72. Eva

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Ero rimasta incantata a guardare il soffitto.
Non riuscivo a dormire, da una parte perché avevo paura di vedere mio padre e dall'altra perché in testa mi girava la sagoma di Hermes.
In realtà papà poteva farmi vedere le cose quando voleva, ma se dormivo c'era piú probabilità.
Chiusi gli occhi e sospirai -Qualche problema amore?- spalancai gli occhi e mi trovai mio padre ai piedi del letto -Per favore lasciami stare, non é il momento- mi rigirai nel letto -Non posso, devi sapere al piú presto, sei in pericolo- sbuffai e mi misi il cuscino in faccia -Non ti sopporto- borbottai, quando dopo minuti non sentii nulla pensai si fosse arreso e se ne fosse andato, ma quando tolsi via il cuscino dalla mia faccia mi ritrovai nella mia stanza da bambina, feci gli occhi al cielo e mi alzai dal letto -Brava ti sei alzata, vieni con me- disse mia madre entrando in stanza -Mamma non ricordo nulla di ieri- mi accarezzò una guancia -Tranquilla é normale perdere la memoria ogni tanto- era una bugiarda, perché far dimenticare un padre del genere?
Mi portò in cucina dove c'erano anche Hank e suo figlio -Grace portami un caffé- ordinò Hank, io mi sedetti di fronte a lui e notai che davanti a sé aveva un libro riguardante le stelle, sapevo che non dovevo parlare, ma la curiosità ebbe la meglio -Ti piacciono le stelle?- mi guardò da sopra gli occhialetti da vista e sbuffò nervoso -Perché mi stai rivolgendo la parola?- il ragazzino al suo fianco mi guardò confuso -Ho solo chiesto se ti piacessero le stelle- scrollai le spalle -Finiscila!- la scena andò via facendomi vedere mio padre arrabbiato come non mai -Ho detto che non dovevi parlare! Queste cose sono scritte nel libro che dovresti trovare!-
-Ma non c'è!-
-E invece ti sbagli!-
-Non so neanche com'è fatto papà!- si mise le mani in faccia e poi mi guardò -É piú facile di come sembra- sospirò -Non parlare piú durante un sogno, tutto ti sarà spiegato in quel libro tranquilla- mi svegliai, era mattina e mi sentivo come se avessi dormito tutta la sera, ma invece non l'avevo fatto..
***
-Hai sentito che ha detto?- mi girai verso Sam -No..-
-Dovresti stare attenta Eva, ha appena detto che prenderai lezioni di ballo per fare quella scena con Percy- é vero, mi ero scordata che dovevo recitare con Percy, e dovevamo ballare in una di quelle scene, che non era proprio il mio forte -Potresti chiedere di recitare tu..-
-Cosa? Assolutamente no faccio pena, tu sei perfetta per il ruolo- sbuffai e mi alzai per andarmene -Aspetta Eva..- sussurrò Sam per non farsi sentire, ma quando mi girai per guardarla andai a sbattere contro Hermes e la sua banda di amici idioti -Merda..- borbottai piegandomi per prendere i libri che mi erano caduti -Non pensavo che la signorina qui fosse tanto coraggiosa- rise quel cretino dell'amico, che a quanto avevo capito si chiamava Vincent -Che battuta di merda- commentò Sam aiutandomi -Ridi un altro po' e vedi che ti butto dalla finestra- ringhiò Hermes -Siamo a piano terra- sbuffò -Ho tanti altri modi per spaccarti quella faccia da culo tranquillo- Vincent se ne fregò, probabilmente perché sapeva com'era fatto Hermes.
Eh..o mio dio, mi aveva appena difeso?
-State calmi ragazzi- sussurrò Claire accarezzandogli una spalla -Volete interrompere un altro po' la lezione?- urlò il professore, al ché io mi alzai con i libri in mano e feci per andarmene -Aspetti signorina Brown- mi girai verso il professore e non capivo perché Hermes fosse ancora in mezzo al corridoio -Questo ragazzo si é offerto di darti lezioni di ballo- la mia bocca prima chiusa ora era spalancata, mi mancava l'aria.
Volevo non vederlo piú e ora se ne usciva cosí? Lezioni di ballo?
No grazie.
-Io me ne tiro fuori scusate..scegliete qualcun'altro- feci un piccolo sorriso tirato e me ne andai via, avevo bisogno d'aria.
Uscii dalle scale d'emergenza e mi sedetti lí, dove nessuno potesse trovarmi -Posso?- come non detto, mi guardai alle spalle e alzai lo sguardo, Victor..
-S-Sí- abbassai lo sguardo verso gli scalini -Cos'é successo?- si sedette vicino a me -Nulla in realtà- sospirai mettendo i gomiti sulle mie ginocchia -Sono solo pensierosa- aggiunsi -Non vuoi recitare con il tuo ex?- domandò ironico, sapevo che voleva tirarmi sú di morale, ed era molto gentile da parte sua. Mi girai verso di lui e gli sorrisi -Anche-
-Preferisci me?-
-Probabile- sorrisi -Tutto bene con Hermes?- a quella domanda mi bloccai, oddio aveva capito tutto..
Che mi piaceva, eccetera..
Aspetta..mi piaceva Hermes?
Con calma..risvegliati Eva.
-..sí- risposi incerta e infatti lui sembrò non crederci -Farò finta di crederti- scrollò le spalle, ecco appunto.
Tornai a qualche parola prima -Come fai a sapere che Percy é il mio ex?- portò una mano dietro il collo -Sai io ed Hermes parliamo..-
-..di me?- chiesi perplessa -Beh sí ogni tanto, lo prendo io il discorso..-
-Ovviamente- borbottai facendo gli occhi al cielo -Che cosa?-
-Oh no nulla, Victor perché mi hai seguito? Anzi perché mi stai parlando dopo che sono scappata..-
-Eva..non me ne frega un cazzo se sei scappata, forse non era il momento- devo dire che la risposta mi aveva leggermente fatto rimanere sotto shock -E poi probabilmente ti piace qualcun'altro- mi scrutò per vedere una mia possibile reazione, ma non ci fu, perché non lo sapevo nemmeno io.
-Non mi piace nessuno-
-Uhm non saprei, puoi dirmelo tranquillamente-
-Voglio essere sincera, ma ho le idee veramente confuse- sospirai -Posso capire Eva, ti piace Hermes?- mi allarmai all'inizio, ma poi abbassai la testa e mi guardai le scarpe -Già l'avevo capito- si sistemò i capelli in un gesto nervoso -Non ho risposto-
-Chi tace acconsente- lo guardai e mi misi una ciocca di capelli dietro l'orecchio -A me lui non piace, almeno per quello che ho visto non mi ha fatto cambiare idea- scosse la testa -Hermes é un bravo ragazzo, ma tu meriti di meglio-
-Tu stai dicendo che merito di meglio del tuo migliore amico?- chiesi scioccata -Io gli voglio bene credimi, ma ogni volta che si trova una ragazza seria, come te, se la fa scappare o la fa soffrire-
-Ma perché?-
-Perché ha paura-
-Paura di cosa?- si morse il labbro e guardò per terra -Mi ammazzerà-
-Non gli dirò nulla- alzai le mani -É meglio per te- sbuffò -Allora?-
-Ha paura di una cosa seria, perché un po' di tempo fa' non é andata tanto bene- mi guardò -Era veramente innamorato-
-Sai chi é la ragazza?- domandai curiosa -No, non me l'ha mai detto-

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