85. Hermes

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Fammi tua.
Questa frase mi aveva drogato, mi aveva dato di volta il cervello.
Cazzo se volevo farla mia, ma ogni passo che facevo verso di lei mi sembrava sempre piú sbagliato.
-Se ci pensi é peggio, l'hai detto anche tu no? Credi nel tuo istinto- si inginocchiò sul letto dandomi un bacio a stampo sulle labbra -Carotina stai prendendo davvero tu l'iniziativa?- sul mio volto si formò un ghigno -Ci sto provando- si mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio imbarazzata, no é sempre la mia carotina. Mi alzai e lei di colpo si sdraiò, inclinai la testa di lato e sorrisi a vederla cosí, chi le stava vicino era davvero fortunato -Tu vuoi..?- chiese titubante ed io con calma mi misi sopra di lei -Me lo stai davvero chiedendo?- gli baciai languidamente il collo -Beh si dia il caso che qualche giorno fa mi hai rifiutata..-
-Chiudi quella cazzo di bocca, vuoi scopare o no?- mi arrivò uno schiaffo sulla nuca ed io ridacchiai -Troppo diretto pardon- mi misi a ridere e lei fece gli occhi al cielo -Allora? Vuoi baciarmi o no?-
-Wow adesso sei tu che lo stai chiedendo a me?- dissi sorpreso e lei di rimando -Adesso vuoi parlare?-
-Hai ragione basta- mi avventai sulle sue labbra carnose, perfette per le mie. Le sue mani scivolarono sulla mia nuca per spingermi verso di lei e approfondire quel bacio che la stava eccitando da morire. Mentre invece io con un braccio cercai di tenermi per non schiacciarla con l'altro cercai di insinuarmi sotto la sua maglia per cercare la sua pelle morbida -Aspetta Hermes..- disse a corto di fiato, aprí quegli occhioni color cielo e mi sorrise -Che c'è? Ti vuoi già ritirare?- la presi in giro e lei fece gli occhi al cielo -No- prese la maglia e se la tolse, poi si spostò da sotto il mio corpo e si tolse i pantaloni rimanendo cosí in intimo davanti a me, inarcai un sopracciglio per questo suo coraggio improvviso -Sei ancora quella Eva?-
-Sí sono sempre io- si sdraiò di nuovo al suo posto ed io presi del tempo per guardarla, cazzo se era perfetta. -Allora? Ti sei bloccato?- ghignai e mi spogliai anch'io, aprii il cassetto del mio comodino e presi un preservativo, quando guardai in direzione di Eva lei sgranò gli occhi -Che c'è?- chiesi preoccupato -Eva cazzo ti ho detto che se non volevi io..- mi bloccò prima che potessi dire altro -No no lo voglio, solo che ora sto avendo leggermente paura, perché non l'ho mai fatto..- abbassò lo sguardo sulle sue cosce invitanti e abbozzai un sorriso -Con me puoi stare tranquilla, non ti farò male d'accordo? In ogni caso se vuoi fermarti mi fermo- mi misi sopra di lei -Aspetti che te li tolga a morsi?- arrossí violentemente e si tolse tutto quello che dava fastidio, ora lei era nuda davanti a me e quasi non mi mancò il fiato -Non amo molto il mio corpo, ma..so che tu non mi giudicheresti- abbozzò un sorriso -Non ti giudicherei mai Eva, ogni tua parte del corpo é meravigliosa, ogni centimetro che ti ricopre- gli diedi un bacio a stampo, lei mi guardò con un'intensità tale da farmi rimanere a fissarla per ore e ore sperando di rimanere cosí per sempre -Hermes?- la sua voce flebile mi risvegliò dal mio stato di trans, mi ricollegai con la vita reale e per non fargli pensare altro gli aprii di piú le gambe per far spazio al mio corpo -Farò piano- dissi quando la sentii tremare, ma non seppi se per la voglia o per la paura di farsi male.
La baciai dolcemente in modo di calmarla e con la mano destra scesi lungo i suoi fianchi per poi posarmi sul suo interno coscia, lasciai che le mie dita sfiorassero quelle smagliature che avevo notato guardandole per poi salire e arrivare alla sua entrata calda e bagnata per me, la stuzzicai prima con un dito e poi con due, per tutto il tempo tenni il mio sguardo fisso nel suo e la scena di lei che godeva per me mi fece fremere dalla voglia di averla tutta per me in questo momento. E senza dirgli nulla ne approfittai per questo momento di tranquillità per lei, mi spostai il giusto per recuperare il preservativo che avevo poggiato sul comodino.
Entrai in lei senza alcun preavviso, aprí i suoi occhietti e si aggrappò alla mia schiena facendomi gemere -Male?- passarono attimi in cui mi spinsi in lei piano senza aver commenti -...no- sussurrò incredula.
Mi spinsi sempre piú forte, perché piú gemeva e piú mi dava motivo per farlo -Cazzo Hermes- si lasciò scivolare da quelle labbra carnose, la mia dea, mi prese il labbro inferiore tra i denti e me lo succhiò avidamente, feci un mugulio di approvazione -Continua cosí- sussurrò tra un gemito e l'altro, mi piaceva e non poco l'effetto che gli facevo. La sentivo cosí stretta a me che volevo rimanerci per sempre, diedi altre spinte piú veloci per poi farla venire in un orgasmo vergognosamente eccitante. Ora quello che volevo era solo vederla sopra di me. La portai a cavalcioni su di me e gli posizionai le mani sui fianchi -Ti fa male cosí?- chiesi a corto di fiato e lei negò con il capo ancora incredibilmente eccitata per l'orgasmo precedente.
Era arte. Era meraviglia. Era una dea scesa in terra per farmi perdere la testa.
Ho capito che l'immagine di lei con i capelli arruffati, le tette che sbattevano sul mio petto e il bacino che si muoveva in perfetta armonia sopra di me non me la scorderò mai.
Ad un tratto però lei si bloccò riportandomi con i piedi per terra -Eva?- sussurrai roco, ma lei non accennò a un solo movimento.
Non dirmi che...oh no.
La presi di peso e la spostai da sopra di me, mi coprii con un paio di boxer neri e a lei infilai una mia felpa.
Che cazzo, doveva sognare proprio adesso?
La osservai e notai che dai suoi occhietti uscirono delle lacrime, mi iniziai a preoccupare e non feci altro che pregare che si svegliasse. Non potevo di certo svegliarla io, se interrompessi uno dei suoi sogni ci potrebbero essere conseguenze che non vorrei vedere -Percy- sussurrò come un lamento ed io corrugai la fronte, il padre gli stava facendo vedere Percy? Perché?
Dopo aver sussurrato quel nome, le lacrime cominciarono ad uscirle incessantemente dal viso, volevo svegliarla, ma non potevo, quindi in un momento di panico andai a chiamare Eros -Ho bisogno del tuo aiuto vieni- gli ordinai entrando bruscamente nella sua stanza -Cosa?- si tolse le cuffie confuso -Seguimi e non fare domande- mi guardò preoccupato nel vedermi cosí agitato e si alzò, lo portai in camera di Eva e chiusi la porta -É da minuti che piange-
-Ma chi? Hermes perché mi hai portato in camera di Eva?- mi guardai attorno e notai che Eva non era piú lí distesa sul suo letto, infatti il suo intimo non c'era piú -Oh no..- sussurrai ed Eros mi venne incontro e mi strattonò dalle spalle -Hermes parla!-
-Eva stava sognando ed era qui, ora é sparita, dobbiamo trovarla Eros-

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