•Tu sei bella perché mi ricordi la pioggia a luglio
Quando mi piangi addosso e mi togli l'asciutto
E dopo il mare i tuoi capelli sono crespi
E le labbra salate come il prosciutto
Per te son cotto, per te son crudo•
-Tedua
ೃ⁀➷ amici23's ff
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10/10/2023
Le ballerine stavano erano appena entrate in studio per dirigersi verso la sala relax. Erano state precedentemente chiamate dalla redazione, la quale aveva detto che c'era qualcosa per loro.
«Secondo voi di cosa si tratta?» chiede Marisol girandosi intorno.
«Forse una coreografia tutte insieme» suppose Chiara. «Si, magari qualcosa di imbarazzante» la assecondò Sofia.
«Io ho il presentimento che sia una sfida» disse Noemi ricevendo delle occhiatacce dalle compagne.
«Noemi tu sei la causa della nostra ansia» si lamentò Gaia.
«No dai una sfida non penso» continuò Marisol avvicinandosi curiosa alla televisione.
«Perchè non ci sediamo ed aspettiamo in silenzio?» Sofia aveva ragione. Una volta sedute le schermo presentò una scritta.
"PER UNA SI VOI C'È UNA SFIDA"
«Apposto sono io» Gaia si fece prendere dal panico. «Non ti abbattere subito Gaiè» la mora, che le stava seduta accanto, cercò di rassicurarla, ma l'altra crollo in un pianto.
Neanche il tempo di proferire altre parole che si presentò un'altra scritta: "LA SFIDA È PER CHIARA"
Calò il silenzio. L'aria si fece tesa ed i visi delle ragazze sprofondarono.
«Non so chi me l'ha mandata» la bionda ruppe il silenzio. «Io ho un'idea: penso sia da parte di Raimondo ma in realtà potrebbe anche essere stata la maestra a mandarla; fino ad adesso non ho mai sentito un giudizio chiaro da entrambi quindi punto più su Raimondo perché durante la prima puntata è stato lui ad abbassarmi la leva»
«Ovviamente non mi fa piacere, non sono molto tranquilla perché stavo, quest'ultime settimane, cominciando a lavorare, si tanto, ma più serenamente, quindi mi viene un bel po' di ansia ora come ora» «Uscire per me adesso sarebbe brutto perché non ho ancora mostrato come posso essere in realtà» concluse così prima di andare a ritirare la busta rossa.
Aveva ragione: a mandarla fu Raimondo Todaro, il quale diceva alla ragazza si trovarla costruita e che la sua danza non le dimostrava niente.
«Ci rimango male perché mi hanno detto di tutto, ma che sono costruita mai» scoppiò in un infinito lamento. Noemi le si accostò vicino accarezzandole il braccio. «Stai tranquilla»
Videro il video della sfidante di cui nessuna delle tre rimase colpita. «A me non sembra tutta sta freschezza» commentò Noemi. «Concordo» la assecondò Marisol.
Asciugarono le lacrime alla bionda che dopo qualche altro lamento si alzò dai gradini e, sostenuta dalle altre, di diresse in casetta.
«Cos'è successo?» domandò Kumo seduto su uno dei sgabelli in cucina. Chiara mostrò la busta e pianse di nuovo.
«Ei» Salvatore prese il polso di Noemi tirandola vicino a sé. «Ei» rispose lei sorridendo lievemente.
«A te non ti hanno detto nulla?» «Fortunatamente nulla»
«Nenè vieni di là con noi?» chiese Gaia mano nella mano con la biondina.
Guardò Salvatore. «Scusa. Vado dalle ragazze» «Si vai» sorrise comprensivo.
Stava per allontanarsi quando venne tirata di nuovo. «Ti va se dopo passiamo un po' di tempo insieme?» le chiese a voce bassa. «Certo» e lasciò la cucina con la sensazione di due occhi puntati addosso.
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Salvatore si alzò velocemente dal letto, era particolarmente allegro quella sera. Chissà, forse c'entra una ragazza mora, occhi scuri, capelli lunghissimi che gli invade i pensieri da parecchi giorni.
Bussa alla porta della stanza aspettando risposta. Ad aprirlo è proprio Noemi in tenuta da notte.
«Pocahontas?»
«Si. Ti piace?» si mise in posa aspettando un complimento per il pigiama.
«Non quanto mi piaci te» sussurrò. Noemi buttò lo sguardo in alto sentendosi le guance prendere fuoco. «Stai arrossendo» "Ma veramente?" "Non ci avevo proprio fatto caso"
Risero e si accomodarono sul letto della ragazza. Uno difronte all'altro, si guardavano.
Noemi aveva perso il suo sguardo negli occhietti azzurri del ragazzo e non riusciva più a trovare via d'uscita.
Si sdraiarono faccia a faccia. Le loro gambe si incontravano mentre le mani di lui accarezzavano il viso della ragazza.
Noemi si lasciò prendere da quel gesto delicato delineando con lo sguardo i lineamenti del ragazzo.
La sua mano traccio la schiena della mora arrivando fino ai capelli con il quale giocò per diversi minuti attorcigliando piccole ciocche alle dita.
Noemi non lasciava toccare i suoi capelli a nessuno...
«Domani mi aspetti vero?» chiese con voce leggera. «Mh mh» mugugnò.
«Sei diventato improvvisamente di poche parole?» «No è quando si creano questi momenti di silenzio quando stiamo insieme, sto bene. Mi piace»
«A me piace stare con te» farfugliò accoccolandosi di più a lui.