58. Eva

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Il fatto che oggi sarebbe dovuto scattare il nuovo anno mi faceva innervosire.
Christin non era ancora rientrata a casa e mi stavo arrabbiando.
Cosa doveva fare lí tutto il tempo? Aveva detto che mi faceva stare qui solo per un mese e sono passati sette mesi. Si é resa conto di ciò o non sa neanche in che mese siamo?
Certo non potevo però arrabbiarmi con lei, era anche troppo protettiva nei miei confronti.
-Ti sei messa la collana..- mi sussurrò Percy in un orecchio per farsi sentire solo da me, eravamo ad una festa di Capodanno perché Natalie e Sam mi avevano pregata di andare con loro -Già-
-Vi lasciamo soli?- sgranai gli occhi e tenni con una mano il vestito di Sam -Ferme qui- loro due si immobilizzarono nell'esatto momento in cui pronunciai quelle parole -Ti sta veramente bene- sospirò e mi guardò con insistenza -Grazie, devi dirmi altro?-
-Mi dispiace-
-Ancora? Ho capito Percy, se l'ho messa in qualche modo ti ho perdonato, abbiamo fatto entrambi degli sbagli, magari tu piú gravi- sussurrai e lui acconsentí -Basta che tu non ce l'abbia con me Eva-
-No-
-Divertiti- mi disse prima di andare verso il suo gruppo di amici, tra cui Eros. Mi chiedevo se c'era anche quello stronzo del fratello.
-Ma siete sicuri di stare bene?- Natalie guardò Percy -Ehm..in realtà ci siamo lasciati, ma siamo rimasti in buoni rapporti- feci un sorriso tirato -Dai ora basta pensare ai ragazzi, ora balliamo!- urlò Sam tutta contenta.
Io non riuscivo mai a lasciarmi andare quando dovevo ballare, perché troppo imbarazzata.
Sam capí il mio stato d'animo e mi prese sotto braccio per farmi ballare con lei -Solo se ti prego balli eh?-
-Neanche, ma sarebbe divertente- sorrisi e lei sbuffò -Divertiti, non ti guarda nessuno-
-Penso che andrò verso il bar- me ne scappai sotto al suo sguardo trucido.
Mi sedetti su uno degli sgabelli di fronte al bancone -Vuoi qualcosa?- un ragazzo biondo tendente sul castano e due occhi marroni mi guardò da dietro il bancone -Oh ehm..-
-Facciamo cosí, io ti do un bicchiere d'acqua, non vorrei mai si approfittassero di una bellissima ragazza di cui il nome é...?- misi una ciocca rossa dietro l'orecchio -Sei furbo-
-Voglio solo sapere il tuo nome- mi posò di fronte il bicchiere d'acqua -Grazie, mi chiamo Eva comunque-
-Eva...mmh mi piace- si appoggiò con i gomiti al bancone -Tu?-
-Io sono Victor, non ti andava di ballare?- indicò la pista dove tutta quella gente si strusciava fra loro -Non so ballare in realtà- ammisi imbarazzata -Ma non devi ballare, devi solo muoverti- scrollò le spalle -Sí, ma mi imbarazza muovermi appunto-
-Mmh capisco- guardò la mia pancia scoperta dalla maglia corta che indossavo -Eva sei fidanzata?-
-Ehm..no-
-Com'é possibile- corrugò la fronte ed io arrossii -Nessuno é per i miei standard a quanto pare- cercai di rispondergli e lui sorrise -Victor cosa fai? Ci provi con le bambine?- lo punzecchiò Hermes, dovetti sbattere le ciglia piú volte per capire cosa ci facesse lui lí -Oh Hover aspettavo il tuo intervento- fece gli occhi al cielo -Non mi fa parlare con le ragazze perché a quanto pare se le deve portare a letto- mi sussurrò sbuffando -Sta' zitto, non lei..non é il mio tipo-
-Cosa vuoi Hover?- io in tutto ciò non dissi nulla, ascoltavo solamente -Volevo solo vedere cosa combinavi con questa bambina- mi guardò di traverso e presi il coraggio di rispondergli -Non stava combinando niente con questa bambina- ripetei la sua voce e lui mi guardò -Stai attenta a come ti rivolgi a me-
-Ho paura sai?- incrociai le braccia senza distogliere neanche un secondo lo sguardo da lui -Fai meglio ad averne- mi fece quel ghigno sfrontato -Ma che vuoi, perché mi controlli-
-Non sentirti speciale, é solo una coincidenza-
-Certo-
-Vi conoscete..?- Victor fece rimbalzare lo sguardo da me ad Hermes -Purtroppo sí- risposi -Allora Hover vuoi stare un altro po' qui, o mi vuoi lasciar parlare con questa bellissima ragazza- gli fece un sorriso per nulla amichevole -Fammi un Gin Lemon- lui fece gli occhi al cielo e se ne andò -Perché parli con gli sconosciuti- si avvicinò a me sovrastandomi con il suo corpo -Non posso parlare con chi voglio?-
-Eva per favore, con chi sei? Sei da sola?-
-Ma tutto bene? Cosa interessa a te- si passò una mano tra i capelli mossi -Rispondi e basta, non mi piacciono tutte queste parole-
-Io non rispondo a nessuno e tantomeno a te, vedi di essere piú calmo la prossima volta-
-Ma ti senti quando parli? Poi dici che non sei una fottuta bambina- si innervosí e quello sguardo trucido che ci stavamo scambiando fú bloccato dal bicchiere posato sul bancone da Victor -Ora va' via e lasciala stare- Hermes prese il bicchiere con fare nervoso e se ne andò via -Come vi conoscete?-
-Abito con lui- sgranò gli occhi -É tuo fratello?-
-Cosa!? No- affrettai a dire -É solo uno dei figli dell'amica di mia madre-
-Ahh ecco-
-E quindi quando esco sono affidata a lui e al fratello-
-Eros?-
-Sí-
-Sei uscita con loro?-
-No, con delle mie amiche-
-Ho capito- ad un tratto un ammasso di gente si avvicinò al bancone per ordinare -Scusami Eva, ora ho un po' di lavoro da fare, se passi di qui chiamami..- disse prendendo un pezzetto di carta dal suo bloc-notes e scrivendoci sopra, penso il suo numero -O-Okay..- dissi prima che lui fú inondato da richieste.
Barcollando tra la folla raggiunsi Sam e Natalie -Possibile che tu parli con i piú belli del locale?- sbuffò Natalie -Io parlo? Loro mi parlano- chiarii -Meglio! Ti cercano-
-Ti ha dato il numero?- Sam mi indicò il foglietto tra le mani ed io acconsentii -Ma non posso usarlo, non sono tenuta a dare il mio numero- sbuffai pensando a Christin, questa stupida regola mi stava iniziando a stancare -Peccato-
-Perché?- chiese subito dopo Natalie e Sam gli colpí la spalla per non far stupide domande a cui io non avevo voglia di rispondere -Ehm mia madre e le sue stupide regole- mi affrettai a dire per cambiare subito discorso -Beh ancora ci mancano due ore per il nuovo anno, aggiungiamoci ai ragazzi- disse Natalie andando verso il gruppo di Percy -Se non vuoi andare, io rimango qui con te-
-Non ti preoccupare Sam- gli sorrisi e andammo verso gli altri anche noi.

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