«Tesoro, hai qualche programma per domani?», la voce squillante di mia madre mi costrinse ad allentare il telefono dall'orecchio.
Dopo Rhode Island, non andai più a trovare mia mamma a Montauk tutti i weekend, come ero sempre stato solito fare. Andavo solo di tanto in tanto, per una notte sola al massimo. Odiavo rimanere in quella casa perché ogni cosa mi ricordava Gabi.
Prima di allora, adoravo quella villa proprio perché era lo specchio del lato più bello e felice della sua anima. I suoi spazi erano luminosi, accoglienti, e l'armonia sapientemente creata attraverso i colori era estremamente rilassante. I materiali naturali riuscivano a trasmettere calore, nonostante predominasse il colore bianco e pochissimi accenni di azzurro. Quella casa era la sua creatura e, come se non bastasse, ogni angolo era rivestito di ricordi. Non riuscivo a sedermi in soggiorno, ad aprire il frigorifero, fare colazione sul bancone della cucina, o semplicemente passare la notte nel mio letto, senza che la mia mente venisse invasa dalla sua risata, dalle sue battute, dai suoi gemiti, dal sapore delle sue labbra, dall'odore della sua pelle e dalla morbidezza del suo corpo. Era già difficile contrastare quell'ondata di memorie mentre ero nel mio appartamento o nel mio ufficio a Manhattan, ma Montauk era letteralmente una tortura.
Quindi cercavo di trascorrere meno tempo possibile negli Hamptons e di questo mia mamma ne soffriva molto. Non aveva fatto molte domande, né sulla mia mano rotta, né sul fatto che mi facevo vedere sempre meno. Si era accontentata di quel poco di menzogne evasive che le avevo rifilato, riguardanti alcuni problemi in ufficio.
Connor era via per lavoro e immaginai mi stesse proponendo qualcosa da fare da soli io e lei. Era una buona occasione per farmi perdonare.
«No, mamma, nessun programma! Sono tutto tuo! Cosa ti va di fare?»
«Oh, fantastico, tesoro! Allora prenoto subito il traghetto. Andiamo a Rhode Island. Domani mattina si laurea Gabi! Non sto più nella pelle!»
«Mamma, non posso. Devo essere a New York domani sera. Lunedì ho un incontro di lavoro di mattina presto.»
Mentii improvvisando una scusa un po' contraddittoria, ma mi aveva davvero preso in contropiede. Non avevo contemplato la possibilità che un weekend con mia mamma potesse includere Gabi dato che erano mesi che non tornava a casa.
«Ma non c'è problema, tesoro. Possiamo andare con la tua macchina. Io tornerò con Connor che ci raggiungerà a Rhode Island per il pranzo, così tu potrai rientrare a New York dalla costa all'ora che preferisci.»
«Non so, mamma. Mi sembra tutto un po' troppo complicato.»
«Oh, Nate, ti prego, non me la sento di partire da sola. Connor non riuscirà ad arrivare in tempo per la cerimonia. Non possiamo lasciare sola Gabi il giorno della sua laurea! Si è impegnata così tanto in questi due mesi.»
Quale padre non partecipa alla cerimonia di laurea della sua unica figlia? Una figlia che si sballava fino all'altro ieri sotto il suo naso e che ora, in solo due mesi, aveva recuperato due interi semestri di esami ed era riuscita allo stesso tempo a preparare la tesi?
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La mia piccola tempesta
ChickLit[COMPLETA] 🔞Contenuti sessuali espliciti🔞 Gabi ha sviluppato una personalità auto-sabotante, vivendo allo sbando tra un'esperienza estrema e l'altra con la speranza che qualcuno si accorga di lei. Nate, il suo nuovo fratellastro, un affascinante g...