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21/12/2023

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21/12/2023

Toc! Toc!

Noemi bussò alla porta impaziente.
Saltellava sul posto con le mani tremanti: non vedeva l'ora di saltare tra le braccia di Petit.

La porta le scorse davanti gli occhi lucidi e ancora rossi per il pianto.

«C'è Petit?» domandò appena Matthew le si rivelò davanti.
Il ragazzo sorrise nel vedere il volto contento della ragazza, sapeva tutto.

«Ti aspetta fuori» dice prima di scombinarle in modo affettuoso i capelli.

Lei corse per tutta la casetta fino ad arrivare al giardino posteriore.
La porta di vetro era coperta dalla tendina bianca.

Abbassò cautamente la maniglia e quello che le apparve davanti agli occhi fu destabilizzante.

Il pavimento era sommerso da petali di rose che creavano un sentiero che portava alla zona del prato dove, sempre con i petali, era disegnato un cuore con dentro le iniziali dei due ragazzi.

I suoi occhi rimasero incantati, non aveva mai visto un qualcosa del genere, anzi, nessuno aveva mai fatto per lei un qualcosa così.

Credeva fosse possibile solo nei film, invece ora aveva qualcuno che la amava e faceva per lei anche le cose più immaginabili.

«Pocahontas» un sussurro la fece voltare all'indietro.

Petit, a pochi passi da lei.
Stringeva tra le mani un mazzo di rose rosse tempestate di brillantini, avvolte in una carta dove sopra, avvicinandosi, Noemi lesse: "Tu sei bella perché mi ricordi la pioggia a luglio".

Il suo cuore stava saltellando nel petto; le gambe le tremavano dall'emozione, sembrava non riuscire a reggersi più in piedi; il volto, illuminato dalla luce della Luna, trasmetteva le numerose emozioni che la ragazza stava provando in quel momento.

Non si era mai sentita così prima.

I loro occhi comunicavano.
Non riuscirono ad aprire bocca per interminabili minuti, entrambi presi dal momento.

Salvatore appoggiò poi il mazzo di rose sulla poltroncina e, prendendola per la mano, si avvicinarono alla zona del prato dove erano appoggiati tutti i petali.

Raccolse e strinse le mani tremanti della ragazza stampandovi sopra due dolci baci.

Appoggiarono uno la fronte a quella dell'altro e parlarono.

«Ti amo» bisbigliarono allo stesso momento.

Per le mille sensazioni di quell'attimo si presero per il volto e cominciarono a baciarsi con foga; non era però uno dei loro baci, dati numerose volta, no: era diverso.
Percepirono emozioni diverse, nuove.
Era come se lo schioccare dei loro baci pronunciasse parole, che non riuscivano loro stessi a comunicare.

Era tutto così magico.
Talmente che Noemi si bagnò la guancia con una calda lacrima che andò a scontrarsi con la guancia fredda del ragazzo.

Dopo essersi staccati, ormai senza fiato, chiusero gli occhi per stringersi tra di loro.

Il viso di lei era appoggiato nell'incavo del collo di lui.
Le mani di Petit si stringevano lungo i fianchi della mora.
I respiri caldi ed affannati creavano rumore in quella silenziosa serata.

«Non posso starti lontano, non riesco» sospira lui.

«Non devi farlo» disse accarezzando le sue ciocche nere.

Si diedero un altro bacio dopodiché si appoggiarono a terra, accanto al cuore di rose.

Noemi si appoggiò al petto di Petit che nel frattempo le accarezzava dolcemente i lineamenti del volto.

«Mi sono sentita persa in questi giorni lontana da te» ammise giocando con l'orlo della felpa di lui.

«Anche io, percepivo un vuoto dentro...perché sei tu a rimpirmi le giornate» sorrise.

Un altro bacio.

«Mi sei mancata»
«Ora non ti lascerò più»

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Scusate sono destabilizzata anche io.
Non so cosa dire, lascio a voi i commenti.

xoxo<3

𝐏𝐔𝐑𝐏𝐋𝐄-𝙋𝙚𝙩𝙞𝙩Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora