89. Hermes

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-Cazzo, cazzo, cazzo!- urlai come una furia scaraventando bicchieri, piatti, posate sul muro. Volevo distruggere ogni cosa -Hermes..- ero in quella casa da quando l'avevano portata via -Non puoi restare qui, dobbiamo cercarla-
-Dovevo essere preso io cazzo! Non lei!- scaraventai un altro bicchiere -Lo so, ma ora fermati ti stai facendo male- mi guardai le mani e le gambe insanguinate, squarci alla maglia e anche ai pantaloni -Come fai a essere cosí tranquilla tu-
-Non lo sono- sospirò -Non lo sono per nulla Hermes, solo che bisogna controllarsi in situazioni del genere- si avvicinò a me -Soprattutto tu, non sei in una buona posizione, Eva potrebbe denunciarti lo sai questo?-
-Ora non penso proprio dato che é stata rapita Christin, o ancora non ti é entrato in quel cazzo di cervello?- fece gli occhi al cielo -Stiamo cercando di capire dove l'ha portata, porta pazienza-
-Pazienza!?- sbuffai nervoso -Perché non gli hai dato il libro-
-Doveva trovarlo lei-
-Pensi che non l'abbia cercato? Conosco Eva e lei l'ha cercato-
-Non ha importanza il libro-
-Hermes?-
-Basta con questo libro-
-Vai a dormire, domani parleremo meglio-
-Non dormirò mai, vai tu, io provo a pensare dove possa averla portata- sospirai -Vieni di là allora- acconsentii -Mark ed Antony lo sanno?-
-Solo Mark, sai che Antony..-
-Probabilmente mi ucciderebbe sí..- sbuffai torturandomi i capelli -Hermes, mi hai fatto prendere un infarto!- urlò mia madre, c'era tutta la mia famiglia -Ma..voi non eravate in viaggio per lavoro?- chiesi confuso -Eravamo andati solo ad aiutare Christin-
-Ma non ci siete riusciti- sorpassai tutti e andai verso la mia stanza -Aspetta cazzo- mi bloccai e guardai Eros -Ho chiamato Victor e Viola- entrai in stanza -Ti aiuteremo-
-Eros dove l'ha potuta portare- ormai ero disperato -Nella tua vecchia casa?-
-Lo conoscono troppe persone-
-Nella casa dove sei nato?- lo guardai -Ma secondo te..- sbuffò -Già, potrebbero arrestarlo- mi sdraiai sul letto -E se..vuole aggirarci?-
-In che senso?-
-Non ha casa se lui si trova qui, non può andare oltre perché le autorità lo stanno cercando e quindi perché non pensare che lui si trovi ancora qui- scattai subito seduto e pensandoci aveva ragione -Impossibile é andato via con la macchina- ci pensò -E se volesse farci pensare che se ne stava andando, mentre poi é ritornato qua?-
-Non ho visto nessuno, tu?-
-Nemmeno..- sbuffò -Aspetta un attimo..- mi alzai -Possibile che sia ritornato a casa di Percy ora che me ne sono andato?-
-Vuoi davvero andare di nuovo lí?-
-Non posso sprecare una possibilità del genere- uscii dalla stanza -Allora vengo con te-
-Anch'io vengo con voi- ci girammo e vedemmo Apollo -Ho capito che la ragazza delle rose blu era lei e che é molto importante per te- Eros si girò confuso verso di me -Cose nostre- guardai Apollo -Per essere un ragazzino di dodici anni sei intelligente-
-Tredici e comunque lo so, andiamo- ci passò davanti facendo confondere sia me che Eros.
Una volta dentro la casa ci dividemmo, effettivamente era piccola, però poteva esserci di tutto.
Io entrai nella stanza di Percy, mentre Apollo entrò nella camera degli ospiti.
Mi guardai attorno e oltre il letto sfatto, i poster di Percy Jackson, e vari fogli e maglie per terra non vidi nulla di compromettente. Guardai anche sotto al letto, ma niente di niente.
Fino a quando vidi qualcosa sul comodino, era un sigaro, ed era caldo, questo voleva dire che era stato appena usato.
-Raga..- ma prima di chiamarli Apollo gridò -RAGAZZI VENITE QUI!- vidi Eros correre subito al piano di sopra ed entrammo insieme nella camera degli ospiti, mi guardai attorno, era tutto tremendamente pulito e in ordine -Cazzo Hank é stato qui per tutto quel tempo-
-Cosa?-
-Hank aveva la mania dell'ordine e della pulizia, lui é stato qui vedendo l'ordine che non ha Percy-
-Ragazzi qui c'è un passaggio- disse Apollo -Io ho trovato un sigaro ancora acceso, quindi avevi ragione Eros, loro sono qui- lui mi guardò soddisfatto -Ce l'hanno fatta sotto al naso, come abbiamo fatto a non sentire la macchina-
-In realtà come hanno fatto ad entrare- si intromise Apollo -Questo é anche vero, come cazzo hanno fatto-
-Quando te ne sei andato- pensai -Oppure quando mi sono buttato addosso alla macchina e ho perso conoscenza-
-Anche-
-Ma..entriamo?- guardammo tutti e tre l'armadio -Hermes sei il piú forte spostalo tu- sbuffai e spostai l'armadio, dietro c'era un buco dove non si vedeva letteralmente niente -Qualcuno ha una torcia?- mi girai verso i due ragazzi -La torcia del telefono?- chiese Apollo -Sí, dammi- presi il telefono e accesi la torcia, la strada si illuminò, anche se poco, era un corridoio molto lungo -Ma nella piantina c'era questa parte?- guardai Eros -Non penso proprio Hermes-
-E quindi possibile che se lo sia creato Percy per tanto tempo?-
-Possibile-
-Che bastardi, andiamo- entrai nel corridoio avvolto dal buio e continuammo a camminare -Ma stiamo scendendo?- chiese Apollo -Sí, siamo sotto terra, Percy é uno psicopatico- commentò Eros -Percy é mio fratello..- pensai ad alta voce -Ce l'ha detto Christin-
-Lo sapevo che Hank tradiva Grace, ma non pensavo che avesse fatto un altro figlio- sospirai guardandomi attorno con la torcia -Herm..non penso che l'ha fatto in quegli anni- mi girai verso di lui -Pensi che abbia tradito mia madre!?- lui si bloccò spaventato dal mio cambio d'umore -Non saprei, tu che dici?- ci pensai e ritornai su i miei passi -Ha tradito anche mia madre, grandioso- accellerai il passo, volevo trovarlo e ucciderlo con le mie mani -Hermes- sussurrò Eros -Non é strano che non c'è nessuno?-
-Sanno che siamo qui- mi girai a destra e notai una porta avvolta nel buio -Entriamo- aprii la porta e ci trovammo un'altra cucina, splendente come non mai -Ma quanto tempo per fare ciò..- corrugò la fronte Apollo -Infatti-
-Shh, o ci sentiranno- mi guardai attorno -Hank stava qui, per questo non ce ne siamo accorti-
-Che schifo- commentò Apollo -Ops- guardai Eros che stava guardando un punto imprecisato sul tetto -...ci sono le telecamere-
-Cazzo sanno che siamo qui, continuiamo da questa parte- dissi quando vidi un'altra porta.

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