura -Che vuoi- sbuffai -Sei sicura che il tritone non sia geloso di...noi?-
-La finisci di chiamarlo tritone- sbuffai nervosa -Senti io non vorrei mai che la mia ragazza andasse ad un matrimonio con un altro che fa finta di essere il suo ragazzo, e poi sarei geloso se uscissi cosí- mi guardò lo spacco alla coscia e si morse il labbro inferiore per chissà quale pensiero, d'istinto mi coprii la coscia e gli tirai un pizzicotto -Finiscila di guardarmi, io esco con chi voglio e come voglio, e togliti quel sorriso da coglione che hai- fece un ghigno -E poi perché dici che é il mio ragazzo? Non lo é- abbassai lo sguardo e lui in tutta risposta si alzò -Vuoi ballare?- mi chiese annoiato -Se hai tutta questa voglia no- sbuffai appoggiandomi sul tavolo -Andiamo- disse prendendomi di peso -Lasciami andare brutto deficiente- gli tirai uno schiaffo sulla schiena, ma sembrò non farci caso. Arrivammo al centro della pista e mi lasciò andare -É solo un lento, penso tu lo sappia ballare- mi punzecchiò -Ovvio- sbuffai e lui mi prese per i fianchi avvicinandomi a lui, portai le mie braccia dietro il suo collo e cominciammo a muoverci roteando su noi stessi -Eva..che cosa ti ha fatto attrarre cosí tanto di Percy- mi chiese ad una volta ed io lo guardai confusa, dove voleva arrivare -Non lo so, forse il suo modo gentile che ha di comportarsi con me?-
-Ma sei sicura che sia gentile con te?- mi chiese scavandomi nell'anima con quegli occhi gelidi -Certo, sono sicura-
-Come dici tu Eva, lo spero per te- mi sorrise e lo guardai confusa -Come mai queste domande?- aspettai una risposta e lui sospirò -Ci tenevo solo a saperlo- scrollò le spalle e poi alla fine della canzone ci staccammo, applaudimmo agli sposi e lo guardai, era davvero una persona strana.Dopo il secondo e il dessert, per chiudere in bellezza misero una bachata, che io ovviamente non sapevo ballare, ma ad Hermes gli era venuta la brillante idea di ballarla -Seguimi- mi disse e mi prese dalla vita, lui era formidabile a ballare, si muoveva davvero cosí bene.
Ad ogni suo passo lo seguivo e direi che anch'io stavo andando bene grazie a lui, al termine della canzone mi fece fare un giro e un casquè, mi guardò prima lo scollatura del seno e seguí la linea del collo fino a guardare le mie labbra, ci lessi quasi che mi desiderava, ma poi non vidi piú nulla, mi rialzò e mi sorrise ritornando al posto. Mi svegliai dal mio stato di trans e lo seguii -Sei bravissimo a ballare, chi ti ha insegnato?- gli dissi entusiasta -Ho imparato da solo- disse senza guardarmi -Che hai?- chiesi notando il suo cambiamento d'umore -Andiamo? Non sono piú a mio agio qui-
-Oh okay- dissi andando a salutare i due sposi -Grazie per esser venuta Eva- mi ringraziò la moglie ed io gli feci un sorriso palesemente falso -Arrivederci- disse Hermes con una voce nervosa a Nathan e lui rispose altrettanto, li guardai e notai che si stavano guardando tutti e due male -Okay andiamo Hermes, ciao Nathan- me lo portai via e non dissi nulla, non volevo farlo innervosire di piú, già lo era un po' e non ne capivo il motivo.Ritornammo a casa e appena entrati ci trovammo Percy davanti -Che cazzo di fine hai fatto?- passò lo sguardo da me ad Hermes e sgranò gli occhi alla sua vista -Oh no Percy posso spiegarti tutto- agitai le mani, Hermes a quel punto si mise davanti a me e parlò con tutta la calma del mondo -Percy non toccarla e non farle male, se no per te é finita, falla parlare non é successo nulla- a quel punto salí di sopra e mi lasciò lí da sola, lo guardai consapevole che gli avrei dovuto dire la verità -Sono tutt'orecchie- incrociò le braccia ed io iniziai a parlare dicendogli tutta la verità -Scusami- mi abbracciò -Andiamo a dormire Eva, sarai stanca- acconsentii e lui mi incitò a salire -Ah comunque sei davvero uno schianto- si morse il labbro inferiore -Beh grazie- gli sorrisi imbarazzata, anche se non avrei dovuto giustificarmi di nulla, Percy sembrava giusto un tantino furioso, era tanto geloso e si leggeva dallo sguardo.
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Written in the stars
RomanceEva una ragazza adottata con un forte problema di scarsa memoria, si ritroverà a dover combattere con i problemi del suo passato a casa di amici di famiglia. Ma due ragazzi metteranno a dura prova la sua memoria, riuscirà Eva a mettere insieme il pu...