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4/12/2023

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4/12/2023

«Raga ma li dobbiamo svegliare?» sussurrò Sarah avvicinandosi a piccoli e silenziosi passi ai due ragazzi stesi a dormire sul divano.

Da quando avevano chiuso occhio la sera prima non si erano più svegliati e per questo erano rimasti lì inconsapevoli di ciò che avrebbero dovuto subirsi la mattina dopo.

Gli occhi di Noemi si aprirono con difficoltà; li strofinò con le mani per il fastidio della forte luce.

Osservò ciò che aveva attorno e, vedendo Giovanni steso sopra di lei, fece mente locale.
"Ci siamo addormentati qui..."

Si tirò leggermente su, facendo attenzione al ragazzo, ancora nel mondo dei sogni, e spostò lo sguardo verso la cucina.

I suoi compagni si stavano preparando la colazione, altri erano seduti al tavolo a mangiare e...Petit.
Seduto sulla sedia poco distante dal divano a squadrarli.

La ragazza si impanicò subito e, togliendosi il ragazzo da dosso con poca delicatezza, fece per dirigersi da Petit, ma lui si alzò e corse in stanza.

«Salvatore» lo chiamò ripetutamente, ma lui non ne voleva proprio sapere.

Non fece in tempo a chiudere la porta che si trovarono tutti e due in quella stessa stanza.

«No Noemi. Oggi hai veramente superato il limite: dormire con un altro...ma un po' di rispetto ce l'hai?» disse a denti stretti appoggiandosi sul letto.

«Non era mia intenzione lo sai...» rispose lei a braccia conserte.

«No, non lo so; mi sembra di non riconoscerti più in questi ultimi giorni. Chi sei?» sbuffò lui con un ghigno sul volto.

«Sempre Noemi»

«Non quella di cui mi sono innamorato»
«Se devi inventarti scuse inutili fai prima ad uscire da qui. Vai a passare altro tempo con Giovanni, vedo che non ti dispiace»

«Non è lui quello con cui voglio passare il tempo»

«Eppure è con lui che ne passi di più»

«Perchè tu sei impegnato con Lucia» farfugliò lei tra sé e sé, ma Petit purtroppo la sentì.

«Non provare a dare la colpa a me, quella che sta facendo tutto sei tu!»

«Sei stato tu ad iniziare» disse riferendosi a quella sera.

«Noemi non è una gara, non prenderla come un gioco...una settimana fa ci siamo detti "ti amo" e adesso non passiamo neanche più di cinque minuti insieme senza litigare» sbuffò lui nervoso portandosi le mani nei capelli.

«Pensi davvero ciò che mi hai detto l'altra volta?» domandò lei con voce frebile avvicinandosi di poco a lui.

«A cosa ti riferisci?»

«Al fatto che secondo te abbiamo corso troppo buttandoci in qualcosa più grande di noi»

«No, non lo penso. Però adesso non sono più tanto sicuro di cosa proviamo uno per l'altro» sospirò.

«Io ti amo» ammise lei.

«No Noemi, tu non mi ami. Una persona che ama non ignora la persona che ama, non sta giornate intere con altri ragazzi, non ci dorme insieme, una persona che ama sacrifica tutto il suo tempo e le sue attenzioni a chi ama»

La ragazza rimase in silenzio totale, non riusciva a trovare le parole giuste per rispondergli.
Ed in effetti si sentiva in un enorme torto; si era spinta troppo oltre inconsciamente.

«Tu cosa provi per me?» gli domandò.

«Io sono innamorato di te Noemi, però non ho voglia di stare con te se queste sono le conseguenze. Non mi piace essere preso in giro...»

«E pensi che a me piaccia? Ancora non riesco a spiegarmi il perché tu mi abbia mentito quella sera»

«Ancora?! Non cacciare di nuovo questo argomento» sbuffò infastidito.

«E perché? tu puoi elencare i miei sbagli mentre io non posso dire i tuoi? Che ragionamento è allora?»

«Non volevo dire questo...»

«A me sembra proprio di sì»
«Senti Salvatore cos'è che vogliamo fare? mi sto stancando di questa situazione»

«Credo che la miglior scelta sia prenderci una pausa...ora come ora non siamo entrambi pronti a riprendere in mano la nostra relazione»

«Ok» sussurrò lasciando la stanza.
Gli occhi le pizzicavano ed in men che non si dica scoppiò in lacrime.

Andò a nascondersi nel bagno accasciandosi a terra.
Portò le mani sul volto bagnato e lasciò prendersi dai singhiozzi.

«Nenè hai fatto? Devo prendere il gel» urlò Gaia da dietro la porta.

«Oi ci sei?» appoggiò l'orecchio alla porta ma l'unica cosa che sentì fu il pianto straziante dell'amica.

Aprì di svelta sedendosi accanto a lei.
«Nenè cos'è successo?» chiese con tono enormemente preoccupato.

«Ha voluto prendersi una pausa»

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Sto con le lacrime agli occhi...

xoxo<3

𝐏𝐔𝐑𝐏𝐋𝐄-𝙋𝙚𝙩𝙞𝙩Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora