Nonostante la discussione del giorno prima, mi ero svegliata davvero di buon umore. Nate era riuscito subito a rassicurarmi in pochi istanti. Era così con lui, era sempre riuscito a tranquillizzarmi e a riempirmi di conferme solamente guardandomi negli occhi, almeno tutte le volte che glielo avevo permesso, senza scappare via. Era stato così prima di partire per Cancun, a Rhode Island e anche quella sera. Il problema, in effetti, nasceva solo quando eravamo lontani e la mia testa partiva in strane congetture. Dovevo rassegnarmi al fatto che avesse ragione. C'era una via più semplice della fuga. Quella di parlare con lui. Esporgli i miei dubbi e affrontarli assieme.
Diedi l'ultimo boccone al muffin quasi gemendo. Gli ero davvero grata. Se riuscivo a mangiare con tanta soddisfazione era solo grazie a lui. Scovava sempre tutte le cose che mi facevano impazzire, stimolando il mio appetito giorno dopo giorno. Parcheggiai la macchina e mi scrollai le briciole dal vestito. Non avendo trovato traffico, ero in anticipo, così chiamai Nate, ma non mi rispose . Gli lasciai così un messaggio in segreteria:
«Ciao Capitano. Riemergo ora da un potente orgasmo regalato dai tuoi muffin. Sono indecisa se sia stato meglio questo o quello che mi hai regalato tu l'altro giorno! Esatto, l'altro ieri, ovvero troppo, troppissimo tempo fa. Ci vediamo per pranzo al Sunny T. Non ci sono gli operai oggi. A dopo!»
Più tardi alla villa, stavo rivendendo gli appunti della casa sul porto e il mio stomaco iniziò a brontolare. Adoravo quel suono provenire dalla mia pancia perché mi ricordava tutti i miei progressi.
Presi il telefono e notai che era l'una passata.
[Tempesta: Ehi, che fine hai fatto?]
[Cap: Scusami, mi hanno tenuto al telefono fino adesso.]
[Tempesta: Vieni per pranzo al Sunny T? Ordino qualcosa?]
[Cap: Mi dispiace, non riesco. Devo incontrare un agente a Long Beach.]
[Tempesta: Spero non sia una woman in black]
[Cap: Stai tranquilla]
[Tempesta: Anche tu!]
[Tempesta: 📷]
Lo punzecchia inviandogli un mio selfie che inquadra in primo piano il mio broncio, in secondo piano la mia scollatura e in terzo il vestito tirato su fino a mostrare il segno del costume sulla mia anca, a dimostrazione del fatto che non indossavo davvero le mutandine.
Per un po' non feci caso al fatto che non mi avesse risposto, perché Carol Ramirez mi chiamò per fissare un appuntamento con la sua cliente il giorno successivo.
Ma nel corso del pomeriggio, non ricevendo ancora nessun messaggio, fui presa da una strana sensazione.
Tornai a casa con la speranza che fosse già rientrato. Le mie insicurezze si stavano piano piano facendo strada nuovamente sotto la mia pelle e la mia cura, a quanto pareva, non era ancora rientrata a Montauk. Del suo grosso pick-up nero non c'era nemmeno l'ombra.
Spensi il Wrangler e recuperai il telefono dal caricatore della macchina.
1 messaggio non letto: [Cap: cena con tuo papà. Io farò tardi.]
Un altro messaggio lapidario. Più che sotto pelle, le mie insicurezze erano arrivate fin dentro le ossa.
Cenai con Susan e mio padre e salii di sopra per infilarmi sotto la doccia. Rimasi sotto il getto dell'acqua calda con la speranza di sentire la porta della cabina doccia aprirsi. Ma dopo 35 minuti, l'immagine di Greta Thunberg con le sue trecce e la cerata gialla iniziò a sostituirsi a quella di Nate che mi raggiungeva per sbattermi contro il muro sotto l'acqua calda. Decisi quindi di asciugarmi e aspettarlo in modo più ecologicamente sostenibile, nel suo letto.
Scorsi tra la pila di libri della sua libreria un testo di Andrea Dubois, senza copertina. Incuriosita, iniziai a leggerlo.
Non avevo mai interagito direttamente con lui, ma dai feedback che mi comunicava la segretaria di Nate, mi ero immaginato un uomo sulla quarantina, dal carattere minimalista. Invece, il suo romanzo era storico, ricco di tantissimi dettagli ed estremamente mieloso. Mi portava ad immaginarmi più una signora in sovrappeso, sulla cinquantina, appassionata di antichità. Iniziai ad avere dubbi sul fatto che non stessi interpretando correttamente i bisogni della mia prima cliente.
Il libro ad ogni modo era davvero appassionante e proseguii con la lettura fino ad addormentarmi.
Non sapevo se fosse un sogno o la realtà, ma ad un certo punto, sentii le mani di Nate che mi facevano scorrere la sottoveste sulle cosce. Aprii la bocca come in cerca della sua lingua, la quale non tardò ad intrecciarsi con la mia. Spalancai gli occhi del tutto e lo vidi sovrastarmi, aprendomi le gambe con le sue cosce. Era completamente nudo ed aveva chiuso la porta.
«Nate, pensavo che non volessi..»
«Sssh.. non mi importa. Ti desidero troppo. È tutto il giorno che non faccio altro che pensare a questo momento»
«Sei sicuro?»
Invece di rispondermi, prese a baciarmi con urgenza fino a togliermi il fiato. La mia pelle era rovente e i miei capezzoli bruciarono al passaggio della seta mentre Nate mi sfilava la canottiera. Stavamo mollando le cime per salpare verso l'ennesima tempesta perfetta. Sì cibò dei miei seni per poi scendere con una scia di baci in mezzo alle mie gambe. Io le spalancai in una silenziosa supplica e da quel punto iniziò una lotta disperata tra i nostri corpi.
Nate si muoveva con talmente urgenza e avidità che sembrò quasi disperato. Imputai tuttavia quella sensazione al fatto che erano quasi tre giorni che non facevamo sesso.
Senza usare parole, Nate mi stava rassicurando attraverso le sue mani, la sua bocca e le sue stoccate che mi stordirono orgasmo dopo orgasmo, fino ad addormentarmi serenamente tra le sue braccia.
Mi svegliai con il sorriso e allungai il braccio convinta di trovare i suoi pettorali. Invece trovai il vuoto e un'altra cartolina di Akumal.
Mi chiesi quante ne avesse comprate per usarle come post it.
La girai e lessi il suo messaggio.
"Devo tornare a New York. Ti amo, Gabrielle, non dimenticarlo mai, per nessuna ragione"
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La mia piccola tempesta
ChickLit[COMPLETA] 🔞Contenuti sessuali espliciti🔞 Gabi ha sviluppato una personalità auto-sabotante, vivendo allo sbando tra un'esperienza estrema e l'altra con la speranza che qualcuno si accorga di lei. Nate, il suo nuovo fratellastro, un affascinante g...