Erano due anni, che non dormiva da solo. Il pensiero lo colse all'improvviso, mentre si lavava i denti nel bagno annesso alla camera padronale. Da quando erano partiti insieme e si erano trasferiti a Barcellona, si era svegliato ogni mattina con addosso il calore del corpo di Louis. Quando apriva gli occhi, si trovava sempre di fronte il sorriso gentile e quasi timido del suo ragazzo. Amava tantissimo Louis, avrebbe fatto qualunque cosa per lui e quindi avrebbe rispettato la sua decisione di dormire separati per una notte. Rientrò in camera con indosso solo i pantaloni del pigiama e si trovò di fronte sua sorella Gemma che lo fissava con un'espressione furiosa che non aveva probabilmente mai visto sul suo viso. "Si può sapere cosa cazzo stai combinando?" gli urlò praticamente in faccia, prima di iniziare a camminare per la stanza parlando da sola: "Non capisco cosa ti dice il cervello. Domani arriverà mio marito, la mamma mi chiama ogni cinque minuti per sapere se ti sei fidanzato e tu ti comporti come un grandissimo coglione!". "Calmati, Gemma" la esortò, preoccupato che Louis e Miki potessero sentirla. Ma Gemma era troppo arrabbiata per tacere: "Hai una vaga idea di cosa hai fatto passare, a Louis? Sei sparito senza un parola per delle ore, non ti sei degnato neppure di rispondere al telefono facendoci pensare il peggio e quel poveraccio del tuo quasi fidanzato ha cucinato per me e Miki, giocato con il figlio e sistemato la cucina sforzandosi tutto il tempo di nascondere quanto stesse male! Ti ha persino lasciato da parte la cena! Tu non te lo meriti, Harry. Si può sapere cosa ti è preso?". "Non lo so, Gemma" confessò in un sussurro il fratello, abbassando la testa e sentendosi tremendamente in colpa. "Forse hai ragione" continuò a bassa voce: "Forse io non sono abbastanza, per lui. Dovrei prendermi cura di lui, aiutarlo e invece nonostante tutto Louis è sempre quello più forte. Dio, è così meraviglioso ed io sono un coglione, come hai detto tu. Meriterebbe di meglio". Gemma sospirò e si avvicinò al fratello con un'espressione comprensiva: "Certo che sei un coglione, perché non gli dici queste cose, invece di sparire come un codardo e farlo sentire di merda?". Harry annuì, a corto di parole.
Il mattino dopo, si sentì come se non avesse dormito affatto. Si era girato nel letto per ore, trovandolo troppo grande e vuoto. Alle nove passate, decise di alzarsi e si stupì del silenzio che lo circondava. Controllando il telefono, trovò un messaggio della sorella che lo informava di essere andata a prendere il marito in aeroporto e che avrebbero fatto un lungo giro turistico di Barcellona. Forse, voleva dargli il tempo di chiarire con Louis. Troppo stanco per vestirsi, scese al piano di sotto infilando una camicia sui pantaloni del pigiama e si recò in cucina per fare colazione. Tutto era perfettamente in ordine, notò confuso. "Louis!" chiamò, girando per il piano terra senza trovare nessuno e decidendo poi di salire in camera di Miki per controllare se stessero ancora dormendo. La porta era aperta ed il letto rifatto, quindi dovevano essere usciti.

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CUORE E SANGUE LARRY FANFICTION
FanfictionDopo una giornata di lavoro, era sembrata una buona idea raggiungere quel quartiere alla ricerca di semplice sesso a pagamento. Invece, Harry aveva incontrato una persona particolare come Louis, che offriva molto di più ai suoi clienti. Una relazion...