43. Eva

4 1 0
                                    

Salii le scale piano piano perché era notte fonda e tutti probabilmente stavano dormendo -Ma ti muovi?- sussurrò da dietro Hermes, mi girai verso di lui -Perché stai salendo?-
-Tu sali- mi ordinò, con un po' di paura lo feci, mi guardai attorno e vidi la porta di Percy chiusa, a quanto pare dormiva, nella mia camera neanche c'era.
Hermes mi seguí fino alla mia camera e ci chiuse tutti e due a chiave dentro -Ma che fai-
-Se il tritone apre la porta almeno la trova chiusa- si tolse il giaccone di pelle che si era portato e lo lasciò sopra la sedia della mia scrivania, come se quella fosse la sua di stanza -Che vuoi?- mi guardò con uno sguardo che non avevo mai visto, forse solo di sfuggita qualche volta, ma era..sí, quello sguardo, proprio quello -Aveva ragione Lucy- lo analizzai e lui corrugò la fronte al suono di quel nome che uscí dalle mie labbra -Che c'entra ora lei-
-Lucy mi ha detto che mi guardi come se volessi mangiarmi, perché sei innamorato di me- lui stette zitto per un momento, poi scoppiò in una risatina arrogante -Io innamorato di te? Non sono mai stato innamorato di nessuno in vita mia, ma se dobbiamo mettere le cose in chiaro, se ti mangio con gli occhi probabilmente avrà ragione, tu che dici?- si avvicinò a me lentamente ed io mi bloccai sul posto -Non c'è nulla di male nel proferire il proprio amore verso la persona amata Hermes- feci finta di non aver sentito tutto il resto -Non sono innamorato di te- mi guardò negli occhi senza nessuna esitazione, quindi immaginai stesse dicendo la verità, infondo perché doveva esserlo, non siamo mai andati d'accordo, a malapena ci salutiamo -Okay- risposi e mi cacciai la giacca anch'io, all'improvviso con il suo fare passi avanti mi aveva fatto venire caldo -Allora che vuoi Hermes?- mi girai verso di lui -Darti fastidio-
-Lo fai già con la tua presenza ogni volta- risi e lui rimase serio a scrutarmi dall'alto al basso -Ora vuoi proprio mangiarmi- feci una battuta e lui mi guardò negli occhi venendo incontro a me -H-Ho fatto solo una battuta- dissi imbarazzata e lui con tutta la sua forza mi attirò a sé dal fianco -Hermes che vuoi fare- sussurrai quando notai che la distanza tra di noi stava finendo, schiusi le labbra e chiusi gli occhi per ascoltare i battiti del suo cuore che battevano sul mio seno e un brivido mi corse lungo la schiena, non mi era mai capitato fino ad ora con un ragazzo di avere una certa sensazione -Percy ti fa questo effetto?- mi sussurrò nell'orecchio, sospirai e aprii gli occhi -Non ti importa- sussurrai a mia volta, lo sentii sogghignare e mi soffiò nell'orecchio, girai la testa per il fastidio e lo spinsi via -Non essere stronza con me-
-Ci penserò- mi avvicinai al letto -Ora dai seriamente, vado a dormire che é tardi-
-Aspetta, vieni da me, ti faccio un po' di cioccolata calda- sbattei le ciglia un paio di volte e poi sorrisi -Davvero?-
-No stavo scherzando- sbuffai e lui fece gli occhi al cielo -Ci sto dicendo sul serio, ti aspetto lí- disse aprendo la porta e andandosene.
Io rimasi lí, avrei dovuto mettermi il pigiama, volevo stare comoda.
***
Bussai alla porta e mi aprí subito dopo anche lui in pigiama.
Entrai in casa e lui se ne andò in cucina -Puoi sederti se vuoi- disse ed io lo feci, misi il giubbotto nell'appendino vicino alla porta e poi mi sedetti sul divano -Ecco a te- mi porse una tazza di cioccolata calda fumante -Ahia brucia- dissi posandola sopra al tavolino davanti al divano, lui si sedette vicino a me -Lo volevi meno caldo?-
-No tranquillo- dissi e aspettai si raffreddasse almeno un po', poi lo presi e ne bevvi un po' -Una domanda Eva- lo guardai e lui posò la sua tazza sul tavolino -Dimmi-
-Chi era quello che hai salutato quando siamo arrivati al ristorante?-
-Oh ehm Kendall, un mio amico, cioé amico di Percy ed Eros- farfugliai e lui si guardò le mani e poi sorrise -Ah quello che ti viene palesemente dietro- si ricordò la chiacchierata con Sam a casa sua ed io arrossii -Oddio, non mi viene dietro, é Sam che é esagerata- feci gli occhi al cielo -Lo dice anche di te, quindi la cosa non mi sorprende, é molto esagerata che dire- assaggiai un altro po' di quella cioccolata e poi lo sorpresi a fissarmi -Che c'è?- guardò sul tavolo e prese un fazzoletto, si avvicinò piú a me e con quel fazzoletto mi pulí il lato delle labbra -Possibile che ti sporchi sempre?- sussurrò quasi divertito dalla situazione, ma io pensai che quello che stava facendo era molto carino da parte sua, come quella volta che mi aveva preso il waffle e l'avevamo mangiato in macchina.
Continuava a guardarmi le labbra e a pulirle con cura, e in tutto ciò io lo guardavo meravigliata. Dopo un po' alzò i suoi magnifici occhi su di me e mi sorrise, quel sorriso che avrebbe fottuto il cervello a ogni ragazza, anche il mio, riabbassò gli occhi sulle mie labbra e sussurrò una frase che non mi aspettavo di certo di sentire -Sono perfette- a quel punto non so cosa mi sia successo e cosa sia stata quella tentazione di aver agito baciandolo. Il fatto che fosse vicino a me e molto vicino alle mie labbra, mi faceva sentire...bene.
Quando lo baciai, lui rimase bloccato con una mano a mezz'aria e l'altra poggiata sulla sua gamba. Mi ero solo esposta per dargli un bacio a stampo, nulla di tanto esplicito, ma lui quando si risvegliò mi spostò via.
Ad un tratto arrossii per la vergogna che stavo provando in quel momento, non solo avevo fatto qualcosa di cui assolutamente dovevo pentirmi, ma ero stata anche rifiutata.

Written in the starsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora