Il panico più completo lo assalì, fissò alternatamente Louis sul letto che lo squadrava sollevato sulle braccia e la scatolina nelle sue mani. "Harry?" chiese ancora il maggiore, gli occhi che puntavano all'inequivocabile oggetto nelle mani dell'altro uomo. "Niente" rispose infine il più giovane, la mente completamente incapace di formulare una risposta più articolata. Cercò di decifrare l'espressione di Louis, cosa molto difficile data la distanza e la poca luce nella stanza. Ma il suo tono di voce gli era sembrato sorpreso, preoccupato, spaventato? "Io" sussurrò Harry, incapace di sopportare ulteriormente la tensione: "Io devo andare", detto questo si affrettò a scendere le scale ed uscire fuori.
Doveva calmarsi, prese a camminare senza una meta precisa. Teneva ancora in mano la scatolina, stringendola talmente forte da farsi male. Cosa avrebbe pensato, Louis? Si era forse agitato al pensiero che gli avrebbe fatto la proposta in quel momento, mentre era mezzo addormentato e confuso? Continuò a camminare, chiedendosi come poteva rimediare alla sua stupidità.
Aveva ignorato le chiamate di Gemma e di Louis, mettendo poi in silenzioso il telefono che teneva sempre in tasca e che aveva quindi portato con sé. Ormai era buio e stava camminando sulla riva, senza realmente fissare i riflessi argentati del mare sotto la luna. Sicuramente, si stavano chiedendo cosa gli fosse accaduto ma non lo sapeva spiegare neppure lui. Quando Louis lo aveva guardato, notando l'anello nelle sue mani, si era sentito completamente messo a nudo e vulnerabile. Aveva costruito nella sua mente un futuro ideale per loro, ma in fondo non si era mai chiesto cosa volesse Louis. Era stato avventato. Il suo compagno aveva un figlio, una malattia congenita ed una famiglia che lo aveva lasciato solo con i suoi problemi. Cosa gli era saltato in mente nel pensare di poter risolvere tutto con uno stupido anello?
Sentendosi stanco ed in colpa per essere sparito in quel modo, si incamminò lentamente per tornare a casa. Si sarebbe scusato con Louis, pregandolo di perdonarlo e trovando una ragione plausibile per quella piccola scatola tra le sue mani. Poteva essere un regalo per Miki o per sua sorella. Si sentì più tranquillo, con quella soluzione in mente.
Quando giunse a casa, erano quasi le dieci di sera. Con un sospiro profondo, aprì la porta ed entrò avanzando nell'ingresso vuoto fermandosi poi sulla soglia della cucina notando Louis che stava sistemando delle stoviglie nei ripiani sopra il lavandino. Il maggiore gli parlò, senza neppure voltarsi: "Ti ho lasciato in caldo uno sformato di verdure, lo trovi nel forno". Il tono di voce era piatto ed inespressivo. Harry si avvicinò, sussurrando: "Mi dispiace essere sparito in quel modo, Louis". L'altro continuò, come se non lo avesse sentito: "Gemma sta leggendo una favola a Miki, io vado a fare una doccia e poi andrò a dormire in camera di mio figlio, buonanotte Harry".
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CUORE E SANGUE LARRY FANFICTION
FanfictionDopo una giornata di lavoro, era sembrata una buona idea raggiungere quel quartiere alla ricerca di semplice sesso a pagamento. Invece, Harry aveva incontrato una persona particolare come Louis, che offriva molto di più ai suoi clienti. Una relazion...