16. Visita a una vecchia amica

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Rimasi a guardare Gabi dormire forse per più di mezz'ora

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Rimasi a guardare Gabi dormire forse per più di mezz'ora. Aveva un'espressione così serena e beata.

Avevo fatto di tutto per nasconderle l'incazzatura e la preoccupazione che mi era montata dopo aver ricevuto quel messaggio. Non le era sfuggito il mio nervosismo durante il tragitto in macchina, ma ero riuscito a depistarla inventandomi alcune complicazioni con Andy Daniels, l'autore di cui le avevo parlato. Cosa assolutamente non vera, perché in realtà aveva chiesto un incontro in settimana per firmare il contratto. Questo anziché rendermi felice, si aggiungeva solo ad altre preoccupazioni. Significava che sarei stato obbligato a tornare in città lasciando da sola Gabi, con una probabile bomba ad orologeria in agguato.

Ero riuscito a prendere tempo con Stacy. Con la scusa di fare un po' di spesa per la cena, avevo lasciato Gabi a disfare i bagagli. Nel tragitto verso il supermercato, avevo chiamato la mia ex per darle appuntamento la mattina seguente.

Glielo dovevo. Ero molto dispiaciuto di come era venuto a sapere di me e di Gabi. Avrei preferito dirglielo io più avanti e non a ridosso così della nostra rottura. Le volevo bene e non ero preoccupato che andasse in giro a raccontarlo. Non era cattiva. Anzi, a volte era proprio priva di malizia. E la cosa rendeva ancora più dolorosa tutta quella faccenda.

Ma quello che mi aveva fatto perdere le staffe non era chi mi aveva mandato la foto, ma chi l'aveva scattata.

Nonostante ci fossero delle onde da campionato, lasciai perdere la mia tavola e uscii per andare a correre e smaltire l'incazzatura. Almeno quello era l'intento, perché in realtà la bestia che avevo dentro mi stava conducendo verso casa di Michaela Hamber, con un tempismo perfetto tra l'altro.

La vidi scendere dalla sua Toyota assieme a una biondina tutta traballante. Le due si diressero verso il suo appartamento, posto nel seminterrato di una piccola villetta non lontano da Ditch Plains Beach.

La casa non subiva manutenzione da decenni ed era chiaramente in uno stato di degrado. Non mi stupii che Micky cercasse sempre di trascorrere molto tempo da noi in ogni occasione.

Mi tolsi gli AirPod sapendo bene che nessuno dei due avrebbe ignorato l'altro.

«Ma guarda chi si vede! La famigliola felice è tornata dalle spiagge caraibiche.»

«Vedo che ti sei disperata in nostra assenza.»

Risposi a tono, lanciando un'occhiata alla biondina con evidenti difficoltà a mantenere gli occhi aperti e una posizione eretta.

«Cambi la preda, ma le tue tecniche di rimorchio sono sempre le stesse, vedo.» Alludevo alle droghe che aveva probabilmente fatto assumere alla sua nuova amichetta.

«Mi pare che abbia beneficiato anche tu delle mie tecniche di rimorchio, o sbaglio?»

«Se pensi che tra me e lei non sarebbe successo nulla prima o poi, senza un po' della tua erba, fai pure. Capisco perché devi raccontarti certe stronzate.»

Incassò il colpo e sfoderò l'artiglieria pesante.

«Dal tuo tono tagliente e da tutta la tua voglia di andare a correre proprio vicino a casa mia, direi che hai ricevuto il mio regalo di bentornati.»

«Non facciamola lunga, Michaela. Cosa diavolo vuoi? A cosa vuoi arrivare?»

«Ho sempre voluto una cosa sola: lei.»

«Sei davvero ridicola se pensi che questo genere di stronzate ti avvicinerà in qualche modo a Gabi.»

«Analizziamo i fatti, Point Break. Se sei qui e non ho ricevuto nessuna chiamata da Gabi, è perché la vuoi tenere nella bambagia come tuo solito. Questo ti si ritorcerà contro. Lei non ha bisogno di te e delle tue idiozie da angelo protettore.»

«E avrebbe bisogno di cosa? Di questo?»

Indicai la biondina.

«Non ti credere migliore di me, Nathan Walsh. Tu la farai soffrire presto e io sarò lì a raccogliere i pezzi.»

Scoppiai a ridere.

«Puoi anche rassegnarti, Micky, se ti aspetti questo da me. Non ho nessuna intenzione di farla soffrire e ti assicuro che non permetterò a nessuno di farlo. Tu per prima.»

Mi rimisi gli AirPod per non sentire la sua replica. Quella conversazione non avrebbe portato da nessuna parte. Mi bastava essermi accertato di quale fosse il suo obiettivo.

Non voleva semplicemente vendicarsi creandoci problemi, ma voleva riaverla. Dopotutto gliel'avevo sottratta da sotto il naso, proprio quando pensava di averla fatta sua in tutti i modi possibili.

La cosa non mi tranquillizzava di certo, ma per lo meno voleva dire non avrebbe ferito Gabi direttamente e non avrebbe fatto avere quelle foto a mia mamma o a Connor per un po'. A me serviva proprio un po' di tempo. Prima o poi avremmo dovuto comunque uscire allo scoperto con loro, ma per farlo dovevo essere certo che il nostro rapporto non viaggiasse sulle montagne russe. Non sarebbe stato corretto nei loro confronti. Il nostro outing doveva corrispondere a un nostro progetto preciso di vita assieme, per avere una possibilità che la nostra relazione venisse accettata e legittimata. Ma Gabi purtroppo era ancora molto lontana dal riuscire a fidarsi così tanto di me.

L'ultima sera a Cancun si era chiusa in se stessa. Non mi era sfuggita la sua reazione al ristorante ed ero convinto che gli incubi che aveva avuto non erano scollegati da quella serata. Non si era aperta però per giustificare la cosa. E io non avevo forzato la mano.

Il weekend passò troppo velocemente. Mia mamma e Connor erano tornati dal Messico e il giorno seguente sarei dovuto rientrare tassativamente a New York. Andy Daniels, l'autore di best seller, mi voleva vedere per pranzo e con buona probabilità voleva firmare il contratto. Non potevo quindi rimandare.

In più avevo sistemato le cose con Stacy. Avevamo fatto colazione la mattina precedente in una piccola bakery sul porto. Le avevo spiegato come stavano davvero le cose tra me e Gabi. Era ferita, ma per lo meno aveva apprezzato la mia sincerità. Dopo tutto non le avevo mai fatto false promesse.

Gabi non aveva sospettato nulla del fatto che per due giorni consecutivi non ero andato a fare surf. Era serena e soprattutto motivata a studiare per riuscire a dare tutti gli esami in tempo, senza perdere il master alla Columbia.

L'avevo aiutata a stilare un programma per la settimana, in modo da essere più libera al mio ritorno e concederci qualche giornata in spiaggia verso Southampton, lontano da sguardi indiscreti. Sembrava filare tutto liscio. Sembrava...

La mia piccola tempestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora