Dopo una mezz'ora, Harry iniziò a camminare avanti e indietro per scaldarsi. Un movimento lo fece immobilizzare, lo sguardo che correva al portone ora aperto. Sulla soglia, comparve Louis con in mano una borsa da viaggio e dal lato opposto un braccio piegato per tenere il figlio contro di sé. "Papi, papi" stava ripetendo in tono lamentoso, il piccolo Miki. Il padre si piegò per posare la borsa a terra, sistemandosi meglio il bambino tra le braccia. "Dimmi, amore" sussurrò Louis, la sua attenzione tutta rivolta al figlio. Harry trattenne il fiato, osservando la scena. Il giovane dagli occhi blu, indossava una tuta dello stesso colore dei suoi occhi con un cappellino coordinato. Il figlio aveva una tuta simile, di colore rosso. Erano molto belli insieme, Harry si incantò a guardarli realizzando con ritardo che un taxi si era fermato vicino al marciapiedi per aspettarli. "Dove 'ndiamo?" stava chiedendo Miki al padre, strascicando le parole con aria assonnata. Senza rispondere al figlio, Louis raccolse la borsa da terra, notando il taxi fermo. Harry si mosse velocemente per raggiungerli, prima che salissero sul mezzo. "Louis, scusami" si annunciò con tono sommesso, l'altro voltò solo la testa e lo fissò con un'espressione dura. Il manager gli porse la foto come per giustificarsi: "Hai dimenticato questa". Louis sembrò sorpreso, batté le palpebre ed annuì: "Oh, grazie. Potresti metterla nella borsa?", si girò per consentire ad Harry di infilare la piccola cornice nel suo bagaglio. "Stai, stai partendo?" si trovò a balbettare il più giovane, accennando al taxi. Mostrandosi meno sulla difensiva, Louis si sistemò meglio il figlio in braccio e rispose: "In realtà, sì. Ho bisogno di staccare". Non aggiunse altro ed Harry non si sentì in diritto di insistere, ma si limitò ad aprirgli lo sportello della macchina visto che sembrava piuttosto in difficoltà tra la borsa ed il bambino. "Ecco" fece in tono dolce Louis, aiutando il figlio ad arrampicarsi sul sedile: "Dai, mettiti seduto composto". Sistemata anche la borsa, si voltò poi verso Harry con un piccolo sorriso: "Ciao, allora e grazie per la foto". Il più alto scrollò le spalle, poi aggiunse in tono sommesso: "Mi dispiace, Louis. So che non cambia niente, ma volevo dirtelo. Mi dispiace, per come mi sono comportato". "Va bene, suppongo" rispose incerto Louis, una mano sullo sportello dell'auto. "Vorrei poter tornare indietro e, non so, forse comportarmi meglio con te" aggiunse velocemente Harry, conscio di avere poco tempo a disposizione. "Non importa, Harry" rispose in tono tranquillo Louis, a voce bassa perché solo lui lo sentisse: "Mi hai chiesto scusa, non tutti la fanno. Sono solo una puttana, dopo tutto". Il manager
scosse la testa, irritato: "Non sei solo quello. Sei intelligente, una brava persona e un ottimo padre. Nessuno ha il diritto di buttarti giù, neanche tu". Louis fece una risatina: "Non mi conosci abbastanza, sono un tale disastro. L'unica cosa giusta nella mia vita è Miki. Sono un fallimento, nella vita e nel lavoro".
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CUORE E SANGUE LARRY FANFICTION
FanfictionDopo una giornata di lavoro, era sembrata una buona idea raggiungere quel quartiere alla ricerca di semplice sesso a pagamento. Invece, Harry aveva incontrato una persona particolare come Louis, che offriva molto di più ai suoi clienti. Una relazion...